Niccolò Carratelli per “la Stampa”
Zingaretti Renzi
Di legge elettorale si riparlerà direttamente nel 2021, dopo la sessione di bilancio. Questo lo scenario ritenuto più probabile nei corridoi di Montecitorio. In commissione Affari costituzionali si tornerà ad affrontare la questione tempi solo la prossima settimana, quando dovrebbe riunirsi l' ufficio di presidenza per fissare il termine per la presentazione degli emendamenti.
A dividere la maggioranza c' è ora il tema della composizione delle liste. Lunghe o corte. Listini bloccati o possibilità di inserire preferenze. Gli alleati hanno idee molto diverse. E, nonostante le smentite, c' è chi non esclude affatto la possibilità che il testo base, già approvato in commissione, venga rimesso in discussione.
ZINGARETTI - CONTE - DI MAIO
Sarebbe uno smacco per Nicola Zingaretti, che aveva condizionato il sì al referendum sul taglio del numero dei parlamentari anche al rispetto dell' accordo di maggioranza sul cosiddetto Germanicum. E infatti il segretario Pd non ci sta: «Abbiamo discusso sei mesi per cambiare una pessima legge elettorale maggioritaria e c' è un punto di approdo - ha avvisato - Il testo è stato adottato, un proporzionale con una soglia al 5%. Non possiamo ripartire da zero ogni mattina, bisogna andare avanti».
LUIGI DI MAIO NICOLA ZINGARETTI BY EDOARDOBARALDI
Parole che sembrano indirizzate a Renzi, certo non dispiaciuto dello stallo e desideroso di cambiare legge. E in generale a chi, anche nel suo partito, sembra vivere un ritorno di fiamma per il maggioritario, dopo le prese di posizione di Walter Veltroni e Romano Prodi, con quest' ultimo che si è esposto a favore del Mattarellum. Ad agitare le acque è arrivato poi l' appello di dieci costituzionalisti, contro le liste bloccate e la soglia di sbarramento al 5%, ritenuta troppo alta.
«Bisogna favorire una effettiva scelta da parte degli elettori, superando liste bloccate e candidature multiple», hanno scritto, tra gli altri, Lorenza Carlassare, Enzo Cheli, Ugo De Siervo, Roberto Zaccaria. I 5 stelle hanno colto la palla al balzo per rilanciare con forza le preferenze: «Basta candidati calati dall' alto e catapultati in cima a listini bloccati in collegi sicuri», ha detto la capogruppo in commissione Affari costituzionali della Camera, Vittoria Baldino.
WALTER VELTRONI ROMANO PRODI
Un ritorno alle preferenze non convince Italia Viva e nemmeno Leu, che punta invece ad abbassare la soglia di sbarramento almeno al 4%, modifica su cui non dovrebbero sorgere problemi tra gli alleati di governo.
Le preferenze piacciono, invece, a Fratelli d' Italia, che «da anni si batte per restituire questo diritto ai cittadini», ha ricordato Giorgia Meloni. FdI, però, non vuole il sistema proporzionale e, in tandem con la Lega, è pronto a fare ostruzionismo in Parlamento, come già avvenuto per rallentare l' iter della riforma Fornaro sui delegati regionali per l' elezione del capo dello Stato e la base elettiva del Senato (800 gli emendamenti presentati, poi ridotti dalle inammissibilità a circa la metà).
renzi zingaretti
Per approvare una legge elettorale proporzionale potrebbero servire, soprattutto al Senato, i voti di Forza Italia, che però sul punto rischia la spaccatura. Dopo l' apertura da parte di Mara Carfagna, è arrivato lo stop della capogruppo a Palazzo Madama Anna Maria Bernini, che ritiene «inaccettabile» un ritorno al proporzionale rilanciando invece il maggioritario. Mentre Osvaldo Napoli chiede un' assemblea per discuterne dentro il partito.
IL MEME DI OSHO SU RENZI DOPO LA VITTORIA DI ZINGARETTI ALLE PRIMARIE NICOLA ZINGARETTI LUIGI DI MAIO mattarella renzi zinga di maio NICOLA ZINGARETTI E MATTEO RENZI