Estratto dell'articolo di Antonello Guerrera per “la Repubblica”
KEIR STARMER jonathan reynolds
[…] Una radicale riforma del lavoro sarà presentata a Westminster in ottobre. Ma imprenditori e i giornali conservatori già criticano il primo ministro per le sue «misure controproducenti». Il primo punto è il “working from home”, ossia il lavoro da remoto o “smart working”. Il ministro dello sviluppo economico Jonathan Reynolds ha detto in una intervista al Times che le nuove norme lo permetteranno, praticamente in maniera obbligatoria e di default. Ciò nonostante molte grandi aziende stiano andando nella direzione opposta. […]
jonathan reynolds
[…] Inoltre, Reynolds e il Labour vogliono incentivare la settimana lavorativa di quattro giorni e dare ai lavoratori il diritto di richiederla. Ma anche in questo caso ci sono critiche. Nonostante alcuni recenti e incoraggianti test in decine di aziende, due importanti catene di supermercati nel Regno Unito come Morrisons e Asda hanno rinunciato ai piani di settimana corta, perché stava diventando impossibile coprire i turni del weekend, oppure sono stati gli stessi lavoratori a chiederglielo, in quanto le ore di lavoro compresse in meno giorni «erano molto stressanti».
KEIR STARMER jonathan reynolds
Non solo. Nella sua riforma radicale, il governo Starmer prevederà per i lavoratori, di default, anche il diritto a disconnettersi dopo la conclusione del turno. In più, sarà accorciata drasticamente la finestra temporale entro la quale i nuovi assunti ottengono pieni diritti, come congedo parentale, protezione contro i licenziamenti facili e malattia retribuita. La legge attuale prevede la loro attivazione dopo due anni di prova. Ora, si potrebbe arrivare a un compromesso intorno ai sei mesi.
Ma nei piani ci sono anche altre misure, come: lo stop alla pratica di licenziare e riassumere; eliminare gli “zero- hours contracts”, ossia quei minicontratti di prestazioni occasionali o lavori a chiamata, spesso abusati; e più protezione per le lavoratrici madri, che non potranno essere licenziate nell’arco dei sei mesi dopo il parto. […]
jonathan reynolds
gli imprenditori temono che le nuove regolamentazioni provocheranno un forte aumento delle cause in tribunale, oltre a impantanare il mercato del lavoro. La riforma non piace nemmeno ai giornali conservatori. Dopo aver intervistato Reynolds, lo stesso Times ha duramente criticato il governo, in un editoriale non firmato della direzione: “La proposta del Labour di rendere il lavoro da remoto obbligatorio è una minaccia all’economia, alla produttività e all’etica del lavoro di questo Paese”.