Enrico Galletti per "www.corriere.it"
donna picchiata
Picchiava la moglie per costringerla a prostituirsi. Solo qualche giorno fa i Carabinieri di Cremona hanno arrestato G.E.A., nato in Romania, nell’abitazione della moglie 34enne a Soresina, alla quale non si sarebbe potuto avvicinare per una norma restrittiva dell’autorità giudiziaria.
In più occasioni l’aveva colpita con calci e pugni su tutto il corpo, anche in presenza dei figli, per costringerla a prostituirsi e a consegnargli il denaro a fine giornata.
Per fare in modo che la vicenda restasse blindata in quella casa, un giorno l’aveva rinchiusa nella sua abitazione rubandole le chiavi e il cellulare. Il Gip di Bergamo, nel provvedimento di custodia cautelare in carcere, ha sottolineato che gli episodi di violenza si ripetevano due o tre volte ogni settimana, quando l’uomo era in preda all’alcol.
violenza
E allora scattavano le botte, in più occasioni le avrebbe scagliato addosso delle sedie e l’avrebbe sbattuta con violenza contro il muro, minacciandola anche con dei coltelli.
La coppia, residente nel cremonese, aveva trascorso un periodo in Germania. Secondo quanto spiegato dai carabinieri, per costringerla a prostituirsi anche in quel paese l’aveva legata, spogliata, e dopo averla picchiata a sangue rasata a zero. L’apice è stato la sera in cui, di fronte ai tre figli di 14, 10 e 7 anni, G.E.A si sarebbe avvicinato alla moglie minacciandola di morte, provocandole un trauma cranico e un trauma facciale.
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A quel punto era scattato l’intervento dei Carabinieri, allertati dai vicini che si erano accorti delle urla della donna. Quest'ultima, che in passato si era sempre rifiutata di denunciare i maltrattamenti subiti per paura di ritorsioni, alla vista di un militare del suo stesso sesso, ha trovato la forza per accusare il marito. L’uomo, in passato, era già stato denunciato dall’ex compagna per maltrattamenti e induzione alla prostituzione.
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