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    IL VIRUS FA CONTENTI GLI HACKER! – ZOOM HA FATTO IL BOTTO CON LA QUARANTENA, MA HA DEI PROBLEMINI CON LA PRIVACY. NON AVENDO CRITTOGRAFIA END-TO-END, LE CONVERSAZIONI POSSONO ESSERE TRACCIATE DALL’AZIENDA (E TRASMESSI AI GOVERNI SE RICHIESTI). SENZA CONSIDERARE CHE GIÀ MIGLIAIA DI VIDEOCHIAMATE SONO FINITE ONLINE A DISPOSIZIONE DI CHIUNQUE E I DATI DI MEZZO MILIONE DI UTENTI SONO IN VENDITA SUL DARK WEB…


     
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    Ernesto Assante per “Affari & Finanza - la Repubblica”

     

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    D alla polvere all' altare e ritorno. Sarà questa la storia di Zoom, una delle più popolari applicazioni per videochat di gruppo in questo periodo di lockdown globale? Potrebbe esserlo, se non riuscirà a risolvere i problemi esplosi nei giorni scorsi. Zoom è nata a San Jose, California, nel 2001, per iniziativa di Eric Yuan, un ex ingegnere di Cisco System esperto nel campo delle videoconferenze con il team di WebEx.

     

    Ma è dal 2015 che l' azienda decolla, orientandosi verso il mondo business, passando in pochi mesi da 10 milioni di utenti a 40, raccogliendo finanziamenti da fondi internazionali e raggiungendo in due anni una valutazione di più di un miliardo di dollari. Intanto Zoom ha arricchito la sua offerta con servizi di telemedicina, ha iniziato a lavorare a progetti sulla realtà aumentata, ad integrazioni con Facebook, per arrivare alla quotazione al Nasdaq nel 2019, con una valutazione di 16 miliardi di dollari. Yuan e Zoom hanno percorso, dunque, una strada lastricata solo di success. Ma il boom è arrivato con l' emergenza coronavirus, che ha fatto esplodere la necessità delle videochat non solo per chi lavora, ma anche per chi studia e per le persone comuni che vogliono restare in contatto tra di loro: gli utenti sono oggi 200 milioni.

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    Zoom è facilissima da usare anche da utenti non esperti, e può gestire chat con fino a cento partecipanti contemporaneamente. Anche molti governi da quello Usa a quello inglese hanno usato l' app per le loro riunioni. Ma quasi subito Zoom è finita al centro delle polemiche per delle vulnerabilità del sistema che metterebbero a rischio la privacy e i dati personali degli utenti che la utilizzano.

     

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    Molte grandi aziende che l' avevano scelta, da Google alla Nasa, hanno iniziato ad abbandonare la piattaforma, sconsigliandone l' uso per una serie di problemi. Soprattutto legati alla privacy degli utenti, primo fra tutti quello della condivisione dei dati con Facebook, che ha scatenato grandi polemiche. I dati erano trasmessi al social network all' insaputa degli utenti. Il problema è poi stato risolto ma intanto era partita una class action per mancata trasparenza delle informazioni.

     

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    Una inchiesta di un magazine online americano, The Intercept, ha sottolineato inoltre che non avendo una crittografia end to end, le conversazioni di Zoom possono essere tracciate dall' azienda e i dati conservati in chiaro, il che significa che i dati possono essere trasmessi a governi e servizi di sicurezza se vengono richiesti. Infine, dei ricercatori dell' Università di Toronto hanno rilevato come Zoom condivida le chiavi di crittografia con la Cina.

     

    skype vs zoom skype vs zoom

    Ma non serve arrivare a tanto: il Washington Post ha scoperto che migliaia di videochiamate registrate tramite Zoom sono finite in rete, a disposizione di chiunque, a causa della estrema facilità di accesso per gli hacker ai database. E così pure i dati di 500 mila utenti sono finiti in vendita nel dark web negli scorsi giorni. E ci sono anche fenomeni apparentemente più innocui, ma decisamente dannosi, come il "zoombombing", ovvero l' invasione delle conversazioni da parte di utenti estranei che fanno apparire in maniera casuale nelle chat foto e video, soprattutto meme e porno. E sono arrivati gli stop all' uso incontrollato da parte dei governi, Usa e Germania in prima fila.

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    Eric Yuan in diverse interviste si è difeso, dicendo apertamente che l' azienda non era preparata alla crescita esponenziale avvenuta con la pandemia. Per rispondere alle pressanti richieste di utenti e aziende sulla sicurezza, Zoom ha assunto Alex Stamos, ex capo della sicurezza di Facebook e oggi docente presso la Stanford University mentre Eric Yuan ha offerto pubblicamente, su YouTube, le sue scuse: «Posso promettere che prendiamo queste questioni molto, molto sul serio. Stiamo esaminando ognuna di esse. Se troveremo un problema, lo risolveremo».

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