
DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È…
DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO
VIDEO: IL DISCORSO PRONUNCIATO EFFETTIVAMENTE DA MATTARELLA
DAGOREPORT
sergio mattarella giorgia meloni 2
Dire che Sergio Mattarella sia irritato, è un eufemismo. E questa volta il Capo dello Stato non è seccato per le innumerevoli gaffe e colpi di testa da “sfascio tutto io” del Governo Meloni. Sono stati i consiglieri del Quirinale a far sobbalzare la pressione arteriosa del Presidente della Repubblica.
Oggetto di cotanta collera quirinalizia ha origine dal discorso pronunciato ieri da Mattarella presso l’azienda BSP Pharmaceuticals S.p.a. di Latina, in occasione della celebrazione della Festa del Lavoro del Primo maggio. Quando ha letto nei resoconti giornalistici la seguente frase del suo intervento: “Tante famiglie non reggono l'aumento del costo della vita. Salari insufficienti sono una grande questione per l'Italia”; il Capo dello Stato ha rovesciato gli occhi al cielo.
SERGIO MATTARELLA ALLO STABILIMENTO BSP PHARMACEUTICALS DI LATINA
“Salari insufficienti”, infatti, sono due parole che Mattarella non ha mai pronunciato. Se si guarda il video del discorso, il Capo dello Stato afferma: “Salari inadeguati sono un grande problema, una grande questione per l’Italia”.
Non solo: rispetto al testo che il Quirinale ha girato all’Ansa e riportato da tutti gli organi di stampa, la frase “Tante famiglie non reggono l’aumento del costo della vita”, il primo Sergio d’Italia non l’ha pronunciata.
Cosa è successo? Per capire il contesto in cui si muove l’83enne Mattarella, è necessario fare un passo indietro e tornare al 12 marzo. Quel giorno, all’Europarlamento di Bruxelles, il Partito Democratico capitanato dalla pacifista Elly Schlein si è spaccato al voto per il piano di “RearmEU” scodellato da Ursula Von der Leyen: undici eurodeputati dem si sono astenuti, dieci hanno votato a favore.
giorgia meloni sergio mattarella
Il voto “bianco” (astensione) del Pd per il Presidente della Repubblica, che dei dem è “padre nobile”, è stato un colpo al cuore. Per Mattarella, già ministro della Difesa nel Governo D’Alema (1999-2001) ed europeista senza se e senza ma, quel voto rappresentava un’occasione storica per dimostrare l’unità europea: un paragonabile alla nascita della Comunità Economica Europea del 1957 o del trattato di Maastricht del 1992.
Da quel disgraziato 12 marzo, Mattarella ha sbattuto metaforicamente la porta al suo ex partito, chiudendo ogni canale con la dirigenza del Pd guidata dalla svalvolata con tre passaporti e una fidanzata. Tant’è che da molti mesi non vuole più comparire come il Lord Protettore di “questa” opposizione alla vaccinara (asse Pd-M5S-Avs ma con la tolda di comando su linea Conte-Fratoianni-Travaglio).
Purtroppo, se il Capo dello Stato ha mollato i Pid-Elly al loro destino di perdenti e dementi, i suoi collaboratori quirinalizi sono ancora attaccati al partito che partito dalle Botteghe Oscure è finito al Nazareno.
E così si arriva al discorso di ieri a Latina. Il Presidente della Repubblica, stufo di sentirsi tirare per la giacchetta come “capo dell’opposizione”, si era premurato di pronunciare parole a prova di strumentalizzazione per evitare l’ennesimo scontro frontale con il governo dei Meloni marci.
Aveva iniziato il suo intervento ringraziando la pregevole azione di Palazzo Chigi per contrastare la piaga quotidiana di morti sul lavoro. Ma nel discorso, che era stato preparato da Claudio Sardo, ex notista politico del “Messaggero”, Mattarella ha trovato parole eccessivamente polemiche e inutilmente urticanti verso l’esecutivo della Statista della Garbatella.
Mattarella, a dispetto dell’età, si è dimostrato lucidissimo, e da vecchio volpone abituato da decenni a parlare in pubblico, si è rifiutato di pronunciare le parole così come erano state vergate (con l’intento evidente di alimentare una nuova polemica con la destra), saltandole seccamente.
GIORGIA MELONI E SERGIO MATTARELLA
Nel video del discorso si può notare come Mattarella si fermi più volte mentre legge il testo: attimi di esitazione per prendere tempo per saltare diverse righe che gli erano state scritte ancora più dure. I salari “insufficienti” diventano “inadeguati” e il passaggio sulle famiglie che “non reggono” l’aumento del costo della vita sparisce.
Dato che nessuno o quasi dei quirinalisti era presente all’intervento di Latina, a far fede è stato il testo del discorso distribuito dall’Ufficio Stampa del Colle alle agenzie e giornali. E così nessuno o quasi si è accorto della differenza tra il testo preparato e quello effettivamente pronunciato da Mattarella.
L’Ansa delle 12.02 è infatti uscita con le parole che il primo inquilino del Colle non ha mai proferito, “dando la linea” a tutti: tg, siti, e giornali che oggi hanno riportato le dichiarazioni “sbagliate” (mentre sul portale online della Presidenza della Repubblica è stato pubblicato il testo “corretto”).
SERGIO MATTARELLA ALLO STABILIMENTO BSP PHARMACEUTICALS DI LATINA
Risultato: il messaggio “ostile” al Governo Ducioni è passato. Ovviamente, Elly Schlein subito ci si è gettata a pesce. La segretaria dem, in un’intervista a “Repubblica”, ha attaccato Giorgia Meloni: “Si occupa di tutto tranne che dei veri problemi del Paese, mentre Mattarella si dimostra come sempre in sintonia con le preoccupazioni degli italiani. La questione salariale è gigantesca, lo dimostrano i dati".
Perché il responsabile dell’ufficio stampa del Quirinale, nella distinta persona di Giovanni Grasso, non è riuscito far cambiare d’imperio (come si fa, in tali occasioni) il testo dell’intervento del Capo dello Stato alle agenzie stampa?
sergio mattarella ignazio la russa giorgia meloni
Intanto il Presidente della Repubblica avrebbe stabilito che non vengano più consegnati in anticipo alla stampa i testi dei suoi discorsi. I quirinalisti dovranno attenersi alle parole effettivamente pronunciate in diretta dal Capo dello Stato. Punto.
MATTARELLA, FAMIGLIE STENTANO, I SALARI SONO INSUFFICIENTI
(ANSA) - "Sappiamo tutti come le questioni salariali siano fondamentali per la riduzione delle disuguaglianze, per un equo godimento dei frutti offerti dall'innovazione, dal progresso. Tante famiglie non reggono l'aumento del costo della vita. Salari insufficienti sono una grande questione per l'Italia". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, visitando a Latina l'azienda BSP Pharmaceuticals S.p.a. in occasione della celebrazione della Festa del lavoro.
GIORGIA MELONI E MARINA CALDERONE CONTRO I POVERI - VIGNETTA FATTO QUOTIDIANO
IL TESTO EFFETTIVAMENTE LETTO DA SERGIO MATTARELLA
Saluto con grande cordialità tutti i presenti.
Le lavoratrici e i lavoratori, a partire da quelli della BSP, che partecipano a una rete di imprese assai significative per questo territorio e per l’Italia nel suo insieme.
Saluto e ringrazio, per le considerazioni svolte, la Ministra del Lavoro, il rappresentante sindacale Mancini, il Presidente di Unindustria Biazzo.
La farmaceutica, nel Lazio, costituisce un vero e proprio distretto di eccellenza.
L’industria di questo settore è un punto di forza per il nostro Paese.
SERGIO MATTARELLA E GIORGIA MELONI
Abbiamo poc’anzi visto, accompagnati dal Presidente della società -che saluto e ringrazio - il Cavaliere del Lavoro Braca - poc’anzi ci ha accompagnato per una breve, veloce, visita nello stabilimento.
È stato - vorrei dire a tutti voi, oltre che al Presidente e al Consiglio di Amministrazione - di estremo interesse, vedere questa frontiera avanzata, scientifica e tecnologica che qui si realizza e si coltiva. Per questo è un punto di forza per il nostro Paese questo settore.
Lo è della nostra economia: sul solo mercato degli Stati Uniti, l’esportazione di farmaci e medicamenti per scopi terapeutici è stata, nel 2023, di 4.356 milioni di dollari.
Lo è sul piano sociale, quello della salute della popolazione. Ben lo sapete in questo stabilimento, così impegnato sul fronte della ricerca e della produzione di farmaci d’avanguardia antitumorali e di contrasto a malattie neurodegenerative.
Avete l’opportunità, davvero di grande livello, affascinante, di vedere da vicino come il frutto del lavoro che si svolge contribuisca alla salute delle persone, al miglioramento delle cure, alla qualità del vivere, al potenziamento della stessa scienza della vita.
Della vita ci ha parlato la giornata di ieri.
L’Organizzazione internazionale del lavoro dedica, ogni anno, il 28 aprile, alla Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro. Tema questo fondamentale di civiltà.
Quella delle morti del lavoro è una piaga che non accenna ad arrestarsi e che, nel nostro Paese ha già mietuto, in questi primi mesi, centinaia di vite, con altrettante famiglie consegnate alla disperazione.
sergio mattarella giorgia meloni
Non sono tollerabili né indifferenza né rassegnazione.
È evidente che l’impegno per la sicurezza nel lavoro richiede di essere rafforzato. Riguarda le istituzioni, ne parlava poc’anzi la Ministra, lo ha annunziato la Presidente del Consiglio, riguarda le imprese, riguarda i lavoratori.
Ringrazio Cgil, Cisl e Uil per aver scelto la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro come tema di un Primo maggio unitario.
Tra due giorni celebreremo la data simbolo del 1° maggio: la Festa del Lavoro.
Un lavoro che non può essere quello di consegnare alla morte, ma che sia indice di sviluppo, motore di progresso, sia strumento per realizzarsi come persona, come poc’anzi ricordava il Presidente di Unindustria.
Il lavoro non può separarsi mai dall’idea di persona, dalla unicità e dignità irriducibile di ogni donna e di ogni uomo.
Nessuno deve sentirsi scartato o escluso.
La Repubblica è fondata sul lavoro. Poc’anzi lo ricordava il Ministro.
Il lavoro è radice di libertà, ha animato la nostra democrazia, ha prodotto eguaglianza e, dunque, coesione sociale.
Il progresso civile, l’effettiva esistenza dei diritti, la sostenibilità del nostro modello sono legati, al tempo stesso, all’efficacia delle istituzioni e all’attività degli attori economici e sociali.
Il lavoro richiama e sollecita la corresponsabilità, la solidarietà. È stato il vettore più potente di giustizia, di mobilità sociale, di costruzione del welfare.
sergio mattarella giorgia meloni
Il futuro del lavoro è già cominciato. Non è un caso che l’Organizzazione internazionale del lavoro abbia posto, al centro del suo impegno nella Giornata del 28 aprile, il tema della intelligenza artificiale e della digitalizzazione, per porre in guardia dai rischi per le condizioni di lavoro, che si accompagnano alle grandi opportunità offerte.
Il settore nel quale oggi ci troviamo è fra quelli tecnologicamente avanzati e di maggiore integrazione internazionale. Sapete bene che questa sfida è aperta. La cooperazione è alla base del progresso scientifico, a partire dalla integrazione europea nel governare i processi.
Su altro versante si affacciano nuovi rischi, ne faceva cenno poc’anzi il Cavaliere Braca, derivanti dalle prospettive di ampio ricorso ai dazi, antica forma di prove di forza, che possono ostacolare il diritto all’accesso alle cure, alla salute, per ogni popolo del mondo, specialmente i più poveri e fragili.
Prospettive che, inoltre, producono effetti negativi sull’economia globale. Effetti che possono interpellare anche il nostro Paese.
Per quanto ci riguarda si registrano oggi, in questo periodo, segnali incoraggianti sui livelli di occupazione.
Permangono, d’altro lato, aspetti di preoccupazione sui livelli salariali, come segnalano i dati statistici e anche l’ultimo Rapporto mondiale 2024-2025 dell’Organizzazione internazionale del lavoro.
giorgia meloni ignazio la russa sergio mattarella
Quel documento nota che l’Italia “si distingue per una dinamica salariale negativa nel lungo periodo, con salari reali inferiori a quelli del 2008”, nonostante l’avvenuta ripresa a partire dal 2024. Questo mentre, a partire dal 2022, la produttività è cresciuta.
Sappiamo tutti come le questioni salariali siano fondamentali per ridurre le disuguaglianze, per un equo godimento dei frutti offerti dall’innovazione, dal progresso.
Salari inadeguati sono un grande problema, una grande questione per l’Italia.
Incidono anche sul preoccupante calo demografico, perché i giovani incontrano difficoltà a progettare con solidità il proprio futuro. Resta, inoltre, alto il numero di giovani, con preparazione anche di alta qualificazione, spinti all’emigrazione.
Questi fenomeni impoveriscono il nostro “capitale umano”.
Anche per questo, sono importanti realtà come queste, questo settore della nostra economia che è proiettato sul futuro e sulla qualità della preparazione.
Un grande valore per l’economia italiana e per la coesione della nostra società assume il tema del territorio.
Poc’anzi Lei, Presidente Biazzo, ha sottolineato le “connessioni virtuose” che si manifestano sul territorio tra impresa, società e Stato per il benessere dei lavoratori e di tutti i cittadini.
La variabile territoriale incide direttamente sul lavoro. La carenza dei servizi nelle aree interne favorisce lo spopolamento e con esso il venir meno delle opportunità di utilizzo delle risorse e dei saperi di quelle aree.
Occorre porre argine a queste dinamiche, per non rischiare di provocare vuoti e fratture nel corpo unitario, prezioso del Paese.
SERGIO MATTARELLA ALLA BSP Pharmaceuticals di Latina
A sopperire al calo demografico, non bastano le migrazioni dall’estero, tanto che - come poc’anzi ricordava la Ministra Calderone - permane la circostanza che un lavoratore su due tra quelli cercati dalle imprese, permane tra quelli a “difficile reperibilità”.
Peraltro il trattamento dei migranti - con salari che, secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro, risultano inferiori di un quarto rispetto a quelli dei connazionali - se non addirittura con fenomeni scandalosi come il caporalato, va contrastato con fermezza.
Il carattere della nostra società italiana è a misura della dignità della persona che lavora, anche per rispettare l’articolo 36 della nostra Costituzione.
“Non venga mai meno il principio di umanità come cardine del nostro agire quotidiano”: sono le parole di Papa Francesco nel giorno di Pasqua, nel suo ultimo messaggio al mondo.
meme selfie tra sergio mattarella giorgia meloni
Il confronto delle parti sociali, il dialogo favorito dalle istituzioni, è stato nella nostra storia - con intese dal valore epocale - un volano di progresso civile, sociale, economico.
Il dialogo tra imprese e sindacati ha molti ambiti in cui può svilupparsi. Vi faceva cenno poc’anzi il rappresentante sindacale.
Conviene sempre investire nel dialogo, aiuta a raggiungere mete di progresso, come è stato con l’invenzione, nel secolo scorso, dello Stato sociale. È questo un tema fondamentale dell’agenda pubblica.
Tutto attorno a noi cambia velocemente. Tanti lavori di qualche decennio or sono non esistono più. Nuove occupazioni si affacciano. E altre ancora sorgeranno presto nella società. Quel che non tramonta è il carattere del lavoro, come espressione della creatività e della dignità umana.
FUNERALE DI PAPA FRANCESCO - SERGIO MATTARELLA E LA FIGLIA LAURA
Nei cambiamenti, permanente il suo valore di libertà e di coesione.
Rivolgo un saluto cordiale a tutte le rappresentanze sindacali.
Auguro per il Primo maggio serenità e gioia ai giovani che parteciperanno al concertone tradizionale di piazza San Giovanni a Roma.
Buona Festa del lavoro anche a chi il lavoro lo sta cercando.
Buona Festa a chi lo crea e a chi lo difende.
Auguri per il Primo Maggio.
Viva la Repubblica.
DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È…
DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA…
DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE…
DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL…
FLASH – BRUNO VESPA, LA “SPALLA” DEL GOVERNO MELONI: IL GIORNALISTA IN RAI E' PERFETTO PER DARE…
DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL…