Lorenzo d'Albergo per “la Repubblica - Edizione Roma”
friedkin conference
Occhiali da sole, i capelli stirati dal vento, addosso la tuta da aviatore con una vistosa toppa a stelle e strisce cucita sulla spalla. Quando si pensa a Dan Friedkin, viene subito in mente la foto da Top Gun. Secondo fotogramma: ecco il tycoon allo stadio Olimpico, seduto in tribuna accanto al figlio Ryan, con la mascherina anti- Covid marchiata As Roma. Due scatti che dicono molto del presidente texano dei giallorossi. Ma che non bastano a tracciare i confini dell'impero di famiglia. Figurarsi a raccontare che al suo interno c'è spazio tanto per le stelle della Serie A e quelle di Hollywood, tanto per i resort più esclusivi del mondo che un birrificio di Athens, Georgia.
Qui, allora, vengono in soccorso i numeri. Stando all'ultima rilevazione di Forbes, il patrimonio personale di Dan Friedkin si attesta sui 5 miliardi di dollari e vale il 665esimo posto nella classifica globale dei Paperoni. Mentre il 2021 del gruppo di cui è a capo, un'impresa da 6 mila dipendenti, si è chiuso con un fatturato da 10,7 miliardi di dollari.
FRIEDKIN GUALTIERI
Risultati frutto di intuizioni, come quella di puntare prima di altri sui motori elettrici made in Japan, e di scommesse. La Roma è la numero uno. Perché con il calcio difficilmente si guadagna - le iniezioni mensili di liquidità della nuova proprietà sono diventate uno dei refrain del nuovo corso - ma ci si può lanciare in mercati inesplorati. Il pallone apre porte, offre visibilità e occasioni. Tanto più se nel giro di poco più di un anno si riesce ad accostare il proprio nome al volto da vincente di Mourinho e si ha la fortuna e la forza di mettere sotto contratto Paulo Dybala e i suoi 49 milioni di insta-follower.
A proposito di opportunità, Roma può rivelarsi l'ennesimo colpo a sorpresa della famiglia Friedkin.
friedkin
Il nuovo stadio a Pietralata, stando alle previsioni del club, dovrebbe costare 582,1 milioni di euro. Ma, con i suoi 90 anni di concessione, promette di far schizzare il valore della società, nel frattempo tirata fuori dalle rigidità della Borsa.
Così lavorano i Friedkin. Il fiuto per gli affari si fonde a capacità di adattamento al di fuori del comune. Di padre in figlio: ad aprire le danze nel 1969 è stato nonno Thomas, poi il testimone è passato a Dan, mentre oggi Ryan scalda già i motori. Di certo quelli di Gulf States Toyota, azienda di famiglia che nel 2019, ultimo anno prepandemico, ha venduto auto per 9,4 miliardi di dollari in Texas, Arkansas, Louisiana, Mississippi e Oklahoma. Poi nel parco macchine è entrata anche la Lexus.
Come detto, però, l'obiettivo è diversificare. Per questo i Friedkin hanno fondato 30West, società che ha prodotto film per lo streaming e per il cinema inserendo allo stesso tempo nel suo portafoglio la birreria artigianale Creature Comforts. Lager e Pale Ale da sorseggiare guardando uno degli show di beneficenza ospitati dal Congaree, campo da golf con club house ottocentesca a Lowcountry, nella Carolina del Sud. Oppure al bar di uno degli hotel di lusso di Auberge, catena che gestisce 31 resort a 5 stelle ( forse qualcosa di più) in California, ad Aspen, a Los Cabos in Messico, alle Hawaii, in Costa Rica e in Grecia, a Santorini. Tra le prossime aperture c'è anche il Collegio alla Querce, a Firenze. Il pacchetto si completa con Legendary Expeditions, società che offre safari premium in Tanzania ai suoi clienti.
friedkin nuovo stadio roma a pietralata
Ricordate la foto da Top Gun? Alla sua collezione di aerei d'epoca, Dan Friedkin ha unito la passione per il grande schermo. Un collegamento chiarissimo se si pensa all'ultima scena di Dunkirk: lo Spitfire sul quale nel film volteggia Tom Hardy in realtà è pilotato dal presidente della Roma. Che poi ci ha preso gusto, guardando ancora una volta a Oriente. Non solo la giapponese Toyota, Friedkin ha intercettato anche le potenzialità delle produzioni sudcoreane: tra i film distribuiti negli Stati Uniti dalla sua Neon c'è Parasite, l'opera con cui Bong Joon-ho ha vinto quattro Oscar.
DAN FRIEDKIN MOURINHO
Poi ci sono le produzioni originali della californiana Imperative entertainment. Da quegli studios sono usciti The Mule di Clint Eastwood, The Square di Ruben Ostlund e la prossima pellicola di Martin Scorsese con Leonardo Di Caprio, Killers of the flower moon.
Successi raccolti e rilanciati sul profilo Instagram del Friedkin. Dove regna la democrazia social e le medaglie del multimiliardario incontrano la provincia dell'impero ( romano). E i tifosi giallorossi commentano con tondi «daje» le iniziative del patron.
dan ryan friedkin
2 - PANCHINE E POLITICA SPORTIVA LA RETE DI POTERE E AFFARI CHE PORTA AL PSG DELL'AMICO AL KHELAIFI
Matteo Pinci per “la Repubblica - Edizione Roma”
Quando alcuni mesi fa il Paris Saint Germain ha valutato la possibilità di ingaggiare José Mourinho, non ha telefonato al procuratore Jorge Mendes. Ma a Dan Friedkin.
Il motivo è semplice, quasi banale: il proprietario della Roma ha un legame stretto, addirittura strettissimo, con Nasser Al Khelaifi, plenipotenziario del club parigino.
Calcio e business, un discorso avviato da più di un anno per condividere la realizzazione di strutture alberghiere a Cannes. E una comune visione sulla politica sportiva.
Quando Nasser ha scelto di farsi il portabandiera del movimento conservatore, contro i separatisti della Superlega, Friedkin si è schierato ciecamente al suo fianco.
LA MOGLIE DI DAN FRIEDKIN DEBRA
Non a caso, quando il potentissimo manager qatarino è diventato presidente dell'Eca, l'associazione europea dei club, Friedkin stato eletto vice presidente. Non solo: martedì e mercoledì la Roma ospiterà un evento di due giorni organizzato proprio dall'Eca, l'Associazione europea dei club, sullo sviluppo degli allenatori delle giovanili.
L'ennesima dimostrazione del rapporto tra la Roma e il presidente del Paris Saint-Germain e dell'Eca. Una scelta, quella di sostenere le sue politiche, che ha portato anche a delle conseguenze. Perché Al Khelaifi ha eletto il Real e il Barcellona - le ammiraglie spagnole del progetto di scissione dalla Uefa - a nemici pubblici: zero interlocuzioni e un latente boicottaggio, fatto di attacchi mediatici e sul mercato.
Basti pensare allo "scippo" parigino di Lionel Messi e all'affare Mbappé, blindato a Parigi con un contratto fuori da ogni logica umana proprio mentre a Madrid stavano per andare in stampa le magliette con il suo nome.
Ma la sua posizione ha contagiato anche la Roma. E non indirettamente. A giugno infatti la società aveva accettato l'invito del Barcellona per il trofeo Gamper, l'evento più "in" dell'estate catalana. Ma dopo un paio di settimane, Friedkin ha imposto il cambio di rotta: la Roma ha preteso di stracciare il contratto anche al prezzo di pagare una penale. Il motivo? Ovvio: Friedkin non voleva che quell'amichevole sembrasse un atto ostile verso il suo amico Al Khelaifi.
FRIEDKIN MOURINHO
I più maliziosi, suggeriscono che, più o meno nelle stesse ore, per la Roma si è spalancata la possibilità di acquistare il centrocampista olandese Gini Wijnaldum. Da dove? Ma ovviamente dal Psg. Che non a caso ha contribuito generosamente a pagare il suo onerosissimo salario annuale, versandogli 5 dei 9,5 milioni di euro previsti dal contratto, accontentandosi di 2 milioni di euro per il prestito.
al khelaifi meme
Non solo: la dirigenza qatarina ha anche offerto condizioni decisamente favorevoli alla Roma per riscattare il giocatore a fine stagione. In fondo, a Parigi era ritenuto un esubero, mentre qui - prima di farsi male - era stato accolto come una star globale.
Ma per sbloccare l'affare è servito comunque un colloquio tra Friedkin e Nasser. Vicini, vicinissimi. Nel presente e, c'è da giurarci, anche nel futuro.
friedkin roma
AL KHELAIFI 66 florentino perez nasser al khelaifi 6 florentino perez nasser al khelaifi 3 florentino perez nasser al khelaifi 5 al khelaifi muster