Estratto dell'articolo di Paolo Di Stefano per il “Corriere della Sera”
CASTIGO DEI GENITORI AI FIGLI
Genitori, che mestiere! Così «Le Monde» ha intitolato, la scorsa settimana, una serie di sei pagine sulla «battaglia dell’educazione positiva». O meglio, su quel tipo di educazione ormai ampiamente diffuso (almeno sul piano teorico) fondato sul rispetto dell’identità dei figli, sull’ascolto, sulla comprensione, sulla gestione dello stress senza tensione e senza violenza emotiva né tanto meno fisica.
genitori e figli
Il dibattito è nato mesi fa in seguito a un intervento della psicologa Caroline Goldman, autrice di un libro dal titolo inequivocabile (File dans ta chambre, ovvero Fila in camera tua): il suo metodo, «time out», prevede dei limiti di tolleranza, imponendo al bambino capriccioso o disobbediente qualche minuto di silenzio e di solitudine nella sua stanza. Niente di sconvolgente, si dirà, semplice buonsenso. Fatto sta che l’articolo di Goldman ha raccolto 2,3 milioni di visite nel sito del quotidiano francese, diventando, finora, il più letto in assoluto dell’anno.
GENITORI CASTIGO FIGLI
Da qui le pagine di dibattito estivo, dove si parte dalla constatazione che da tempo «i genitori sono stati confiscati del loro proverbiale istinto paterno e materno» e consegnati alle istruzioni degli esperti. [...] una considerazione (provvisoria) risulta davvero preoccupante: a furia di ripetere ai genitori che i loro comportamenti rischiano di turbare o danneggiare la crescita dei figli, si è sviluppato un gigantesco senso di colpa parentale con forme variabili di depressione. E al minimo segno di «imperfezione» del piccolo, affiora, angosciosa e inevitabile, la domanda: dove abbiamo sbagliato?
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