Amedeo La Mattina per "la Stampa"
Il ddl Zan contro l' omotransfobia è nelle sabbie mobili.
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La battaglia continuerà oggi in Commissione Giustizia del Senato. I pontieri come la ministra Maria Stella Gelmini dicono che da parte di Forza Italia non ci saranno trappole, che occorre trovare una soluzione. E infatti gli azzurri stanno cercando di convincere i leghisti a presentare una proposta unitaria che possa andare bene alla sinistra. Ma a soffiare sul fuoco ci sono le curve dei due schieramenti. Bisognerà vedere cosa accadrà da oggi in commissione, se ci sarà un avvicinamento nel merito o prevarrà l'«ideologia», come gli uni accusano gli altri. Certo non sarà facile per Pd, M5S, Iv, e Leu cedere con le piazze mobilitate.
Si preannuncia molto partecipata quella di Milano sabato pro ddl Zan. Piazza della Scala è stata considerata piccola, anche per rispettare i protocolli anti-covid. Allora tutti all' Arco della Pace con lo slogan «TempoScaduto».
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In piazza ci sarà il sindaco Sala. Attesi, tra gli altri, Paola Turci e Lella Costa. Gira voce che si presenterà anche il rapper Fedez, che ha scatenato la polemica contro la Lega.
Intanto nella trincea parlamentare si gioca con i regolamenti. Ai blocchi di partenza ci sono l' ex maggioranza giallorossa e il centrodestra di governo. Ieri si sono riuniti separatamente. Lega e Forza Italia al Senato presentano un nuovo testo contro l'«ideologia gender», per evitare che venga introdotta nelle scuole e si possa far scattare il codice penale per chi la pensa in maniera diversa sulla famiglia tradizionale.
«Confrontiamoci, siamo aperti al dialogo - spiega il presidente leghista della commissione Andrea Ostellari - Il testo Zan è stato approvato alla Camera quando c' era un' altra maggioranza, oggi ce n' è un' altra e non è la maggioranza giallorossa allargata». Pd, M5S, Iv e Leu vogliono invece andare avanti con il vecchio testo che avrebbe bisogno per diventare legge del voto finale di Palazzo Madama. «Sono 23 anni che si cerca di fare una legge - dice il Dem Franco Mirabelli - e noi questa occasione non possiamo perderla a causa del "metodo Salvini". La verità è che loro non vogliono discutere, vogliono affossare il ddl Zan».
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Comunque il centrodestra di governo stenta a trovare un accordo su un testo che consenta di evitare il frontale con gli alleati, come vuole Forza Italia. I 5 Stelle però hanno raccolto le firme per scavalcare la commissione e portare il provvedimento in aula, ma si tratterebbe di un muro contro muro: dovrebbero chiedere alla presidente Casellati di calendarizzarlo per motivi urgenti. Questo prevede il regolamento del Senato. Ma saltare la commissione con la raccolta della firme significherebbe far votare in aula una richiesta di urgenza: questo vorrebbe dire spaccare la maggioranza di unità nazionale.
«Sarebbe un problema politico - avvertano i leghisti - perché a quel punto dovrà pronunciarsi il governo nella persona del ministro per i Rapporti con il Parlamento D' Incà».
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«Non siamo disposti a stravolgere il nostro testo. Se si perderà tempo e rimarranno vari testi - dice Mirabelli - allora verranno calendarizzati tutti i testi in aula. Sono convinto che abbiamo i voti per approvare il ddl Zan con la vecchia maggioranza giallorossa». Una dinamica che una parte del Pd vorrebbe evitare perché si arriverebbe a un vietnam di voti e spaccature che non farebbe bene a questa maggioranza di presunta unità nazionale.
manifestazione per legge zan MARIA STELLA GELMINI PRESENTA IL DPCM ALESSANDRO ZAN