VOLODYMYR ZELENSKY VLADIMIR PUTIN
Estratto dell’articolo di Federico Fubini per il “Corriere della Sera”
Sono passati due giorni all’inizio di agosto, prima che Bruxelles reagisse formalmente all’invasione del territorio russo da parte dell’Ucraina.
Quelle quarantotto ore devono essere servite a capire cosa stava accadendo, quindi a raccogliere le posizioni di tutte le capitali dell’Unione europea.
Kyrylo Budanov
Poi un portavoce di Josep Borrell, l’alto rappresentante per la Politica estera, ha chiarito che il sostegno all’Ucraina resta totale: il Paese aggredito — ha detto il portavoce Peter Stano — «nella sua legittima guerra difensiva ha diritto di colpire il nemico nel suo territorio, ovunque necessario».
Le dichiarazioni si sono fermate qui. Su un piano meno ufficiale tuttavia sono rimaste delle domande, più che delle certezze, per il momento probabilmente destinate a restare tali.
volodymyr zelensky Oleksandr Syrsky
Le autorità di Kiev non avevano avvertito Bruxelles (lo ha confermato ieri il cancelliere tedesco Scholz) prima dell’offensiva nel Kursk, così come non lo avevano fatto con Washington (dove l’ufficio del presidente Volodymyr Zelensky ha preso l’abitudine di chiamare i consiglieri di politica estera della vicepresidente, e candidata democratica, Kamala Harris).
Tutta questa riservatezza è comprensibile […]: Zelensky non intendeva rischiare che una fuga di notizie compromettesse l’intera operazione e la vita di migliaia dei suoi.
Le domande negli ambienti diplomatici […] riguardano piuttosto le dinamiche delle decisioni nell’ufficio del presidente.
kamala harris volodymyr zelensky
Un’impressione diffusa […] è che fino all’ultimo i piani dell’intera invasione del Kursk siano stati elaborati e conosciuti da soli due uomini a Kiev: Zelensky stesso e Oleksandr Syrskyi, il comandante in capo dell’esercito ucraino […].
Sembrerebbe che neppure il capo dell’ufficio di Zelensky Andryi Yermak e il capo dell’intelligence militare, Kyrylo Budanov, fossero stati messi al corrente.
Tanta segretezza […] non sorprende. Eppure solleva fra gli osservatori europei […] due ordini di interrogativi: sull’effettivo grado di fiducia che Zelensky nutre in Budanov e soprattutto in Yermak, che è il suo più stretto collaboratore e ha grande influenza nel governo del Paese; ma soprattutto sull’efficacia del modello di governo che si è affermato in Ucraina in questi anni di emergenza.
volodymyr zelensky con i primi f 16
Sempre più spesso emergono indizi che lo stile di gestione dell’ufficio del presidente sia così centralizzato e tenuto strettamente riservato in una cerchia ristretta (Zelensky e Syrskyi per certe questioni militari, con l’aggiunta di Yermak e Budanov per le altre) che a volte rischia di risentirne la qualità del processo decisionale.
Di certo non sono domande che gli interlocutori europei porranno facilmente a Zelensky. Non tanto perché l’occupazione ucraina di Sudzha nel Kursk, dove si trova una stazione di smistamento del gas, ha ricordato a tutti che da quel canale l’Unione europea continua a importare ancora 14 miliardi di metri cubi all’anno di gas russo […].
andriy yermak volodymyr zelensky
[…] le autorità di Bruxelles sanno che adesso tocca a loro fare di più, per sostenere l’Ucraina. Non solo la Germania minaccia di bloccare nuovi aiuti bilaterali; l’Unione europea non ha ancora mosso i passi necessari per sbloccare l’accordo del G7 di giugno per far avere all’Ucraina i 50 miliardi di dollari derivati dai proventi reinvestiti delle riserve russe congelate. […]
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VOLODYMYR ZELENSKY AL FRONTE TRA I SOLDATI