Giorgio Meletti per il “Fatto quotidiano”
GIANNI ZONIN
Un miliardo e mezzo. Millecinquecento milioni di euro. È la cifra che la Banca Popolare di Vicenza chiede all' ex presidente Gianni Zonin e agli altri amministratori, all' ex direttore generale Samuele Sorato e ai suoi vice, nonché ai membri del collegio sindacale per i danni procurati alla banca dalla loro malagestio […].
SAMUELE SORATO BANCA POP VICENZA copia
La cornice generale della vicenda è tristemente nota. La Popolare di Vicenza ha bruciato in due anni circa 6 miliardi di valore delle azioni, diffuse tra 120 mila soci delle province venete. Oggi la banca è sull' orlo del fallimento, e solo una ricapitalizzazione a carico dello Stato da almeno 3 miliardi potrà salvarla.
La richiesta di danni serve a capire come è stato combinato il disastro. Zonin, presidente per vent' anni, ha cercato di addossare le responsabilità al suo braccio destro, il direttore generale Sorato, e si è rivolto allo stesso tribunale per chiedere che venga accertata la sua "diligenza" e l' adempimento "ai doveri a lui imposti dalla legge e dallo statuto" […].
Notano i legali che i 32 chiamati in causa erano tutti "in grado di comprendere perfettamente le implicazioni di ogni decisione e i rischi ad esse sottesi". E come esempio citano il caso del vicepresidente Andrea Monorchio, in carica dal 2011 al 2016, "Ragioniere generale dello Stato dal 1989 al 2002, la più alta autorità tecnica in materia di contabilità e bilancio".
assemblea pop vicenza
Lunga la lista delle operazioni dannose. C' è il finanziamento a una clientela scelta per l' acquisto di azioni della Popolare, concessi con allegria da un cda che in più casi ha deliberato nella stessa seduta il credito e la vendita di azioni allo stesso affidato per importi quasi esattamente corrispondenti […].
E naturalmente c' è la sagra dei crediti agli amici degli amici. E ad alcuni degli stessi amministratori oggi indagati.