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    A CHI LA CASA BIANCA? - HANNO GIÀ VOTATO PIÙ DI 56 MILIONI DI AMERICANI, IL 21% DEGLI AVENTI DIRITTO (239 MILIONI) E OLTRE IL 37% RISPETTO AI 136 MILIONI CHE PARTECIPARONO ALLE PRESIDENZIALI DEL 2016 - IN DICIANNOVE DEI CINQUANTA STATI DELL'UNIONE, I REGISTRI SONO PUBBLICI: SI PUÒ CONOSCERE ANCHE L'AFFILIAZIONE POLITICA DI CIASCUN ELETTORE. SU 25,7 MILIONI, I DEMOCRATICI SONO IL 49,6% (12,7 MILIONI); I REPUBBLICANI 7 MILIONI, IL 27,5%...


     
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    Giuseppe Sarcina per “il Corriere della Sera”

     

    joe biden joe biden

    Hanno già votato più di 56 milioni di americani, cioè circa il 21% degli aventi diritto (239 milioni) e oltre il 37% rispetto ai 136 milioni che parteciparono alle presidenziali del 2016. Con questi dati, si può dire che le elezioni siano già iniziate. Anzi siamo nel pieno di uno scontro prolungato, senza precedenti, che durerà da qui al 3 novembre, giorno canonico delle presidenziali.

     

    I numeri, elaborati da Michael McDonald professore dell'Università della Florida, offrono importanti indicazioni sugli umori dell'America. In diciannove dei cinquanta Stati dell'Unione, i registri sono pubblici: si può conoscere anche l'affiliazione politica di ciascun elettore. Ebbene, su un totale di 25,7 milioni, i democratici sono il 49,6% (12,7 milioni); i repubblicani 7 milioni, il 27,5%. Il 22,3% non ha dichiarato alcuna preferenza. Su tutte spicca la statistica della Florida, dove si sono già presentati alle urne o hanno inviato la scheda per posta il 38% del corpo elettorale.

     

    DONALD TRUMP JOE BIDEN BY EDOARDOBARALDI DONALD TRUMP JOE BIDEN BY EDOARDOBARALDI

    La Florida è, con l'Ohio, lo Stato in bilico per definizione. Al momento i democratici sono in vantaggio con il 43,3% (2,29 milioni); i repubblicani inseguono staccati di 7 punti, con il 36% e 1.903.762 preferenze. Tra queste c'è anche quella del presidente americano, che è comparso ieri in un seggio di Palm Beach, dove ha spostato la residenza: «È andato tutto benissimo, ho scelto un certo Trump».

     

    Il leader della Casa Bianca ha condotto per mesi un'allarmistica campagna contro il voto per corrispondenza, denunciando possibili frodi. I democratici, invece, con gli Obama in prima fila, hanno spinto per l'«early voting», il voto anticipato, correggendo in corsa il messaggio: va bene spedire la scheda, ma è ancora meglio se andate di persona ai seggi. La risposta nel Paese è impressionante.

     

    DONALD TRUMP JOE BIDEN DONALD TRUMP JOE BIDEN

    E ci sono ancora dieci giorni a disposizione: alla fine l'affluenza totale potrebbe balzare fino al 65%, un livello record per gli standard americani. Tra i trumpiani crescono inquietudine e preoccupazione, perché quest' onda anomala è soprattutto blu, il colore dei democratici. Occorre reagire, dunque. Alle 10 e 30 di sabato mattina, circa 200 tra auto, camion, Suv, moto di grande cilindrata intasano un grande parcheggio vicino all'aeroporto di McAllen, cittadina del Texas al confine con il Messico. Bandiere, cappellini. Tutto pronto per il corteo nelle strade della città.

     

    donald trump donald trump

    «Faremo il giro dei seggi, vogliamo portare la gente a votare il più presto possibile», spiega Laurence Shannon, quarantenne psicologo, mentre fa rombare la sua Harley Davidson. Le statistiche del professor McDonald segnalano che il Texas è lo Stato dove si è già votato di più: 6,8 milioni di schede, contro i 6,3 milioni della California. Non sappiamo quanti siano democratici o repubblicani, ma è interessante notare che 6 milioni di texani hanno scartato la casella postale e si sono messi in coda davanti agli uffici.

     

    TRUMP E BIDEN TRUMP E BIDEN

    Abbiamo percorso un tratto di strada con la carovana trumpiana, ospiti del pick-up di Dago Chavero, quarantenne ispano-americano, assistente ingegnere, cinque figli. Mentre il corteo si sposta, con prolungati colpi di clacson, racconta: «McAllen è una zona dove prevalgono i democratici. Abbiamo visto la loro mobilitazione e certamente siamo preoccupati. Ma stiamo rispondendo alla grande. Da qualche settimana ormai, ogni sabato, saliamo sulle nostre macchine e guidiamo per cinque ore. Man mano siamo sempre più numerosi. Oggi saremo 1.600 vetture. Una cosa enorme».

                 

     

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