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    LA SÒLA SORGE A ORIENTE - A CUNEO, LA GUARDIA DI FINANZA HA SMANTELLATO UNA RETE DI IMPRESE FALSE CHE BONIFICAVA MILIONI DI EURO VERSO PAESI ESTERI (SOPRATTUTTO IN CINA) PER OPERAZIONI INESISTENTI EMESSE DA SEI SOCIETÀ RAPPRESENTATE DA CITTADINI CINESI - GLI AGENTI HANNO ARRESTATO CINQUE PERSONE, UN COMMERCIALISTA DI MILANO, DUE CITTADINI CINESI E DUE FRATELLI MAROCCHINI, SEQUESTRATI 85 MILIONI DI EURO E IDENTIFICATE CIRCA 300 IMPRESE CHE AVREBBERO OTTENUTO BENEFICI DALLA FRODE...


     
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    guardia di finanza guardia di finanza

    (ANSA) - Si è conclusa con l'arresto di cinque persone e il sequestro di oltre 85 milioni di euro per il reato di autoriciclaggio l'operazione "Muraglia di carta", condotta dalle Fiamme gialle del gruppo di Bra (Cuneo). Le indagini, coordinate dalla Procura di Asti, hanno permesso di smantellare una rete di imprese fantasma che bonificava milioni di euro, quasi senza soluzione di continuità, verso diversi Paesi esteri ma perlopiù in Cina. Fatture per operazioni inesistenti venivano emesse da sei società "cartiere", rappresentate da cittadini cinesi che fungevano da teste di legno.

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    Il "dominus" dello schema criminale, un commercialista di Milano, è stato destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere unitamente a due cittadini della Repubblica Popolare cinese e a due fratelli marocchini, per i quali sono stati disposti gli arresti domiciliari. All'esito degli approfondimenti svolti si è anche appurato come numerosissime imprese (circa trecento), sparse su tutto il territorio nazionale, abbiano ottenuto benefici dalla frode, portando in dichiarazione le fatture per operazioni inesistenti, in modo così da ridurre il carico di imposte da versare. L'attività di polizia giudiziaria ha consentito di bloccare le somme presenti sui conti degli indagati e delle imprese coinvolte nella frode. Contestualmente sono state eseguite decine di perquisizioni.

     

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    L'investigazione nasce da un controllo fiscale della guardia di finanza nei confronti di un imprenditore cinese, stabilitosi a Bra: gli approfondimenti hanno permesso di ricostruirne la natura di emittente di fatture per operazioni inesistenti, nonché di svelare l'esistenza di una rete di società "cartiere" rappresentate da prestanome di nazionalità cinese. I due fratelli marocchini, invece, hanno provveduto alle dichiarazioni amministrative necessarie per l'avvio delle attività (Scia) di alcune di esse, compilandole con dati palesemente falsi, mentre il commercialista operante a Milano è risultato essere il regista di tutto il disegno criminoso: lo stesso, peraltro, a fronte di lauti guadagni dal 2001 risultava sconosciuto al fisco.

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