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    “FRANCO, GUARDA CHE A QUEL PAZZO SIBERIANO È ANDATA STORTA LA SERATA E STA DISTRUGGENDO TUTTO” – ZEFFIRELLI FECE UN CENNO E INIZIÒ UNA SCAZZOTTATA EPICA TRA IL FIGLIO LUCIANO E NUREYEV – A POSITANO IL BALLERINO AVEVA PRESO UN PALO DA UN GIOVANE DEL POSTO, TORNO’ A CASA DEL REGISTA, DISSEMINÒ DI PICCOLI ESCREMENTI TUTTO IL VIALE CHE PORTAVA AL SOGGIORNO, DISTRUSSE UN VASO A CUI ZEFFIRELLI TENEVA TANTISSIMO. A QUEL PUNTO…


     
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    Estratto dell'articolo di Valerio Cappelli per il “Corriere della Sera”

     

    rudolf nureyev rudolf nureyev

    Rudolf Nureyev aveva acquistato Li Galli, il piccolo arcipelago di fronte alla villa di Franzo Zeffirelli a Positano. Andava spesso a trovarlo, era una delle sue guest star, si fermava a dormire da lui. A Positano Nureyev aveva conosciuto un giovane del posto. Cenarono insieme, fecero le ore piccole.

     

    Ma la notte finì male. Il ragazzo si ritrasse. Nureyev non la prese bene. Quando il grande ballerino rientrò in villa, si trovò il cancello, attraverso cui si accedeva al mare, chiuso. Così mise in moto la vendetta. La rabbia aveva scombussolato il suo stomaco. Insomma disseminò di piccoli escrementi tutto il viale che portava al soggiorno. Non entrò: irruppe come una furia.

    luciano franco zeffirelli luciano franco zeffirelli

     

    Gli ospiti di Zeffirelli erano ancora lì a conversare, mentre il regista, avvolto come al solito nella tunica sgargiante, si era ritirato in camera da letto.

     

    Nureyev cominciò a mandare in frantumi tutti gli oggetti a portata di mano. Luciano, uno dei due figli adottivi di Franco, quello che gli faceva da autista e bodyguard per il fisico prestante (l’altro è Pippo che manda avanti la Fondazione Zeffirelli a Firenze), bussò alla stanza del maestro: «Franco, guarda che a quel pazzo siberiano è andata storta la serata e sta distruggendo tutto». «È lo sfogo di un artista, lascia fare», fu la risposta.

     

    luciano franco zeffirelli luciano franco zeffirelli

    Nureyev proseguì nella sua opera di distruzione, ridusse in mille pezzi un vaso prezioso a cui Zeffirelli teneva molto. Luciano ribussò: «Franco, guarda che...». A quel punto, disteso sul letto a mo’ del triclinio di una domus romana, fece pollice verso come un antico imperatore. Nureyev e Luciano si resero protagonisti di una scazzottata memorabile, tra gli sguardi attoniti degli altri ospiti.

    NUREYEV NUREYEV

     

    Ecco, questo episodio, certamente laterale nella vita di Zeffirelli, racconta molto di lui. Il 12 febbraio sono cent’anni dalla sua nascita. Era generoso, capriccioso, ribelle, umorale, imprevedibile.

     

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