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    ‘YOUPOL’! ECCO COME PUOI DENUNCIARE UNA VIOLENZA IN CASA - CON L' APPLICAZIONE DELLA POLIZIA IN FUNZIONE DA CIRCA TRE ANNI ORA SI POSSONO SEGNALARE ANCHE I REATI VIOLENTI CHE SI CONSUMANO TRA LE MURA DOMESTICHE. LE SEGNALAZIONI? ANCHE ANONIME O DI TESTIMONI...


     
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    Vincenzo R. Spagnolo per avvenire.it

     

     

    youpol youpol

    Si chiama YouPol ed è una applicazione per cellulari e tablet in funzione da circa tre anni. L'hanno ideata tecnici e funzionari della Polizia di Stato con l'intento di fornire ai cittadini un strumento telematico rapido e semplice per segnalare alle autorità alcuni reati diffusi fra giovani e adolescenti, come bullismo o spaccio di droga vicino alle scuole.

     

    Ora la app è stata tempestivamente aggiornata, prevedendo la possibilità di segnalare i reati violenti che si consumano tra le mura domestiche, con le stesse modalità e caratteristiche delle altre tipologie di segnalazione.

     

    Situazioni a rischio

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    Nel periodo di emergenza legato alla diffusione del Covid-19, la maggior parte dei cittadini resta a casa in ottemperanza alle indicazioni governative. E in alcuni contesti o situazioni, può accadere che convivenze forzose, eccesso di nervosismo o problemi personali facciano da innesco, alimentando tensioni e creando un humus fertile per gesti di violenza. Proprio per consentire a chi dovesse essere vittima di prepotenze o abusi di segnalarli tempestivamente senza diversi recare immediatamente in un commissariato, la Polizia ha aggiornato YouPol.

     

    Come funziona?

    La app, nata dalla "ferma convinzione che ogni cittadino sia parte responsabile e attiva nella vita democratica del Paese", è facilmente installabile su tutti gli smartphone e tablet, accedendo alle piattaforme per i sistemi operativi IOS e Android.

     

    Una volta installata, offre la possibilità di trasmettere in tempo reale messaggi ed immagini agli operatori della Polizia di Stato.

     

    Le segnalazioni, spiegano gli esperti della Pubblica sicurezza, "sono automaticamente geo-referenziate" (ossia indicano il luogo da dove provengono), ma è anche possibile per l’utente modificare il luogo dove sono avvenuti i fatti. Inoltre, è possibile dall’app chiamare direttamente il numero unico di pronto intervento 112 e, dove non è ancora attivo, risponderà il 113 della sala operativa della questura competente per territorio.

     

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    Le segnalazioni? Anche anonime o di testimoni

    Per chi non voglia registrarsi fornendo i propri dati, magari per timore di ritorsioni da parte del partner violento, è prevista la possibilità di segnalare in forma anonima. In più, pure chi è stato testimone diretto o indiretto – per esempio i vicini di casa - può ovviamente denunciare il fatto all’autorità di polizia, inviando un messaggio anche con foto e video.

     

    I dati degli ultimi anni

    Gli ultimi dati raccolti dalle forze dell'ordine e aggiornati all'anno scorso, fotografano un fenomeno che, nel biennio 2018-2019 appare in diminuzione: calano del 16,7% le violenze sessuali (nel 2017 erano in aumento del 14%); del – 2,9% i maltrattamenti in famiglia; del – 12,2% gli atti persecutori.

     

    In questo quadro, i femminicidi hanno fatto registrare un aumento percentuale: si passa dal più 37 % del 2018, al più 49% nel periodo gennaio-agosto 2019. L'auspicio è che, in questa fase di emergenza e tensioni, i nuovi strumenti di segnalazione e denuncia ideati dalle forze dell'ordine possano servire a scongiurare o quantomeno a contenere eventuali picchi di reati fra le mura domestiche.

     

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