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    DOPO L’ALLARME DEI SERVIZI DI INTELLIGENCE OCCIDENTALI (“IMMINENTE L’ATTACCO DELL’IRAN”) TEHERAN CHIUDE LO SPAZIO AEREO - LA TEDESCA LUFTHANSA PER PRECAUZIONE HA SOSPESO I VOLI DA E PER L’IRAN PER TUTTA LA GIORNATA DI OGGI. NETANYAHU OSTENTA SICUREZZA, DICE CHE IL SUO PAESE È PRONTO A OGNI SCENARIO. MA LA CASA BIANCA È PREOCCUPATA. L’IPOTESI RITENUTA PIÙ CREDIBILE DAI SERVIZI È IL LANCIO DI MISSILI AD ALTA PRECISIONE O DI DRONI. POSSIBILI OBIETTIVI PRIORITARI SONO LE STRUTTURE MILITARI O GOVERNATIVE DI ISRAELE. TEHERAN RIPRENDE A CORRERE VERSO IL NUCLEARE MILITARE. “TRA POCHI MESI AVRA’ LA BOMBA”


     
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    Fabio Tonacci per la Repubblica - Estratti

     

    ali khamenei ali khamenei

    La fine del Ramadan, l’inizio del conto alla rovescia. Tutti i servizi di intelligence occidentali danno per imminente la rappresaglia dell’Iran contro Israele per l’attacco al consolato iraniano di Damasco dove sono morti sette pasdaran, tra cui il generale Razi Moussavi. Attacco mai rivendicato dallo Stato ebraico ma per il quale Teheran ha giurato vendetta. «Il regime del male sarà punito», ha ribadito ancora ieri l’ayatollah Ali Khamenei.

     

    La tedesca Lufthansa per precauzione ha sospeso i voli da e per l’Iran per tutta la giornata di oggi. E in serata il ministero della difesa iraniano ha annunciato la chiusura dello spazio aereo sulla capitale «a causa di esercitazioni miitari ». Netanyahu ostenta sicurezza, dice che il suo Paese è pronto a ogni scenario. Ma la casa Bianca è preoccupata. Il presidente americano lo ha fatto capire con chiarezza durante la visita a Washington del premier giapponese Fumio Kishida. «Il nostro impegno per la sicurezza di Israele è ferreo, faremo di tutto per difenderla», ha detto Joe Biden.

     

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    L’ipotesi ritenuta più credibile dai servizi segreti è il lancio di missili ad alta precisione o di droni, direttamente dal territorio iraniano o dalle milizie sciite presenti in Siria, Iraq, Libano e Yemen. «Potrebbe avvenire nei prossimi giorni», avvertono gli 007 statunitensi. «Possibili obiettivi prioritari sono le strutture militari o governative di Israele».

     

     

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    ALLARME AIEA SUL NUCLEARE

    Paolo Brera per la Repubblica - Estratti

     

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    C’è un nuovo pericoloso capitolo che minaccia la stabilità del pianeta: l’Iran ha ripreso a correre verso il nucleare militare, un obiettivo che appare ormai vicinissimo.

     

    L’ultima osservazione dell’Aiea, il cui controllo è limitato dal ritiro americano dall’accordo sul nucleare deciso sei anni fa dall’allora presidente Trump, ha acceso l’allarme rosso: secondo gli esperti che hanno analizzato la relazione, di questo passo l’Iran potrebbe avere in dotazione una prima bomba atomica entro pochi mesi, e in un paio d’anni potrebbe disporre di un sistema combinato di lancio di un ordigno nucleare attraverso un missile.

     

    «Nell’ultimo viaggio degli ispettori, a febbraio – scrive il Washington Post in un articolo molto letto e commentato - all’interno della prosa asciutta del documento c’erano indicazioni di un cambiamento allarmante. Nelle fabbriche che avevano cessato la produzione di uranio arricchito in base all’accordo nucleare del 2015, gli ispettori hanno assistito a un’attività frenetica: nuove apparecchiature installate, che producono uranio arricchito a velocità sempre più elevate, e un’espansione in corso che potrebbe presto raddoppiare la produzione dell’impianto ».

     

    JOE BIDEN JOE BIDEN

    Il nucleo della minaccia è ancora volta il sito più tecnologicamente avanzato in Iran, quello di Fordow: ha raggiunto un livello di arricchimento dell’uranio del 60%, vicinissimo a quello utilizzato in campo militare (90%). Un livello molto più alto rispetto a quello richiesto dalle applicazioni civili. L’Iran continua però ad assicurare la comunità internazionale di non avere alcuna intenzione di produrre armi nucleari, e diluisce l’uranio arricchito a Fordow.

     

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