IL MISTERO DEL RONZIO CHE TORMENTA GLI ABITANTI DI WINDSOR
Sara Gandolfi per il Corriere della Sera
Quando si parla di misteri, il Canada non è secondo a nessuno.
IL RONZIO DI WINDSOR
Gli esempi non mancano, spesso al di là del macabro. C' è davvero una barca fantasma che veleggia lungo lo stretto di Northumberland, come narra la leggenda? Da dove viene il suono che dal profondo dell' oceano disturba la fauna in un' area marina dove cacciano gli inuit? E a chi appartengono i piedi amputati ritrovati sulle spiagge della costa intorno a Vancouver (17 in dieci anni)? Ma il giallo più inquietante è quello che da diversi anni colpisce Windsor, in Ontario, appena oltre il fiume che la separa da Detroit, negli Stati Uniti. È una cittadina che «ronza».
Il rumore è una sorta di bassa vibrazione che alcuni dei 220.000 abitanti - misteriosamente, non tutti - avvertono da ormai sette anni e di cui nessuno ancora ha scoperto l' origine. Il suono, dicono le sue vittime, provoca terribili emicranie e spesso impedisce di dormire la notte.
Su Facebook è nato pure un gruppo (chiuso: 1.849 membri) per scambiarsi opinioni e registrazioni del «Windsor Hum» (il ronzio di Windsor).
WINDSOR CANADA
Secondo uno studio dell' Università di Windsor, l' epicentro sono gli altoforni sull' isola di Zug, un appezzamento di terreno in mezzo al fiume di proprietà di US Steel, azienda statunitense che produce acciaio ma con stabilimenti anche in Canada e Centro Europa. La chiamano «Detroit' s Area 51», in ricordo della base militare super segreta nel deserto del Nevada, e c' è chi tira in ballo la fantascienza, gli Ufo e perfino esperimenti nucleari top secret o tunnel sotterranei per permettere la fuga dagli Stati Uniti in caso di catastrofe o dittatura. Altri, più banalmente, puntano il dito sui mega-complessi industriali della zona, già ex capitale dell' auto americana.
Professori universitari ed esperti del governo canadese dal 2011 cercano di dipanare la matassa. Finora, nessuna conferma della presenza di alieni.
ronzio di windsor
US Steel tace sulla natura specifica delle sue attività sull' isola che, ricordano i mass media canadesi, «è strettamente sorvegliata dai funzionari della sicurezza privata e della sicurezza nazionale dei vicini Stati Uniti».
A rendere ancor più fitto il mistero, è la direzione che prende il ronzio: perdono il sonno soltanto sulla sponda canadese del fiume Detroit; in Michigan nessuno lo sente. E per ora gli americani fanno spallucce. «Il problema è che non esiste un accordo internazionale per il rumore e le vibrazioni transfrontaliere - ha ammesso tempo fa il deputato Brian Masse, del New Democratic Party canadese -. Ciò ci rende vulnerabili, ma un trattato potrebbe richiedere anni, se non decenni». In realtà, secondo lo studio dell' Università di Windsor, ronzii simili sono stati segnalati in oltre una decina di comunità in tutto il mondo, tra cui Australia, Inghilterra, Scozia e in almeno due località degli Stati Uniti.
isola sul fiume detroit
Finalmente, anche il New York Times si è messo ad indagare sul giallo che tormenta i dirimpettai canadesi. E ieri sul quotidiano statunitense è comparso un lungo articolo sul fenomeno del «Windsor Hum», con tanto di testimonianze che parlano del «rumore di una flotta di motori diesel accesi al minimo» o delle «pulsazioni di un subwoofer ad un concerto». I cani si spaventano, le finestre vibrano e soprattutto i nervi delle persone saltano.
Ma alla fine, conclude il New York Times , non c' è scampo. «È difficile un intervento normativo sul ronzio perché le leggi in genere intervengono su livelli di decibel che possono provocare danni o perdita dell' udito, non per i rumori che disturbano la qualità della vita - spiega Rebecca Smith, ingegnere del suono presso l' università del Michigan -. Pensate al cane che abbaia».
isola di zug sul fiume detroit
O alla «movida» delle nostre città .
ronzio di windsor