Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”
kevin mccarthy donald trump
«L'anno prossimo, con l'America in recessione, non credo che il nostro popolo darà assegni in bianco all'Ucraina». Parola di Kevin McCarthy, capo della minoranza repubblicana alla Camera che, stando ai sondaggi, diventerà maggioranza con le elezioni di mid term dell'8 novembre.
McCarthy, quindi, probabilmente strapperà a Nancy Pelosi il ruolo di speaker di questo ramo del Congresso. Zelensky, allarmato dalle nuove sortite di Berlusconi, vede profilarsi all'orizzonte nubi destinate a preoccuparlo molto di più: Kiev potrà continuare a contare sul vitale flusso di aiuti militari ed economici Usa con un Congresso riconquistato dai repubblicani?
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Fino a qualche mese fa la questione non si poneva. Certo, Trump, con le sue note simpatie, umane e politiche, per Putin, criticava le scelte di Biden, ma in genere evitava il tema delle armi all'Ucraina dicendo che, con lui alla Casa Bianca, la guerra non sarebbe scoppiata. Da destra Biden riceveva accuse di fare troppo poco, spinte a un maggiore impegno Usa nel conflitto. E a maggio, arrivato a sorpresa a Kiev, il capo dei repubblicani al Senato, Mitch McConnell, aveva rassicurato Zelensky: pieno appoggio all'Ucraina anche dai repubblicani.
Oggi il quadro è diverso: i vecchi leader conservatori rimangono a fianco dell'Ucraina con McConnell convinto che, se non viene fermato, Putin finirà per attaccare anche la Polonia, mentre l'ex vice di Trump, Mike Pence, si scaglia contro «le nuove voci del nostro movimento che vorrebbero un disimpegno dell'America dal mondo» e ammonisce: «Non c'è spazio tra i conservatori per apologeti di Putin». Ma Pence alza la voce proprio perché sa che i «MAGA people» di Trump, ormai maggioranza nel partito, remano in quella direzione, approfittando della stanchezza per la durata del conflitto.
ZELENSKY BIDEN
Nel nuovo Congresso, a gennaio, democratici e vecchia guardia repubblicana dovrebbero formare, comunque, una maggioranza pro-Ucraina, ma McCarthy (o un altro speaker trumpiano), potrà bloccare i sostegni a Zelensky anche solo non mettendo le relative leggi all'ordine del giorno dell'aula. Biden forse correrà ai ripari facendo approvare a dicembre al Congresso uscente un maxipacchetto di aiuti all'Ucraina che copra anche i primi mesi del 2023. Ma coi repubblicani spaccati e Trump in campo per riconquistare la Casa Bianca per Kiev le cose si complicheranno.
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