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    XI JINPING ORMAI HA MOLLATO PUTIN AL SUO DESTINO – IL MINISTRO DELLA DIFESA CINESE, WEI FENGHE, ESCLUDE CATEGORICAMENTE UN COINVOLGIMENTO DI PECHINO NELLA GUERRA IN UCRAINA: “NON ABBIAMO MAI FORNITO SUPPORTO MATERIALE, IL CONFLITTO È L’ULTIMA COSA CHE VORREMMO VEDERE IN UCRAINA” – MA SU TAIWAN È ANCORA SCONTRO CON GLI USA, DURANTE I TRE GIORNI DEL “DIALOGO” A SINGAPORE: “SIAMO PRONTI A TUTTO, GUERRA COMPRESA”


     
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    Xi Jinping e Vladimir Putin Xi Jinping e Vladimir Putin

    1 - PECHINO: "MAI FORNITE ARMI ALLA RUSSIA MA RESTIAMO CONTRARI ALLE SANZIONI USA"

    Da “La Stampa”

     

    Nessuna fornitura di armi e materiali di supporto cinese alla Russia nella sua aggressione all'Ucraina: il ministro della Difesa Wei Fenghe ha escluso un ruolo del suo Paese nel conflitto, ribadendo la linea ufficiale di Pechino secondo cui gli Stati Uniti sono responsabili dell'attuale escalation con il loro sostegno militare a Kiev e le pesanti sanzioni verso Mosca.

     

    WEI FENGHE A SINGAPORE WEI FENGHE A SINGAPORE

    «Lasciatemi chiarire, in merito alla questione dell'Ucraina, la Cina non ha mai fornito alcun supporto materiale alla Russia», ha replicato Wei sottoponendosi alla sessione di domande e risposte dopo l'intervento allo Shangri-La Dialogue, l'appuntamento di Singapore dedicato alla sicurezza.

     

    Un conflitto o una guerra «sono l'ultima cosa che la Cina vorrebbe vedere in Ucraina. Allo stesso tempo, non crediamo che la massima pressione o le sanzioni possano risolvere il problema».

    LLOYD AUSTIN WEI FENGHE A SINGAPORE LLOYD AUSTIN WEI FENGHE A SINGAPORE

     

    Pechino, «a favore del dialogo tra Russia e Ucraina», spera che Usa e Nato tengano colloqui con Mosca «per creare le condizioni di un cessate il fuoco più rapido». Wei non ha nascosto i legami sempre più stretti tra Pechino e Mosca, descritti come «partnership, non alleanza» che «non prende di mira alcun Paese terzo».

     

    XI JINPING VLADIMIR PUTIN - VIGNETTA DI GIANNELLI XI JINPING VLADIMIR PUTIN - VIGNETTA DI GIANNELLI

    E ha assicurato che «le relazioni e la cooperazione bilaterali continueranno a crescere». La Cina è finita sotto osservazione per un possibile sostegno alla Russia dopo la dichiarazione congiunta di febbraio, voluta dai presidenti Xi Jinping e Vladimir Putin, che ha stabilito tra le parti una relazione strategica «senza limiti». Il ministro della Difesa cinese, Wei Fenghe, ha accusato gli Stati Uniti di essere dei «bulli» e di «dirottare» i Paesi della regione, e ha ribadito che la Cina è pronta a «combattere fino alla fine» per fermare l'indipendenza di Taiwan».

     

    2 - PECHINO: NON AIUTIAMO MOSCA. MA SU TAIWAN...

    Paolo Salom per il “Corriere della Sera”

     

    Wei Fenghe Wei Fenghe

    Fotografare lo stato dei rapporti Stati Uniti-Cina alla luce del conflitto in Ucraina è un'operazione ardua. Da una parte, le ultime dichiarazioni del ministro della Difesa cinese, Wei Fenghe («Non abbiamo mai fornito supporto materiale alla Russia»), dopo un inizio che faceva pensare a una alleanza di fatto tra Mosca e Pechino, appaiono come un segnale di distensione, così come richiesto da Washington.

     

    Ma nei tre giorni del Dialogo Shangri-La di Singapore, nonostante un incontro (venerdì scorso) con il segretario alla Difesa Lloyd Austin, la retorica antiamericana si è fatta addirittura rovente.

     

    CINA CONTRO TAIWAN - MAPPA CINA CONTRO TAIWAN - MAPPA

    Austin, prima nel faccia a faccia con Wei e, poi, nel suo discorso di fronte ai responsabili della sicurezza dell'Asia intera, ha denunciato quello che Washington considera un «costante aumento dell'attività militare provocatoria e destabilizzante vicino a Taiwan» da parte delle forze armate cinesi.

     

    Ragione per cui, la Difesa Usa «manterrà la presenza attiva in tutta la regione», con l'obiettivo di un'area «libera da aggressioni e bullismo: oggi, l'Indo-Pacifico è il nostro teatro prioritario delle operazioni, è al centro della grande strategia americana. Sono qui - ha detto Austin - perché l'ordine internazionale basato su regole conta tanto nell'Indo-Pacifico quanto in Europa». La risposta, furibonda, di Wei: «Nessun Paese dovrebbe imporre la propria volontà agli altri o intimidire con il pretesto del multilateralismo». E su Taiwan, ha aggiunto, «siamo pronti a tutto, guerra compresa». Il duello prosegue.

    WEI FENGHE WEI FENGHE

     

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