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    ZIDANE RISCHIA IL POSTO, MESSI E PIQUE’ SONO IN ROTTA CON BARTOMEU: OGGI UN BARCELLONA-REAL DI FUOCO TRA DUE SQUADRE IN CRISI. "ZIZOU" ASPETTA LA CHIMERA MBAPPE’, PIQUÉ SPARA ALZO ZERO CONTRO LA DIRIGENZA, MESSI ATTENDE LE ELEZIONI, PREVISTE PER ORA A PRIMAVERA, E MAGARI IL POSSIBILE RITORNO DI PEP GUARDIOLA IN PANCHINA O IN UN ALTRO RUOLO: KOEMAN DEVE GUARDARSI LE SPALLE ANCHE DA XAVI…


     
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    Paolo Condò per “la Repubblica”

     

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    A Madrid, la sconfitta in Liga col neopromosso Cadice e quella in Champions con uno Shakhtar falcidiato di positivi hanno portato l' allerta al livello massimo. Tra il Clásico di oggi e la gara europea di mercoledì a Mönchengladbach, Zidane rischia il posto. Anche perché non c' è affetto in chi deve prendere le decisioni, e il campionato vinto dopo il lockdown è stato letto come un suicidio del Barcellona, non certo come un frutto del mercato 2019, il più rovinoso che si ricordi a Madrid.

     

    E la famosa empatia tra il tecnico e i giocatori - il campione che sa parlare ai campioni - viene raccontata oggi come accondiscendenza: Hazard che si presenta in ritiro ingrassato (e si rifà male), Jovic sempre svogliato, James rivitalizzato da Ancelotti, Bale che prima di ottenere il sospirato via libera - la rottura con l' allenatore è antica - magnifica le sue giornate a giocare a golf... Aggiungeteci la perdurante fiducia in Marcelo, che si muove da ex, messa a confronto con le cessioni di Hakimi e Reguilón (Theo Hernandez va in conto a Lopetegui), contro le quali Zizou non si è battuto, e più che i capi d' imputazione avrete il plotone d' esecuzione. Cosa potrebbe salvare Zidane?

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    Ovviamente il Barcellona, che al Clásico casalingo di oggi arriva un filo meglio soltanto perché in coppa ha battuto il Ferencvaros - punteggio largo, ma tant' è - e la cui mischia interna continua a essere furibonda. Ieri Gerard Piqué ha pensato bene di rilasciare un' intervista esplosiva a La Vanguardia , nella quale si schiera con Leo Messi («Dovremmo intitolargli lo stadio per tutto quello che ci ha dato, gli ho chiesto di aspettare un anno perché qui cambierà tutto»), spara alzo zero su Bartomeu e la dirigenza («È incredibile che abbiamo speso soldi per denigrarci - il Barcagate, ndr - e che i responsabili della campagna lavorino ancora per il club») e rimpiange Valverde («È stato esonerato da primo in classifica dopo aver vinto due campionati in due anni»).

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    Ieri a Barcellona non si è parlato di altro, Koeman ha giustamente rilevato che «Piqué è un ragazzo sveglio, se rilascia un' intervista del genere sa perfettamente che farà rumore, dunque è una scelta»; almeno così è passata in secondo piano la questione tecnica più delicata, la titolarità o meno di Griezmann.

     

    Da inizio stagione le petit diable non ne indovina una, mentre in coppa il suo turno di riposo ha coinciso con l' epifania dei ragazzini: hanno segnato Ansu Fati, la novità Pedri, persino quel matto geniale di Dembélé. Di più. Dopo il gol di Coutinho, arrivato grazie a un assist di tacco di Fati, Messi si è avvicinato al ragazzino e gli ha sorriso come un papà soddisfatto. I Leo-watchers si sono scatenati nelle interpretazioni sul ritrovato piacere dell' argentino a contatto con i giovani.

     

    Non è così semplice. Perché Messi rinunci ai suoi piani di fuga occorrerà certamente una nuova dirigenza dopo le elezioni, previste per ora a primavera, e magari il possibile ritorno di Pep Guardiola in panchina o in un altro ruolo: Koeman deve guardarsi le spalle anche da Xavi.

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    Nel frattempo Bartomeu resiste a una mozione di sfiducia, annuncia una costosa ristrutturazione del Camp Nou e tratta con i giocatori i rinnovi di contratto. Nota a margine: Piqué sui dirigenti ne ha dette di ogni, ma figura nella lista di chi ha prolungato. Non il massimo della coerenza.

     

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    L' assenza di pubblico gioca a favore di entrambe. Quando le cose vanno male in Spagna la gente agita i fazzoletti - si chiama pañolada - e chi è in campo avverte l' incremento di pressione. Senza tifosi furiosi, invece, ci si può traghettare fino al 90', e poi in Europa, nella speranza di ottenere altro tempo. Zidane aspetta il Bernabeu rinnovato - i lavori sono in corso, per questo gioca a Valdebebas - e la chimera Mbappé per sentirsi nuovamente l' allenatore del Real Madrid, e non di un collage di talenti sfiatati o troppo verdi.

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    Il Barça almeno mantiene la capacità di indignarsi: un giornalista di ABC ha scritto che Fati corre come una gazzella degli ambulanti del Paseo de Gracia, quelli che avvisano della polizia in arrivo. Da Griezmann a Piqué l' hanno stigmatizzato tutti, lui ha assicurato che voleva essere un complimento. Mah. Almeno non ha aggiunto di avere tanti amici gazzelle.

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