Nadia Ferrigo per “la Stampa”
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Per sperimentare una piccola utopia contemporanea bisogna rinunciare non solo a qualche comodità, ma anche a più di un sorriso preconfezionato e lusinghiero. A sentire nominare Utopiaggia, Mutonia o Panta Rei come meta delle vostre vacanze, parenti e amici non ribatteranno con il classico «che bello», ma probabilmente storceranno il naso, esibendosi in un più interlocutorio «che cosa?».
Secondo i dati raccolti da Rive, la Rete italiana villaggi ecologici nata nel 1996, nel nostro Paese ci sono una ventina di ecovillaggi, oltre quindici sono in costruzione e ci sono ventidue progetti in attesa di essere realizzati. Come scrive Francesca Guidotti, presidente di Rive e autrice di un testo che racconta il moltiplicarsi delle esperienze italiane, «l' ecovillaggio è un modello, sia pure in miniatura, di una società conciliata, in armonia con la natura, la sola in grado di salvare il pianeta dalla catastrofe e l' uomo dal proprio annichilimento». Se come scelta di vita può suonare pretenziosa, c' è sempre la possibilità di passare un breve periodo nelle comunità, lontano - fuor di metafora - dal logorio della vita moderna.
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Nel 1982 nelle colline tra Perugia e Terni nacque Utopiaggia, l' ecovillaggio più antico e longevo d' Italia. Poco lontano, a Passignano sul Trasimeno, c' è Panta Rei: piccole casette - qualcuna sull' albero - costruite con terrapaglia e materiali di recupero, pannelli solari e un sistema di raccolta dell' acqua piovana. Negli Anni Ottanta Dino Mengucci fondò la cooperativa Buona Terra, azienda agricola biologica e la prima fattoria didattica in Italia, nel 1995 decise di recuperare l' area, danneggiata da un incendio. Nasce così l' ecovillaggio «che vuole essere una scuola da zero a cento anni», attivo tutto l' anno con seminari e corsi oltre a campi estivi dedicati a bambini, adolescenti e soggiorni per famiglie.
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I piccoli si occupano degli animali della fattoria e dei pasti, i genitori e i più grandicelli possono scegliere tra corsi di biodiversità, educazione alimentare, laboratori di falegnameria, tessitura, meditazione e sperimentazione teatrale. Nata nel 2011, il Giardino della Gioia ospita i suoi venti membri fondatori in un complesso di yurte sul promontorio del Gargano, con orti sinergici, lavatrici a pedali, cucina serale e produzione di detergenti. La filosofia è un' etica ecologica, con uno stile di vita sano ed equilibrato. Per tutta l' estate è possibile partecipare a sessioni di beingfullness, yoga, cucina vegetariana e vegana. E c' è anche la possibilità di essere ospiti dalla comunità.
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Rigenerare lo spirito Numerose anche le possibilità per chi vuole investire le vacanze estive in un percorso di crescita spirituale. Negli Anni Ottanta Bordo era un villaggio abbandonato nell' alto Piemonte, poi un gruppo di giovani idealisti svizzeri e tedeschi decise di ristrutturarlo. Oggi è un borgo montano autogestito che ospita una comunità buddista internazionale. Un angolo di Tibet da raggiungere con la teleferica, «un luogo per l' allenamento del cuore e della mente». Chiuso d' inverno, da aprile ad agosto ospita seminari di meditazione e lojong, allenamento della mente, oltre a ritiri dedicati alla pratica individuale.
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Sempre in Piemonte, provincia di Novara, c' è il Villaggio Verde di Cavallirio, ideato come «centro sperimentale per l' evoluzione della coscienza» dal pittore e filosofo Bernardino del Boca. Ci sono una ventina di abitanti, tra cui cinque bambini, senza un' ispirazione religiosa e politica. Il Villaggio ospita un atelier, un rifugio per cavalli abbandonati e un bed&breakfast, dedicato sia a brevi soggiorni che a periodi di accoglienza con la possibilità di condividere la vita della comunità e partecipare alle attività quotidiane, dalla preparazione dei pasti alla meditazione. Si trova invece in Toscana l' istituto Osho Miasto, dove si studiano gli insegnamenti del maestro indiano Osho Rajneesh e ogni anno vengono organizzati centinai di seminari di meditazione e workshop dedicati alla crescita personale. A Hodos, in provincia di Pisa, si possono seguire corsi base di psicosintesi e bionergetica.
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I Mutoid vivono a Santarcangelo di Romagna sulle rive dal Marecchia dal 1990. Sono un gruppo di artisti e artigiani che ha popolato il villaggio con enormi sculture fantascientifiche e robotiche create con ferri vecchi e carcasse. Dopo aver rischiato di dover abbandonare la zona per un' ordinanza comunale, l' ecovillaggio si è trasformato nel Parco Artistico di Mutonia. Non sono previsti soggiorni, ma i Mutoid vi inviteranno ad ammirare insetti post atomici e animali cyborg.
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