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    2015, LA GRANDE VENDEMMIA? ALLELUJA! E ALLORA PERCHE’ LE REGIONI AUTORIZZANO L’ARRICCHIMENTO (LEGGI TAROCCAMENTO) DEI VINI COI MOST(R)I CONCENTRATI? I VIGNAIOLI INDIPENDENTI (FIVI) SI INCAZZANO


     
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    Lady Coratella per Dagospia

     

    MARIO MONTI E IL CALICE DI VINO MARIO MONTI E IL CALICE DI VINO DONNA CHE BEVE DONNA CHE BEVE

    Ogni anno la solita storia con la totoraccolta delle uve e, ci mancherebbe, si preannuncia  come sempre la vendemmia del secolo. Quest' anno l'andamento climatico è stato in generale più che soddisfacente e dovremmo produrre vini molto più buoni rispetto all'annata 2014 decisamente scarsa non solo quantitativamente, ma anche dal punto di vista qualitativo. Tuttavia non dimentichiamo che l’Italia è lunga e i microclimi sono tanti e assai diversi anche all’interno della stessa regione.

     

    LA CINA SI FA LARGO NEL MERCATO DEL VINO jpeg LA CINA SI FA LARGO NEL MERCATO DEL VINO jpeg

    La pratica dell’arricchimento dei mosti d’uva con mosti concentrati rettificati (MCR) provenienti da altre uve e altre zone, deve essere autorizzata dalle regioni in caso di sussistenza di condizioni climatiche che lo richiedano, ad esempio annata piovosa come la 2014, secondo normativa europea. Il fine è di aumentare il grado zuccherino e successivamente alcolico che però, in un’annata come questa, non dovrebbe avere problemi. In teoria, ma non è così. Infatti le richieste sono partite, in tanti vogliono arricchire con gli MCR.

    BICCHIERE VINO BICCHIERE VINO

     

    Matilde Poggi, presidente di FIVI, pare comprensibilmente incazzata perché questa pratica non può essere considerata un diritto ma una extrema ratio. Assoenologi, presieduta dall'enostar Riccardo Cotarella, in compenso, suona la trombetta. L’immagine dell’Italia che, non si sa per quanto, è uno dei più importanti produttori di vino al mondo, rischia di uscirne fortemente danneggiata se ogni anno abbiamo bisogno di intervenire sulle uve con aggiustamenti vari. Come possiamo considerare un vino di qualità ed espressione di un territorio, se al mosto d’uva di partenza ne aggiungiamo uno proveniente da altre uve e altre zone?

    VINO VINO

     

    Oltre al fatto che gli MCR sono l’antitesi della tracciabilità, spezzano il legame fra origine e sapore.

     

    Se in un’annata come questa le varietà precoci non hanno raggiunto il grado zuccherino, significa che il caldo torrido, la siccità e la mancanza di escursione termica fra il giorno e la notte, fondamentali per la corretta maturazione delle uve, hanno arrestato la fase vegetativa e la conseguente produzione di zucchero negli acini.

     

    BOTTOGLIE DI VINO BOTTOGLIE DI VINO

    Forse qualcuno ha fatto male a piantare lo chardonnay o il pecorino (ma sono solo alcuni esempi di varietà precoci prese a caso) in quella zona. Lo ha fatto per rincorrere una tendenza una moda del momento. Altrimenti è lecito pensare che avrebbero potuto vendemmiare qualche giorno dopo, ma siccome esistono i mosti concentrati, si è preferito non correre rischi, quasi una forma di prevenzione. Come se uno che soffre di emicranie prendesse un Moment appena alzato per prevenire la crisi.

     

    VINO PIù COSTOSO VINO PIù COSTOSO

    In Francia la faccenda la sistemano (l’aggiustano) con lo zuccheraggio che, tuttavia, se fatto con lo zucchero di canna è più neutro del mosto concentrato. Mi pare ovvio che l'MCR abbia le caratteristiche organolettiche delle uve da cui deriva e non di quelle su cui interviene. Ma in qualche modo bisognerà impiegare e smaltire la sovrapproduzione di uve in alcune zone della nostra penisola. Come? Preparando most(r)i concentrati rettificati da aggiungere alla bisogna, ovvero tutti gli anni.

    VINI D\'ITALIA VINI D\'ITALIA

     

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