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    CONTE NON È A MISURA DUOMO - MANCANO 17 GIORNI ALLA SCADENZA DEL TERMINE PER PRESENTARE LE LISTE E IL MOVIMENTO 5 STELLE BY “GIUSEPPI” NON HA ANCORA UN CANDIDATO A MILANO. BEPPE SALA NON SI È FATTO ABBINDOLARE DALLA LETTERA DI PEPPINIELLO AL “CORRIERE” E HA RIFIUTATO L’ALLEANZA AL PRIMO TURNO - LA BASE MILANESE HA INDICATO ELENA SIRONI, MA TRA I NOMI IN BALLO SPUNTA ANCHE LAYLA PAVONE, MANAGER E CONSIGLIERA D’AMMINISTRAZIONE DELLA SEIF (LA SOCIETÀ EDITRICE DEL “FATTO QUOTIDIANO”). MA È SEMPRE PIÙ PROBABILE CHE I GRILLINI RISCHINO DI DOVERSI TIRARE FUORI


     
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    Maurizio Giannattasio per il “Corriere della Sera”

     

    LA LETTERA DI GIUSEPPE CONTE AL CORRIERE DELLA SERA LA LETTERA DI GIUSEPPE CONTE AL CORRIERE DELLA SERA

    Strada segnata e percorso obbligato. Ma quando ci sono di mezzo i Cinque Stelle, mai dire mai. La chat tra il presidente del Movimento Giuseppe Conte e i notabili lombardi per la scelta del candidato sindaco di Milano si è conclusa con una fumata nera anche se tutto portava a pensare che questa sarebbe stata la volta buona dopo che il sindaco Beppe Sala aveva gentilmente declinato l'apertura di credito dell'ex premier nei confronti di Milano, rifiutando l'alleanza al primo turno.

     

    giuseppe conte beppe sala giuseppe conte beppe sala

    Anche per un altra ragione: ormai mancano 17 giorni allo scadere del termine per la presentazione delle liste. Una situazione che si sta replicando in varie parti d'Italia. Dopo il 3 settembre, rien ne va plus . La sfida di Milano rischia di non vedere un candidato Cinque Stelle.

     

    La riunione fiume andata in scena ieri racconta che alla fine il tema non è stato tanto se candidare a sindaco Elena Sironi, indicata dalla base milanese e in attesa di validazione da parte di Conte, o se la candidata invece dovesse essere la manager Layla Pavone, consigliera d'amministrazione di Seif, la società editrice del Fatto Quotidiano , quanto interrogarsi sul fatto che o si dà un segnale forte del cambiamento in atto nel Movimento «o - come dice un importante rappresentante dei Cinque Stelle - non ha senso candidarsi».

    ELENA SIRONI ELENA SIRONI

     

    Bisogna però intendersi su chi rappresenti il cambiamento. E qui base e vertici si sono divisi andando ognuno per la sua strada. I più ottimisti ritengono che la soluzione arriverà oggi. Pavone candidata sindaca, e Sironi capolista del Movimento. E se non fosse Pavone, comunque una persona che rappresenti la novità contiana senza però arrivare a rinnegare il passato e quindi Sironi come capolista.

     

    layla pavone layla pavone

    Queste le dichiarazioni d'intenti. Ma che cosa accadrebbe se i Cinque Stelle non dovessero presentare un loro candidato? È quello che si chiedono in tanti dopo l'apertura affidata alle pagine del Corriere da parte di Giuseppe Conte. Anche se la lettera non fa riferimento a possibili alleanze elettorali, il significato politico è chiaro. Sala, da parte sua ha declinato l'offerta e per il momento ha chiuso la porta.

     

    Nessuna alleanza al primo turno. Anche perché, una parte della coalizione del sindaco uscente, ossia l'ala riformista formata da Italia viva, Azione e Alleanza civica sarebbe salita sulle barricate. Ma cosa farebbe l'elettorato pentastellato privo di una rappresentanza? Convergerebbe più o meno «spontaneamente» su uno dei candidati principali. Difficile sia il candidato del centrodestra, Luca Bernardo.

     

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    Più facile che sia Beppe Sala che a quel punto grazie ai voti Cinque Stelle e senza perdere l'appoggio dell'ala riformista potrebbe farcela direttamente al primo turno. Uno dei volti possibili della desistenza visto come la peste dal centrodestra.

     

    giuseppe conte a milano 1 giuseppe conte a milano 1

    Fantapolitica? Possibile. La versione più «corretta» dice che già oggi potrebbe esserci la fumata bianca anche se nessuno scommette su chi sia il candidato, anzi, la candidata . Resta che quello che non avverrà al primo turno, ossia l'alleanza con il centrosinistra, potrà avvenire, senza tanti scossoni, al ballottaggio.

    stefano buffagni giuseppe conte stefano buffagni giuseppe conte

     

    Ma sarebbe solo l'inizio, perché la partita vera non si gioca il 3 ottobre su Milano, ma nel 2023 quando andrà al voto la Regione Lombardia. Quelle attuali sono solo prove generali per un'altra partita, quella che vede il centrosinistra perdente da 29 anni. E come dice il sindaco Sala per tentare di vincere la sfida della Lombardia è necessario allargare quanto più possibile la coalizione, perché la regione resta la fortezza del centrodestra.

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