giuseppe conte e rocco casalino
DAGOREPORT
Il decreto liquidità da 400 miliardi doveva essere pronto almeno 10 giorni fa. Un ritardo imperdonabile, dovuti agli scazzi politici tra 5Stelle e PD, perché i primi vogliono tenere il controllo delle erogazioni alle imprese tramite CDP. All’inizio Italia Viva con la Boschi era in alleanza con i grillini, poi hanno preferito soprassedere. Alla fine, con la mediazione di Conte, è passata la linea del MEF.
giuseppe conte roberto gualtieri
Il ministro Gualtieri per una volta ha ragione: il MEF dà le garanzie alle banche e quindi ha diritto di controllo sui prestiti.
luigi di maio domenico arcuri fabrizio palermo
Il ConteCasalino, nel suo ruolo di piccolo dittatore della Repubblica delle Banane, si sta barcamenando. Tanto, in questo frangente di merda, nessuno si può permettere di rispedirlo dal suo mentore Alpa. Da parte sua, Mattarella lo sta martellando e nei prossimi giorni gli dirà cosa fare e cosa non può fare.
Bettini e Zingaretti
La pochette ormai senza punte si tiene stretto Rocco Casalino: gli dà sicurezza, argine all’establishment dei 5stelle, che è più diviso che mai tra Fico, Di Maio e Di Battista. Anche il Pd non è da meno: quell’ectoplasma di Zinga, cartonato di un leader, ha messo in un angolo il collaboratore più intelligente, Goffredo Bettini, e l’ha sostituito con il suo fedelissimo ex assessore e attuale vice ministro del Mise, Giampaolo Manzella.
conte e mattarella
Se i 5stelle considerano Conte come un sofficino Findus da gettare nell’olio bollente, anche il PD lo tiene sulla punta della forchetta. “Se ne sta approfittando”, dicono. Rimandando la resa dei conti alla fine dell’emergenza sanitaria, quando ci sarà un intervento del Quirinale, del Deep State e dei partiti per la creazione di una task-force per la ricostruzione.