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    “NON RINUNCIAMO A USARE LA FORZA PER FERMARE OGNI MOVIMENTO SEPARATISTA” – XI JINPING AL CONGRESSO CHE LO INCORONERÀ SEGRETARIO DEL PARTITO COMUNISTA PER  ALTRI CINQUE ANNI MOSTRA LA FACCIA CATTIVA VERSO TAIWAN, A CUI PROPONE IL SOLITO MODELLO “UN PAESE DUE SISTEMI”, CON CUI SI È PRESO HONG KONG – PER L’OCCASIONE RIAPPARE IL SUO PREDECESSORE, HU JINTAO, INSIEME A VECCHI E NUOVI MANDARINI, ORMAI INGINOCCHIATI AL NUOVO MAO. IL PIÙ ARZILLO È SONG PING, 105 ANNI…


     
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    1 - «TAIWAN, NOI PRONTI A USARE LA FORZA» XI MOSTRA I MUSCOLI E VEDE «GLORIA» NEL FUTURO DELLA CINA

    Guido Santevecchi per il “Corriere della Sera”

     

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    Xi Jinping vede «tempeste pericolose» davanti alla Cina, ma un percorso di «gloria incomparabile» grazie alla guida del Partito comunista. Sono segnali di continuità, non concilianti verso il mondo, quelli mandati con il discorso davanti al XX Congresso chiamato a dargli altri cinque anni di potere.

     

    L'applauso più potente nella Grande sala del popolo di Pechino è scattato quando il segretario generale ha ripetuto che la Repubblica popolare farà tutto il necessario per la riunificazione di Taiwan, cercando la via pacifica, ma «senza rinunciare mai all'ipotesi di usare la forza per fermare ogni movimento separatista».

     

    Il monito agli Usa

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    Un monito, senza citarli, agli Stati Uniti: «La risoluzione della questione taiwanese spetta solo al popolo cinese». Sono parole già pronunciate in passato, i resoconti della stampa cinese non le mettono in primissimo piano. Ma assumono un significato più grave ricordando le grandi manovre di agosto, che hanno simulato un blocco navale dell'isola, e poi i continui voli dei cacciabombardieri cinesi intorno a Taiwan.

     

    L'offerta di Pechino a Taipei resta quella del modello «Un Paese due sistemi», che fu sottoscritto per riavere Hong Kong. Xi sostiene che grazie all'intervento del Partito la City «è passata dal caos all'ordine e oggi è governata da patrioti». Da Taipei ha risposto l'ufficio della presidente Tsai Ing-wen: «La nostra opinione pubblica ha chiaramente espresso la sua volontà di non rinunciare a sovranità territoriale e democrazia».

    xi jinping hu jintao xi jinping hu jintao

     

    Tra i molti applausi dei 2.296 delegati, caldo anche quello che ha sottolineato il passaggio sulle forze armate: Xi si è impegnato ad accelerarne la preparazione, perché siano pronte a proteggere «gli interessi di sviluppo nazionale». Nel discorso di un'ora e mezza in sala, «sicurezza» e «protezione» sono state citate 73 volte. Nella versione scritta, più lunga, il tema è stato citato 89 volte.

     

    Espressioni da campagna militare sono risuonate anche per il capitolo lotta al Covid-19.

    Xi l'ha definita una «guerra popolare totale per arrestare la circolazione del virus» e ha rivendicato che l'inflessibile linea «Zero Covid» è una grande vittoria del Partito-Stato e ha «privilegiato la vita umana».

     

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    Il prezzo del successo sono i continui lockdown imposti alle città appena si individuano poche decine di contagi, i tamponi da ripetere ogni tre giorni, il rallentamento dell'economia, l'impossibilità di viaggiare liberamente all'interno della Cina e di fatto la chiusura del Paese al mondo.

     

    Però, Xi insiste con lo slogan «comunità del futuro condiviso», dice di voler «avanzare mano nella mano con i Paesi del mondo» (a patto che il mondo accetti le sue condizioni). Il comunismo cinese Ai cinesi ha ricordato che «dobbiamo il nostro successo al Partito, al socialismo con caratteristiche cinesi e al fatto che il marxismo funziona».

    GLI UOMINI DI XI JINPING (DATAROOM) GLI UOMINI DI XI JINPING (DATAROOM)

     

    Ha aggiunto il dato sul Pil, salito in dieci anni (nei suoi dieci anni) a 16 mila miliardi di euro, raddoppiato. «Oggi la Cina conta per il 18% nella ricchezza mondiale», ha osservato. Domani arriveranno i dati del Pil per il terzo trimestre, previsto in calo anche a causa della politica Zero Covid e delle varie crisi autoinnescate cercando di rimettere l'impresa e il capitale privato sotto la tutela e il controllo dello Stato.

     

    ESERCITAZIONI CINA TAIWAN ESERCITAZIONI CINA TAIWAN

    Pechino è convinta che sia un rallentamento passeggero e Xi promette «prosperità condivisa», il nuovo concetto socioeconomico per porre rimedio alla grave diseguaglianza nel tenore di vita: «Assicureremo più reddito attraverso più duro lavoro». Proseguirà anche la campagna contro la corruzione, perché «il Partito dev' essere pulito per restare il cuore della nazione e la corruzione è il cancro».

     

    Ai 2.296 delegati, Xi ha detto che i 96 milioni di comunisti tesserati debbono affrontare «una auto-rivoluzione», per «rafforzare la fiducia in noi stessi e il senso di missione gloriosa del Partito, in modo di non poter essere intimoriti dalle circostanze avverse o dalle pressioni». Seguendo la via del marxismo, Xi promette che nel 2035 la Cina sarà un Paese a reddito medio-alto e nel 2049, quando la Repubblica popolare compirà cent' anni, sarà una «potenza guida in tutti gli aspetti». Una lunga parte del percorso il segretario generale pensa di poterla guidare.

    XI JINPING TERZO MANDATO XI JINPING TERZO MANDATO

     

    2 - GLI IMMORTALI E GLI ANZIANI CHI SALE E CHI SCENDE TRA I MANDARINI DEL POTERE

    G. Sant. per il “Corriere della Sera”

     

    Una pattuglia di «immortali» è comparsa sul primo banco della Grande sala del popolo, alle spalle di Xi Jinping. Sono gli anziani del Partito, pensionati da molto tempo per limiti di età, ma sempre esibiti nelle occasioni cruciali per dimostrare che la Cina comunista onora le voci della saggezza, come ai tempi di Confucio.

     

    Una volta erano influenti, Xi ha combattuto le fazioni interne, usando anche lo schermo della campagna anticorruzione.

     

    song ping song ping

    Il posto d'onore è stato riservato a Hu Jintao, predecessore di Xi e ultimo leader della «dirigenza collegiale» ideata da Deng Xiaoping per evitare i rischi del potere assoluto maoista. A 79 anni, Hu ha ricevuto un gesto di cortesia dal segretario generale, che gli ha sfiorato la spalla quasi a sostenerlo mentre si sedeva. L'ex segretario generale è sembrato un po' assente nello sguardo, capelli folti ma bianchi: qualche sinologo ritiene che la rinuncia a tingerseli di nero intenso, come fanno invece i dirigenti in carica, sia quasi un segno di resa.

     

    tutti in piedi per xi jinping al congresso del partito comunista tutti in piedi per xi jinping al congresso del partito comunista

    In prima fila si è rivisto Zhang Gaoli, 75 anni, l'ex membro del Politburo famigerato (in Occidente) per il caso della tennista Peng Shuai, che l'anno scorso scrisse sui social mandarini di essere stata legata a lui da una tormentata relazione, conclusa con l'imposizione di un rapporto sessuale. È stata la prima comparsa di Zhang da quel novembre 2021. Volto inespressivo, sfoggiava una capigliatura nerissima, con riporto. La campionessa Peng è ancora fuori scena, inghiottita dall'omertà del potere.

     

    Il più vivace degli «immortali» è sembrato Song Ping, che con i suoi 105 anni è più vecchio del Partito comunista cinese, fondato nel 1921. Song a settembre ha mandato un videomessaggio ai compagni ricordando le grandi aperture al mercato di Deng Xiaoping: qualcuno ci ha letto una critica alla linea di Xi. Ma aggrapparsi ai possibili sottintesi di un ultracentenario per leggerci una fronda al segretario generale è una pia illusione.

    xi jinping hu jintao xi jinping hu jintao

     

    Anche immaginare correzioni più moderate (almeno nell'economia) in base alla composizione del nuovo Politburo di «Xi III» può ridursi a pura speculazione.

     

    A marzo 2023 terminerà l'incarico di primo ministro il tecnocrate Li Keqiang, che avrebbe dovuto guidare l'economia ma in questi dieci anni ha visto il suo spazio di manovra sempre più ristretto dall'ingerenza del leader supremo, che ha impresso una svolta verso la sinistra marxista-leninista.

     

    Due i nomi più accreditati per la sostituzione alla guida del Consiglio di Stato (il governo): Hu Chunhua, 59 anni e Wang Yang, 67. Hu è il più giovane tra i 25 del Politburo e ha diretto la campagna per l'alleviamento della povertà tanto cara a Xi. A luglio ha rafforzato le sue credenziali firmando un articolo di elogio della politica agricola nel quale ha citato Xi Jinping 50 volte.

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    Wang Yang è catalogato come liberista, ma data l'età servirebbe al massimo per cinque anni, tempo notevole per le democrazie occidentali, quasi un battito di ciglia a Pechino. Andrà in pensione, a 72 anni, la signora Sun Chunlan, in prima linea nella lotta al Covid, unica donna tra i 25 uomini del vertice. Potrebbe sostituirla Chen Shiqin, 62 anni, emersa nel povero Guizhou. Il Partito è e resta un club per uomini.

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