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    LETTERA APERTA DI GIAMPIERO MUGHINI, GRANDE TIFOSO DELLA JUVE, A LEO BONUCCI - “CARO LEO, FOSSI STATO IN MASSIMILIANO ALLEGRI NON AVREI USATO UNA VOLTA L’ESPRESSIONE ‘TESTA DI CAZZO’ NEI SUOI CONFRONTI. NON È AFFATTO UN’ESPRESSIONE LANCINANTE MA COMUNQUE LE PAROLE SONO SACRE E VANNO OGNI VOLTA COMMISURATE. PECCATO PERCHE' LEI, UN GIORNO...”


     
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    giampiero mughini (1) giampiero mughini (1)

    Giampiero Mughini per Dagospia

     

    Caro Dago, permettimi questa volta di rivolgermi direttamente a “Leo” Bonucci, campione grandissimo della Juve dei sei scudetti consecutivi e che da ieri è un giocatore stemma dei nostri rivali del Milan.

     

    Caro “Leo”, ricorderà che l’ultima volta che ci siamo visti _ a Torino _ ci siamo abbracciati mentre io le dicevo che la reputavo una delle grandi risorse della Juve di questi ultimi anni: un giocatore implacabile in difesa, unico nel “lanciare” la palla ai propri compagni che attaccano in lontananza, capacissimo a metterla dentro e di testa e di piede, intelligente rompicoglioni nel dire a destra e a manca ai suoi compagni in campo che cosa devono fare. In tutto questo lei è un giocatore unico al mondo.

    FASSONE E BONUCCI FASSONE E BONUCCI

     

    Fossi stato in Massimiliano Allegri non avrei usato una volta l’espressione “testa di cazzo” nei suoi confronti. Non è affatto un’espressione lancinante (ad esempio nel caso di un parlamentare italiano cui è stata recentemente appioppata, voglio dire che era una battutaccia e non aveva nessuna valenza antisemita) ), e comunque le parole sono sacre e vanno ogni volta pesate e commisurate.

    BONUCCI AL MILAN BONUCCI AL MILAN

     

    Da ieri, caro “Leo”, lei indossa la maglia di una squadra avversa e che squadra. Niente da obiettare. Siete dei professionisti in un mestiere che non dura molti anni, e ognuno ha il diritto di scegliere il sito professionale che più gli aggrada e più lo avvantaggia economicamente.

     

    BONUCCI BONUCCI

    Peccato, lei sarebbe stato il capitano della Juventus, dopo Gigi. Niente di male, “Leo”. Buon tutto. Una carezza al suo bambino, un bacio a sfiorare il dorso della mano alla sua intelligente moglie, lo stesso abbraccio a lei di alcuni mesi fa e l’augurio che senz’altro l’anno prossimo arriverete secondi nel bellissimo romanzo dello scudetto. Con immutata stima e affetto.

    Giampiero Mughini

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