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    I LUPIN DEL MATTONE – 13 ARRESTI E 20 INDAGATI A ROMA PER UNA MEGA TRUFFA IMMOBILIARE: LA "BANDA" INDIVIDUAVA CASE IN VENDITA, FALSIFICAVA DOCUMENTI, SI PRESENTAVA CON "FIGURANTI" DAVANTI AL NOTAIO PER L'ATTO DI COMPRAVENDITA, CHIEDEVA ALLE BANCHE IL MUTUO, E DOPO AVERLO OTTENUTO INCASSAVA IL TUTTO E SPARIVA CON IL BOTTINO. IL TUTTO ALL'INSAPUTA DEI REALI PROPRIETARI DELLE CASE...


     
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    FRANCESCO PADOA per ilmessaggero.it

     

    TRUFFA IMMOBILIARE 2 TRUFFA IMMOBILIARE 2

    Una truffa dal meccanismo ingegnoso ha portato all'arresto tredici persone. Una ventina complessivamente gli indagati. Ecco in sintesi cosa succedeva, a Roma. La "banda" operava nel mercato immobiliare: individuava case in vendita, falsificava documenti, si presentava con "figuranti" davanti al notaio per l'atto di compravendita, chiedeva alle banche il mutuo, e dopo averlo ottenuto incassava il tutto e spariva con il bottino.

     

    Il tutto all'insaputa dei reali proprietari delle case. Ma vediamo più nel dettaglio l'operazione, condotta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza e della Questura di Roma, che come detto hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip, su richiesta della Procura delle Repubblica capitolina, nei confronti di 13 persone, appartenenti a due distinte associazioni per delinquere dedite alla commissione di reati di truffa, possesso e fabbricazione di documenti falsi nonché sostituzione di persona ai danni di istituti di credito e ignari cittadini mediante fittizie compravendite immobiliari e illecite richieste di finanziamento.

     

     

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    Le indagini, svolte congiuntamente dalle Sezioni di Polizia Giudiziaria – Guardia di Finanza e Polizia di Stato – e dal Gruppo Tutela Mercato Beni e Servizi del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma, sono scaturite dalle denunce presentate da alcuni proprietari di immobili, casualmente venuti a conoscenza della vendita (a loro insaputa) delle rispettive proprietà, e da direttori di varie banche, allarmati dagli insoluti delle rate di rimborso dei prestiti erogati a soggetti poi resisi improvvisamente irreperibili. Pur variando gli enti creditizi, il modus operandi era comune e ben definito.

     

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    Dopo l’individuazione di immobili realmente in vendita nella Capitale, i membri della gang ingaggiavano “figuranti”, che come veri attori recitavano la loro parte: muniti di documenti falsi e utenze telefoniche intestate a soggetti inesistenti, anche buste paga false con redditi elevati, c'era chi si sostituiva al reale proprietario e chi rappresentava il falso acquirente, per stipulare “regolari” contratti di compravendita dinanzi a notai, anch’essi all’oscuro dell’attività criminosa, e conseguenti atti di concessione di mutui a nome di – altrettanto fittizi – acquirenti.

     

     

    Ottenuto l’accredito della somma su un conto corrente acceso a nome del “finto” venditore, il denaro veniva prelevato pochi giorni dopo l’atto di vendita. Tra la fine del 2018 e la prima metà del 2020, gli investigatori hanno ricostruito cinque episodi per un totale di oltre 600.000 euro di somme richieste, di cui due portati a compimento, uno interrotto con l’arresto in flagranza di 5 persone e i restanti due non conclusi per il diniego dell’erogazione del mutuo da parte delle banche. Il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di 5 soggetti al vertice delle due organizzazioni, che agivano in modo autonomo, una nella zona est e l’altra nella zona ovest della Capitale.

     

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    Per 8 persone, che, a vario titolo, hanno preso parte alle varie truffe perpetrate e hanno fornito i documenti d’identità e fiscali contraffatti, sono stati disposti gli arresti domiciliari. L’operazione rientra nell’alveo delle attività svolte dalla Procura della Repubblica, dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato di Roma a tutela dei cittadini contro le condotte fraudolente che possono arrecare gravi danni ai loro patrimoni.

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