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    ZIVAGO SPY - QUEL LIBRO DI UN MEDICO POETA “SOVVERSIVO” CHE DIVENTO’ L’ARMA SEGRETA DELLA CIA PER DANNEGGIARE LA RUSSIA DI KRUSCIOV - FU LONDRA A PASSARE IL ROMANZO DI PASTERNAK A WASHINGTON


     
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    Anna Zafesova per “La Stampa”

     

    LETTERA ALLA CIA PER PERORARE LA CAUSA DEL VISTO A FELTRINELLI LETTERA ALLA CIA PER PERORARE LA CAUSA DEL VISTO A FELTRINELLI

    «Il messaggio umanistico di Boris Pasternak – che ognuno ha diritto alla sua vita privata e merita rispetto come essere umano, indipendentemente dalla lealtà politica o contributo allo Stato – è una sfida fondamentale all’etica sovietica del sacrificio dell’individuo al sistema comunista». E’ il 1958, la guerra fredda è in piena esplosione. Due anni prima l’Urss ha invaso l’Ungheria, mancano tre anni alla costruzione del Muro di Berlino e quattro alla crisi di Cuba, le due potenze moltiplicano il numero dei missili nucleari e danno caccia agli agenti del nemico. 

     

    Ma il capo del dipartimento «sovietico» della Cia, John Maury, trova il tempo per scrivere allo storico direttore Allen Dulles – e indirettamente al presidente Dwight Eisenhower – memorandum che assomigliano più a saggi di critica letteraria che a dispacci operativi.

     

    Zivago Zivago

    Sul romanzo di un autore sconosciuto se non agli addetti ai lavori, che le case editrici sovietiche si rifiutano di pubblicare, i servizi segreti americani e inglesi lanciano un’operazione speciale che coinvolge i migliori agenti e i massimi dirigenti. E che resta segreta per quasi 70 anni: solo di recente la Cia ha desecretato un centinaio di documenti sulla «operazione Aedinosaur».

     

    Nel libro The Zhivago Affair: The Kremlin, the Cia, and the Battle over a Forbidden Book, in uscita negli Usa, il giornalista Peter Finn e la ricercatrice Petra Couvée ricostruiscono questo thriller politico-letterario. In Russia la letteratura è sempre innanzitutto un’arena di battaglia politica. Gli zar mandavano gli scrittori al confino, Lenin esigeva la sottomissione della letteratura al partito, Stalin leggeva con la matita in mano e poi elevava gli scrittori al rango di eroi oppure li faceva sparire nel Gulag.

    feltrinelli e omar sharif dottor zivago feltrinelli e omar sharif dottor zivago

     

    La storia del medico e poeta Yuri Zhivago – che finisce nel tritacarne della guerra civile, ne esce inorridito e trova la salvezza nel suo amore per Lara – oggi non sembra avere un contenuto «sovversivo». Ma all’epoca lo era. E i «filologi» sottili della Cia se ne rendono conto stabilendo che Il Dottor Zivago - appena pubblicato in Italia da Feltrinelli – è «più importante di ogni altra letteratura uscita finora dal blocco sovietico».

     

    «Una giornata di Ivan Denisovic» non è ancora stato scritto, e Maury nota che nel romanzo «non c’è appello alla rivolta, ma l’eresia che predica – la passività politica – è fondamentale». E’ un’arma forse altrettanto potente dei missili, e sul tavolo di Dulles arriva un memorandum che afferma che abbia «un grande valore di propaganda, non solo per il suo messaggio intrinseco, ma anche per le circostanze della sua pubblicazione».

     

    JACKIE KENNEDY CON KRUSCIOV JACKIE KENNEDY CON KRUSCIOV

    Le circostanze sono drammatiche: nella sua dacia di Peredelkino, il villaggio di scrittori alle porte di Mosca, Pasternak vive nel terrore, isolato, minacciato e denigrato. Pochi mesi dopo sarà costretto a «rifiutare» il Nobel per non mettere a rischio la sua vita e la sua libertà. La Cia – che paragona la persecuzione del poeta a una «Ungheria letteraria» - intanto sta dando la caccia al manoscritto in russo. 

     

    Che riesce ad ottenere però soltanto dai colleghi dell’Mi-6: due microfilm la cui origine resta ignota, perché nei file desecretati la Cia cancella tutti i nomi e gli 007 di Sua Maestà si rifiutano di aprire i loro archivi. Copie del Dottor Zhivago erano in possesso di russologi di Oxford che avevano visitato il poeta a Mosca, e ovviamente di Feltrinelli. Ma non si sa se fu uno di loro a consegnare all’Mi6 il manoscritto o se venne copiato di nascosto.

     

    Sono gli inglesi a consigliare di diffondere il romanzo, e la Cia si trasforma in casa editrice. Le voci che aiutò Pasternak ad avere il Nobel non vengono confermate dall’archivio, ma fece di tutto per «promuoverne la pubblicazione in più lingue». L’edizione in russo viene stampata in Olanda, dopo che Pasternak chiede di non pubblicarlo negli Usa per non aggravare la sua situazione.

     

    krusciov e kennedy krusciov e kennedy

    Il libro è distribuito a eventi internazionali dove sono presenti sovietici. Il primo lancio avviene al padiglione del Vaticano della Fiera universale di Bruxelles. L’attività editoriale ormai appassiona la Cia, e mentre Dulles continua a ricevere analisi raffinate (in una si sostiene che Pasternak è fondamentalmente «alieno» alla tradizione russa, il che gli avrebbe permesso di tradurre Shakespeare e Goethe), la Cia si mette a stampare il romanzo. Per facilitare il contrabbando arriva anche un’edizione in miniatura, «facile da nascondere nella tasca dei pantaloni», riferisce l’autore dell’idea.

     

    Il progetto Aedinosaur coinvolge inevitabilmente anche Giangiacomo Feltrinelli, che l’onnisciente Agenzia menziona spesso, qualche volta sbagliandone il cognome (Previtelli e poi Feletrinelli) ma non dimenticandosi mai di qualificarlo come «comunista». Ma alla fine del 1958 al direttore della Cia viene chiesto di far avere all’editore italiano un visto Usa (che in quanto militante di sinistra non avrebbe potuto ottenere) perché «nessun evento recente è stato così lesivo per l’immagine dell’Urss come la pubblicazione di Pasternak da parte di Feltrinelli».

     

    Pasternak muore nel 1960 e il suo funerale diventa una manifestazione di protesta. Olga Ivinskaya, il prototipo di Lara che gestì le trattative con Feltrinelli, finisce in carcere proprio mentre il mondo si innamora della sua eroina portata sugli schermi da Julie Christie. E per gli scrittori russi – e per la Cia – si apre una battaglia lunga 30 anni che ha visto nascere una nuova letteratura russa, il «samizdat», e il regime comunista vacillare sotto i colpi di romanzi pubblicati clandestinamente all’estero e contrabbandati in patria.

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