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    “ACCADE CHE LAVATIVI SERIALI, POSITIVI AL TEST COVID, NON LAVORINO PER SETTIMANE, SEBBENE ASINTOMATICI. COSI’ SI DISTRUGGE IL PAESE” - ALBERTO ZANGRILLO, IL PROFESSORE DEL SAN RAFFAELE E MEDICO PERSONALE DI BERLUSCONI, SCATENA IL PANDEMONIO SUI SOCIAL MINIMIZZANDO GLI EFFETTI SULLA SALUTE DELLA NUOVA VARIANTE – DIVERSI UTENTI SI SCAGLIANO CONTRO ZANGRILLO PROTAGONISTA QUALCHE SETTIMANA DI UNO SCAZZO CON BURIONI - L’AIFA HA APPENA “ORDINATO” LA QUARTA DOSE IMMEDIATA PER GLI OVER 60…


     
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    Ferruccio Pinotti per corriere.it

     

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    «Accade che lavativi seriali, positivi al test #COVID19, non lavorino per settimane, sebbene asintomatici. Così si distrugge il Paese». Suona così l’ultimo e provocatorio tweet del professor Alberto Zangrillo, medico personale di Berlusconi e luminare dell’ospedale San Raffaele di Milano.

     

    La sua affermazione sul social network ha fatto arrabbiare molti utenti del web perché ipotizza che la nuova variante del Covid non abbia effetti sufficienti a spingere a rimanere a casa dal lavoro, mentre è noto che molte persone anche giovani hanno vissuto questa nuova ondata infettiva anche con febbre alta e sintomi non trascurabili. Tanto più in un momento in cui l’Aifa ha appena «ordinato» la quarta dose immediate per gli over 60.

     

     

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    Il 6 giugno scorso c’è stato un duro scambio di battute avvenuto a distanza tra Roberto Burioni e Alberto Zangrillo, colleghi al San Raffaele di Milano. I due professori, su Twitter, hanno messo nero su bianco i loro differenti punti di vista sulla percezione pandemica degli italiani. A lanciare per primo il tema è stato Burioni, il quale in un cinguettio social ha fotografato quella che a suo avviso è l’attuale situazione nel Paese. Secondo il docente di microbiologia e virologia, con l’inizio dell’estate e l’allentamento delle misure restrittive, moltissimi italiani si sarebbero dimenticati del virus nei loro comportamenti quotidiani.

     

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    Un atteggiamento di cui l’esperto di immunologia ha dato conto sul proprio profilo Twitter. «Sintetizzo la mia percezione della situazione in modo sommario ma fedele alla realtà. Il 95% degli italiani vive come se il Covid non esistesse più. Può piacere, può non piacere, le spiegazioni possono essere molte ma è un dato di fatto», ha scritto Burioni, senza esprimere un aperto giudizio ma con toni che non sono certo sembrati troppo compiaciuti. A quell’osservazione, a poche ore di distanza, ha replicato il direttore del dipartimento di anestesia e rianimazione generale del San Raffaele, Alberto Zangrillo. «Sto col 95%», ha chiosato senza dilungarsi troppo il professore, da tempo convinto sostenitore della linea della convivenza col virus.

     

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    Le considerazioni espresse da Burioni e Zangrillo hanno chiaramente alimentato il dibattito sull’argomento, dividendo gli utenti tra chi lamentava una presunta irresponsabilità degli italiani e chi invece assecondava le ragioni di un approccio meno austero. Un utente del web Alessandro aveva scritto in mtito: «Credo, caro professore, che sia una reazione naturale ed umana. Io ho fatto la quarta dose serenamente, quel che ho sofferto durante i lockdown mi resta difficile da spiegare, proprio perché credo nella scienza e nel vaccino spero in una vita normale. Grazie al progresso appunto».

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