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    ZAIA E MUSUMECI CONTRO I NEGAZIONISTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI CHE ABBONDANO A DESTRA (E QUALCUNO E’ ANCHE ALL’INTERNO DEL GOVERNO) – IL PRESIDENTE DELLA REGIONE VENETO: “SIAMO DI FRONTE A UN’EMERGENZA, IL NEGAZIONISMO DEL CLIMATE CHANGE MI FA PAURA PERCHÉ SI RISCHIA DI GENERARE ALIBI” – IL MINISTRO DEL MARE: “LA DESERTIFICAZIONE, I NUBIFRAGI, LE FRANE, LE TEMPERATURE ELEVATE NON SI POSSONO NEGARE. C'È DI MEZZO ANCHE LA MANCATA MANUTENZIONE, L'ASSENZA DI PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE E…”


     
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    Estratto dell'articolo di Emanuele Lauria per “la Repubblica”

     

    LUCA ZAIA LUCA ZAIA

    «Il negazionismo? Non lo condivido neppure stavolta». Il governatore che divenne uno dei simboli della lotta al Covid, che in un centrodestra scettico conduceva una lotta senza quartiere contro i No Vax, rifiuta i paragoni con la pandemia. Ma boccia qualsiasi tentativo di ridimensionare il fenomeno del cambiamento climatico.

     

    Luca Zaia parla sull’onda di bizze del meteo che anche nel suo Veneto si sono trasformate in emergenza: «Per vincere questa sfida serve un movimento ampio, che vada oltre gli steccati politici. Non possiamo lasciare soli i ragazzi a combattere per l’ambiente». L’Italia travolta da maltempo e incendi. E il Veneto, in queste ore, è fra le Regioni più colpite.

     

    luca zaia prosecco luca zaia prosecco

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    Giusto paragonare quest’emergenza al Covid?

    «No, sono dimensioni non comparabili, la pandemia ha fermato il mondo. Ma il negazionismo, anche in questa materia, non lo condivido».

    Eppure, specialmente a destra, il negazionismo sui mutamenti del clima sembra diffondersi.

    «Guardi, io non sono un estremista in senso contrario, non do tutte le colpe ai cambiamenti climatici. E sono prudente, anche perché mi capita di leggere – solo per fare un esempio – che nel 1908 c’è stata un’estate più calda dell’attuale. Però il negazionismo mi fa paura». Perché? «Perché si rischia di generare alibi. Se diciamo che possiamo lasciare tranquillamente il motore dell’auto acceso per tutta la notte, finisce che tutti lo fanno. Insomma, non possiano far finta di nulla. Al di là dello scontro ideologico, servono soluzioni: affrontiamo il problema per quello che è».

    Zaia a Canazei Zaia a Canazei

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    2 - NELLO MUSUMECI "IL CLIMA CAMBIA E NOI SIAMO FERMI COSÌ CONTINUEREMO A PIANGERE MORTI"

    Estratto dell'articolo di Francesco Grignetti per “la Stampa”

     

    Una giornata tragica dal Sud al Nord.

    Tanti, anzi troppi i fronti aperti per il ministro Nello Musumeci, responsabile della Protezione civile, che invita tutti a prendere atto del cambiamento climatico. «Se il mondo attorno a noi cambia e noi restiamo fermi, continueremo a piangere i morti e ad assistere inermi alla devastazione del nostro territorio. Che per sua natura è fragile e vulnerabile».

     

    Era purtroppo prevedibile che l'innalzamento delle temperature avrebbero scatenato incendi. Sta accadendo in particolare nella sua Sicilia, di cui è stato governatore fino al 2022. Si sente di dire che tutto era a posto?

    nello musumeci nello musumeci

    «Mezza Europa sta bruciando. L'Italia del Sud è interessata da decine e decine di incendi, i cavi elettrici sottoterra nelle città si sciolgono e lei mi chiede se con oltre 45 gradi la Regione poteva fare qualcosa in Sicilia? È come se mi chiedesse: era tutto a posto in Romagna a maggio per affrontare l'alluvione? Per favore, stiamo con i piedi per terra! La verità è che continuiamo a ragionare con la mentalità di ieri ostinandoci a non capire che nulla è più come prima».

     

    (...)

    Che cosa si sente di dire ai negazionisti del clima?

    nello musumeci nello musumeci

    «La desertificazione, i nubifragi, le frane, le temperature elevate non si possono negare. Certo, sarebbe un errore attribuirne gli effetti solo al cambiamento. C'è di mezzo la mancata manutenzione, l'assenza di pianificazione e programmazione, la carenza di risorse, e non ultima la scarsa attenzione e responsabilità da parte del cittadino. Ecco perché stamane con il presidente del Consiglio ci siamo subito trovati d'accordo nel dire che la messa in sicurezza del territorio è una priorità indiscutibile. Senza alibi per alcuno».

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