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    A GENOVA SI E' RISCHIATA UNA BATTAGLIA (NEL GIORNO DEL RICORDO DI VIALLI E MIHAJLOVIC) - DOMENICA SCORSA GLI ULTRÀ DI SAMPDORIA, TERNANA, VERONA E BARI ASPETTAVANO QUELLI DEL NAPOLI PER UNA RISSA STILE ANNI OTTANTA - ALL’APPUNTAMENTO I NAPOLETANI NON SONO MAI ARRIVATI PER IL FAR WEST IN AUTOSTRADA CON I ROMANISTI...


     
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    Fabio Postiglione per corriere.it

     

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    Spranghe, bastoni, bottiglie, cinture e pietre. Nei bagagliai dei minivan partiti da Napoli c’era di tutto. Gli ultrà della Curva A erano pronti per la battaglia. E il campo dove si sarebbero affrontati con i nemici non era l’Autostrada del Sole, ma lo stadio Marassi di Genova.

     

    Nel giorno del ricordo a Gianluca Vialli era in programma un mega assalto, una rissa stile anni Ottanta tra i napoletani e un gruppo di quattro tifoserie che per l’occasione si erano dati appuntamento a Genova: i sampdoriani, i baresi, i ternani e i veronesi. Ecco un altro retroscena sul quale sono al lavoro gli agenti della Digos che hanno tra le mani le immagini della curva dello stadio Marassi di Genova, poco prima dell’inizio della partita tra la Sampdoria e il Napoli.

     

    Gli ultrà della Curva A del Napoli a quell’incontro-scontro non ci sono mai arrivati perché poche ore prima, all’autogrill di Badia al Pino avevano teso un agguato a una carovana di tifosi della Roma che era diretta a Milano. Una guerriglia voluta dai napoletani che hanno lanciato bottiglie e pietre contro i romanisti — che, questa volta hanno deciso di fermarsi, di scendere dalle auto, di percorrere a piedi un tratto di autostrada e di scontrarsi con i napoletani.

     

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    Dopo gli incidenti però la polizia ha deciso di non correre altri rischi, anche perché le notizie che arrivavano da Genova non erano confortanti.

     

    E così, con un posto di blocco all’altezza di Arezzo ha deciso di rispedire tutti gli ultrà del Napoli a casa. Le auto sono così ritornate indietro e gli ultrà non sono mai arrivati all’appuntamento con i Doriani.

     

    Ma che cosa sarebbe successo a Genova? L’idea, secondo le prime informative redatte dagli investigatori, era quella di un assalto ai minivan degli ultrà del Napoli, che la zona dello stadio Marassi la conoscono molto bene.

     

    Napoli è stata per anni legata a Genova per un gemellaggio con i genoani. Conoscono ogni strada attorno allo stadio ed erano pronti a rispondere. E a Marassi, così come testimoniano le foto già nelle mani della Digos, a centro curva, durante il minuto di silenzio in ricordo di Gianluca Vialli, c’erano gli stendardi di altri tre gruppi ultras storicamente nemici di quelli del Napoli. I Doriani hanno ospitato gli ultras della Ternana, quelli del Bari e il gruppo Hellas Army di Verona. Tutti uniti per l’assalto finale ai napoletani. Che all’appuntamento, però, non sono mai arrivati.

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