Giovanna Casadio per La repubblica
Armata PD - Renzi Zingaretti
Con Matteo Renzi non si è sentito: nessuna telefonata. Nicola Zingaretti si concede una giornata di vacanza con la famiglia a Ferragosto, a Cecina. È preoccupato della piega che sta prendendo la crisi? Lo è sempre stato. Ma quel sovrappiù di incertezza in cui Salvini e i suoi bluff stanno gettando il paese rende il segretario del Pd determinato nell' indicare la stella polare: «I Dem devono tenersi pronti a possibili elezioni anche il 27 ottobre, sia organizzativamente che allargando le alleanze».
Ovvio che l' altra preoccupazione è tenere unito il partito, perché se il Pd esplode sarebbe una vandea, quindi piena cittadinanza alle opinioni avanzate da tutti i leader, incluso Renzi. Che però non guida i Dem.
NICOLA ZINGARETTI
Negli ultimi giorni Zingaretti ha evitato interviste: «C' è chi parla e chi lavora, abbiate fiducia in Nicola». Scherza. Ma chi lo ha sentito martedì sera dopo l' offerta- blitz del ministro dell' Interno che annunciava la sfiducia al premier Conte e contemporaneamente tendeva la mano ai grillini, lo descrive sconcertato.
Scettico anche sulla possibilità di non andare alle urne. «Se qualcuno pensa di sostituire Zingaretti a Salvini, ebbene non può andare così», si è sfogato. Insomma, i grillini stanno facendo i conti con se stessi e i loro errori?
zingaretti di maio
Comunque Goffredo Bettini, che ha lanciato l' idea di un governo di legislatura che passi attraverso un serio accordo con i 5Stelle, è uno dei consiglieri più ascoltati dal segretario. La sua proposta, appoggiata da Dario Franceschini, è da tenere in conto. Però al momento opportuno.
Non è il caso di impelagarsi adesso in trattative con i pentastellati, mentre il governo non è ancora caduto e Salvini resta al Viminale senza dimettersi né ritirare la sua squadra. Al momento delle consultazioni al Quirinale si potrà verificare se c' è la possibilità di una maggioranza diversa e solo alzando il livello dei contenuti e del programma.
ENRICO LETTA E GIUSEPPE CONTE
Una cosa è certa: se si pensa a un «governicchio a termine» per fare la manovra o un governo a qualsiasi costo - che è la linea renziana - la risposta del Pd per bocca del segretario è: no.
Come del resto c' è un altro punto dirimente su cui non si arretra: non ci può essere il taglio dei parlamentari sic et simpliciter , come il Movimento 5Stelle vorrebbe. Sia Paolo Gentiloni, il presidente del partito, che Marco Minniti, l' ex ministro dell' Interno, giudicano quella riforma una picconata alla democrazia parlamentare, al contrario di quanto sostiene Renzi. Solo in un quadro complessivo di revisione costituzionale può avere un senso.
minniti gentiloni
In questo momento le posizioni di Gentiloni e di Minniti sono quelle più in sintonia con Zingaretti. Tuttavia il pressing che, in nome dell' interesse del paese e per fermare Salvini e le sue forzature, tenta di allontanare le urne si rafforza tra i Dem.
Anche gli ex premier e fondatori del Pd, Romano Prodi e Enrico Letta, antepongono un esecutivo alla corsa al voto. «Io sono per evitare che vinca Salvini», chiosa Letta.
prodi dalema
Ugualmente due "vecchi" compagni di strada - ora in Articolo 1 dopo avere lasciato il Pd - Pierluigi Bersani e Massimo D' Alema sono sulla posizione di un governo di decantazione. D' Alema fa l' esempio del governo Dini. «Anche nel 1994 quando cadde il governo Berlusconi I sembrava scontato il ritorno immediato alle urne e la vittoria di Berlusconi - ricorda - invece con il governo Dini facemmo un' operazione che era impopolare ma decisiva per il paese. Fu infatti quella scelta che permise poi al centrosinistra di vincere le elezioni. E con il governo Prodi, l' Italia entrò in Europa».
pier luigi bersani a 'la confessione' di peter gomez 1
Un ragionamento che è comune a tutta la sinistra degli ex scissionisti. E di verificare se si può fare un governo politico, «non istituzionale di breve durata che farebbe solo il gioco della destra », parla Massimiliano Smeriglio, eurodeputato dem, molto vicino a Giuliano Pisapia.
Zingaretti attende che la polvere si depositi. Intanto in rete è partita la campagna di mobilitazione "Voltiamo pagina, l' Italia è più bella". Poi si vedrà. E ci sarà tempo anche per chiarire quali sono le condizioni del Pd per una alleanza con il Movimento 5Stelle: di programma e di leadership.