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    SPENNAMO I TURISTI: LA CALDA ESTATE DEGLI SCONTRINI FOLLI E DELLE "OLTRAGGIOSE FREGATURE" PER I CLIENTI DI BAR E LOCALI – 60 EURO PER DUE CAFFE’ E DUE BOTTIGLIETTE D’ACQUA A PORTO CERVO. INARRIVABILE LA GIUSTIFICAZIONE DEI GESTORI: “NON È UN SEMPLICE CAFFÈ, È UN'ESPERIENZA!” – IL PRESIDENTE DEI RISTORATORI: “BASTA METTERE IN CROCE L'INTERA CATEGORIA PER DUE SCONTRINI. SONO CASI ISOLATI E COMUNQUE OGNI RISTORANTE HA I PREZZI BEN VISIBILI SUL MENU. PERCHÉ NESSUNO DICE CHE LA FARINA È AUMENTATA DEL 200% E LA MOZZARELLA DEL 60?”


     
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    Estratto dell'articolo di Elvira Serra per il "Corriere della Sera"

    porto cervo scontrino folle porto cervo scontrino folle

     

    L'estate degli scontrini più pazzi del mondo non è ancora finita e le segnalazioni alle associazioni dei consumatori continuano a fioccare. A Roma in centro si registrano due euro a fetta per il taglio della torta di compleanno portata da fuori («40 euro in tutto», racconta Luigi De Rossi, presidente di Giustitalia); in un Autogrill del Lazio per un «Bufalino» con prosciutto e mozzarella ne hanno chiesti 8,10 («Due panini e due caffè 21 euro»); sette euro per un limoncello sul lungomare di Rimini («Al ristorante te lo offrono gratis a fine cena...»); a Porto Cervo 4,50 per un caffè «gratinato», cioè con il ghiaccio.

     

    De Rossi, lo stesso al quale due turisti fiorentini avevano segnalato due panini con il salame e due caffè pagati 18 euro senza lo scontrino in un chiosco di San Teodoro, in Sardegna, parla di effetti dell'inflazione, ma anche di uno spudorato «approfittarsi del turista, contando sul fatto che magari non tornerà». Pure Furio Truzzi, di Assoutenti, denuncia chi «sta lucrando sulle vacanze».

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    E cita come esempio il famigerato caso dell'osteria di Finale Ligure, presa poi di mira su TripAdvisor, dove sono stati chiesti 2 euro per il piatto in condivisione: «A me di quella storia ha colpito che le trofie al pesto costassero 18 euro: per quanto la materia prima sia dop, parliamo sempre di basilico, pinoli e olio...». Redditi fissi e rincari incontrollati secondo lui hanno prodotto come unico risultato vacanze più corte. E, di fatto, più «condivisioni» a tavola. Di qui gli stratagemmi degli esercenti per battere cassa. Creme catalane e caffè L'euro e cinquanta chiesto vicino ad Alba per mangiare in due una crema catalana è uno dei più assurdi, perché non si capisce l'impatto di un cucchiaio sui consumi della lavastoviglie.

     

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    (...) Altri numeri rispetto ai 60 euro per due caffè e due bottigliette d'acqua a Porto Cervo. Ma volete mettere la giustificazione dei gestori? «Non è un semplice caffè, è un'esperienza!».

     

     

    (...) Raffaele Madeo, però, il presidente dei ristoratori di Tni, Tutela Nazionale Imprese, prima di Ferragosto era sbottato: «Basta mettere in croce l'intera categoria per due o tre scontrini. Sono casi isolati e comunque ogni ristorante ha i prezzi ben visibili sul menu. Perché nessuno dice che la farina è aumentata del 200% e la mozzarella del 60?». I prezzi di frutta e verdura sono triplicati.

     

     

    (...) Per certo, di questa lunga estate calda che ci è valsa sulla Cnn il titolo sulle «oltraggiose fregature» ai turisti, ricorderemo il supplemento di 2 euro per dividere un toast a Gera Lario, sul lago di Como, ei 70 centesimi per un bicchier d'acqua di rubinetto, «ma filtrata», a San Vito al Tagliamento (Pordenone). Resteranno pure le stoccate degli esercenti. 

     

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