Giovanna Casadio per "la Repubblica"
BARBARA D URSO ZINGARETTI
Un dissenso strisciante, un "logoramento quotidiano". Nicola Zingaretti ne ha preso atto, soprattutto ora che le bordate arrivano dagli amministratori dem, con in testa i sindaci Nardella, Gori, Decaro e il governatore Bonaccini. Ma sul fronte donne, su cui era esploso lo scontro nel Pd, oggi nella direzione convocata ad hoc, il segretario potrà rivendicare la promessa mantenuta: su 6 sottosegretari, 5 sono donne.
Anche se la composizione della squadra di sottogoverno nella coalizione con Salvini, è benzina su fuoco pure per le tensioni interne al Pd.
IL TWEET DI NICOLA ZINGARETTI A DIFESA DI BARBARA DURSO
Per il resto, dicono al Nazareno; «Il segretario non ha la pazienza di Giobbe». Quindi ha deciso che il congresso del Pd ci sarà, e si discuterà anche della sua leadership, se è questo che si vuole. A ottobre-novembre o al più tardi a gennaio 2022. Comunque sarà l' Assemblea dei mille delegati del 13 e 14 marzo a trarre il dado. Sarà lì la prima resa dei conti.
Sta tramontando l' idea del congresso cosiddetto per tesi, senza discussione sulla linea del segretario e senza primarie per la leadership.
BARBARA D URSO ZINGARETTI
Zingaretti sarebbe pronto ad ascoltare il suggerimento di Goffredo Bettini, cioè che occorre giocare in contropiede, non farsi macerare a fuoco lento. Rincarano al Pd: «Stop al logoramento quotidiano del segretario. La pazienza ha un limite. No a chi punta a logorare con Zingaretti anche il Pd, ingranando una marcia indietro per ritornare al partito solo e con pochi voti del 2018».
Ogni occasione è buona per le contestazioni. L' ultima è la polemica sul tweet del segretario dem di solidarietà a Barbara D' Urso in procinto di vedersi chiudere la trasmissione Live - Non è la D' Urso. Twitta Zingaretti: "In un programma che tratta di argomenti molto diversi tra loro, hai portato la voce della politica vicino alle persone. Ce n' è bisogno".
ZINGARETTI BARBARA D URSO
Apriti cielo. Sui social Zingaretti si attira ironie ("Da Berlinguer alla D' Urso") e attacchi. Retweet ma anche commenti pesanti: "Gli hanno rubato la password?".
Soprattutto però c' è il gruppo degli amministratori che pressa nel Pd. Il presidente dell' Anci, e sindaco di Bari, Antonio Decaro lancia un Sos sul partito in balia delle correnti in un' intervista a Repubblica . I primi cittadini di Bergamo e di Firenze, Giorgio Gori e Dario Nardella, vogliono una scossa.
salvini bonaccini
Così come il governatore dell' Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, indicato come il futuro sfidante di Zingaretti. Nardella chiede che il Pd «recuperi orgoglio e vocazione maggioritaria» e che ritrovi i milioni di voti persi: nelle politiche del 2008 il Pd, al suo esordio, fu votato da oltre 12 milioni di cittadini, in quelle del 2018 da sei milioni. Aggiunge Nardella: «Sono in sintonia con le dichiarazioni di Decaro e Gori, nel campo democratico sta emergendo un fronte compatto, da nord a sud, di amministratori locali che hanno vinto le ultime elezioni, portando al Pd consenso e popolarità.
dario nardella stefano bonaccini
Sindaci e presidenti di Regione cominciano a parlare lo stesso linguaggio, perché vedono lo scollamento tra il Paese reale e un partito arroccato dentro i Palazzi romani e schiacciato dalla logica di potere delle correnti».
Scollamento è la parola più usata.
Il Pd è lontano dalle realtà locali, commissariato in Calabria, Basilicata, Umbria e con i segretari dimissionari in Veneto e Marche. Alessandro Alfieri della corrente Base riformista (ex renziani) chiosa: «Serve una discussione profonda sull' identità del partito e il suo ruolo». Nicola Oddati, zingarettiano, incalza: «Chi vuole sostituire Zingaretti lo dica. I sindaci aiutino il segretario». Sempre aleggia il convitato di pietra Matteo Renzi: scioglierà Italia Viva e potrebbe tornare nel Pd?
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