Barbara Visentin per www.corriere.it
Imagine JOHN LENNON
Il 9 settembre 1971 negli Stati Uniti usciva «Imagine», quinto disco di John Lennon, secondo arrivato dopo lo scioglimento dei Beatles. Un anniversario, per cui è stato già coniato l’hashtag #Imagine50, che Yoko Ono e il figlio Sean hanno deciso di celebrare rendendo disponibile in streaming su varie piattaforme il film che ne ripercorre la lavorazione.
L’album ebbe enorme successo commerciale e diventò uno dei dischi più celebrati della storia. Merito, comprensibilmente, anche del brano omonimo contenuto al suo interno, un inno all’uguaglianza di tutte le persone ormai diventato immortale.
L’impatto di «Imagine» nella musica (e non solo) è stato e continua a essere enorme, a partire dagli omaggi e dalle cover (oltre 200, da Joan Baez a Madonna a Elton John) che ne sono stati fatti. Vediamo qualche curiosità su una delle canzoni più famose della storia.
JOHN LENNON IMAGINE
«Imagine», pacifista o comunista?
«Imagine», nella cultura di massa, è diventata un simbolo di pace, utilizzata in tanti Paesi - notò anche il presidente americano John Carter - «allo stesso livello degli inni nazionali», interpretata durante i più grandi eventi benefici mondiali e tirata fuori in tutte le occasioni (dalle Olimpiadi di Londra del 2012, che la fecero anche rientrare in classifica, ai mesi del lockdown per il Covid, con la versione «corale» postata da Gal Gadot).
John Lennon, però, dichiarò che il testo della canzone assomigliava più al pensiero comunista che a un inno pacifista: «Immagina che non ci sia più religione, nessun paese, nessuna politica è virtualmente il Manifesto comunista, anche se io non sono particolarmente un comunista né faccio parte di alcun movimento», disse.
JOHN LENNON YOKO ONO
Il contributo di Yoko Ono
John Lennon e la moglie Yoko Ono hanno realizzato «Imagine» (disco e canzone) con il produttore Phil Spector. La melodia è semplice e diretta: degli accordi in Do Maggiore nati nel pianoforte Steinway bianco della casa di campagna in Inghilterra di Lennon. La canzone, ha dichiarato l’ex Beatle, è stata fortemente ispirata dai lavori di Yoko Ono, sia nelle parole che nel pensiero in generale.
In particolare, il libro di poesie «Grapefruit» di Ono ha avuto un impatto determinante nell’elaborazione del brano. In un’intervista alla BBC del 1980, John Lennon ha ammesso che anche la moglie avrebbe meritato di comparire fra i crediti, ma che all’epoca lui era «più egoista e più macho», tanto da averla lasciata fuori. I crediti sono poi stati cambiati in Lennon-Ono nel 2017
john lennon
Le proteste religiose
Un verso di «Imagine» non è piaciuto molto ai gruppi religiosi: nel mondo utopico, senza politica e senza guerre vagheggiato da John Lennon nella canzone, non c’è spazio neanche per i vari culti, puntualizza in quel «and no religion too».
Le parole in realtà sono state ispirate da un libro che il comico Dick Gregory aveva regalato a Lennon e Yoko Ono, incentrato sul concetto di preghiera positiva. Ma i credenti comunque protestarono.
JOHN LENNON
Il testo di «Imagine», ad ogni modo, è più sovversivo di come appare, «camuffato» nella melodia dolce e orecchiabile, tanto che nel libro «Lennon in America» di Geoffrey Giuliano l’ex Fab Four lo descrisse così: «è anti-religioso, anti-nazionalistico, anti-convenzionale, anti-capitalistico... ma siccome è ricoperto di zucchero, è accettato».
IL MOSAICO DI IMAGINE A CENTRAL PARK
Il mosaico (italiano) a Central Park
Tra i tanti omaggi a «Imagine» e a John Lennon nel mondo, uno dei più celebri è senz’altro il mosaico realizzato a Central Park, nel cuore di New York City, in una zona del parco che dal 1985 è stata ribattezzata Strawberry Fields Memorial e che, pur essendo stata concepita come una specie di giardino della pace, è diventata soprattutto meta di pellegrinaggi per i fan dell’artista.
Il mosaico con la scritta «Imagine» è italiano: è stato fatto da artigiani campani e donato alla città americana dal comune di Napoli
YOKO ONO AL JOHN LENNON AIRPORT DI LIVERPOOL
La citazione all’aeroporto di Liverpool
La città di Liverpool è piena di rimandi ai Fab Four, oltre a contenere i luoghi chiave della loro crescita (basti pensare al mitico Cavern).
E certo anche l’aeroporto non poteva essere da meno: nel 2002 è stato intitolato ufficialmente a John Lennon, con tanto di suo autoritratto come logo, e all’arrivo i viaggiatori (come Yoko Ono in questa foto) si trovano davanti a una citazione di «Imagine»: «Above us only sky» (sopra di noi solo il cielo), perfetta per volare.