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    CON PIANTEDOSI I PORTI SONO SPALANCATI – I NUMERI DEL 2023 DICONO CHE LA LINEA DURA DEL GOVERNO NON STA FUNZIONANDO: 3.709 I MIGRANTI SBARCATI IN ITALIA NEI PRIMI 10 GIORNI DELL'ANNO, CONTRO I 378 DEL 2022 – IL MINISTRO DELL'INTERNO ACCUSA LE ONG DI ESSERE UN “ELEMENTO DI ATTRAZIONE” NEL MEDITERRANEO:  “C'È UN ABBASSAMENTO NELLA QUALITÀ DI PRODUZIONE DELLE BARCHE SU CUI PARTONO I MIGRANTI. PERCHÉ TANTO, PENSANO, POI CI VENGONO A PRENDERE, E QUESTO FAVORISCE LE TRAGEDIE” – IL VIDEO DELLA OCEAN VIKING CHE NAVIGA VERSO ANCONA TRA ONDE ALTE 6 METRI


     
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    Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera”

     

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    È arrivata ieri sera al porto di Ancona, dopo 850 miglia e cinque giorni di navigazione, sfidando «onde alte anche sei metri», la nave Ocean Viking della ong Sos Méditerranée, con a bordo i 37 migranti soccorsi al largo della Libia la scorsa settimana. La Geo Barents di Medici senza frontiere, 73 naufraghi salvati, dovrebbe approdare invece stasera o al massimo domattina. Il mare in tempesta ha rallentato il lungo viaggio dal canale di Sicilia, ma il governo lo stesso non ha fatto sconti.

     

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    Ancona è rimasto comunque il porto di destinazione e il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ospite di Myrta Merlino ieri a L'aria che tira su La7, ha fatto capire che l'esecutivo non cambierà strada sulle Ong: «Non possiamo consentire a navi private che battono bandiere di Stati esteri di sostituirsi al governo italiano. I salvataggi in mare e l'azione di controllo sul Mediterraneo li fa lo Stato con le sue strutture che stanno dimostrando grande efficienza, Guardia di finanza e Guardia costiera».

     

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    I numeri allarmanti del 2023 (3.709 i migranti sbarcati in Italia nei primi 10 giorni dell'anno contro i 378 del 2022) non tolgono il sonno al ministro dell'Interno: «Il dato è molto parziale e condizionato dal bel tempo che incide. Segnalo comunque che nei primi due mesi di governo è stata fatta segnare una flessione della curva di crescita rispetto al 2022. E poi abbiamo riportato la discussione sull'immigrazione al centro dell'agenda dell'Europa, anche se l'Europa è un po' lenta nei suoi meccanismi...».

     

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    Sulle Ong Piantedosi mostra di avere molte riserve: «C'è il problema del pull factor», spiega, cioè il fattore di attrazione costituito dalla loro presenza nel Mediterraneo, che moltiplicherebbe le partenze da Libia e Tunisia. «Una cosa falsa», «una fake news», ribattono all'unisono Matteo Orfini del Pd e Riccardo Magi di +Europa. Eppure Piantedosi insiste: «Abbiamo riscontrato anche un abbassamento nella qualità di produzione delle barche su cui partono i migranti. Perché tanto - pensano - poi ci vengono a prendere e questo favorisce le tragedie».

     

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    Anche sui presunti rapporti tra Ong e trafficanti, il ministro è netto: «In alcuni casi ci sono state delle evidenze di indagini: a Trapani, a Ragusa». Il titolare del Viminale, così, respinge al mittente le accuse di disumanità: «Con le regole che abbiamo dato, le navi Ong rimangono in mare per un periodo più breve, in precedenza spesso si aspettava un porto di sbarco anche per tre settimane. Noi non neghiamo la possibilità di salvare, cerchiamo di dare un quadro di regole».

     

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    Tutti i porti assegnati alle Ong sono di città amministrate dal centrosinistra, gli ha fatto notare Myrta Merlino. E lui: «L'ho scoperto solo dopo, non assoggetterei mai certe scelte a valutazioni di questo tipo». Le Ong però non ci stanno: «L'assegnazione di porti di sbarco ingiustificatamente lontani va contro il diritto marittimo internazionale e il miglior interesse dei sopravvissuti», segnala Msf. E ancora: «L'esigenza di distribuzione sul territorio nazionale è applicata solo alle navi delle Ong, alle quali è attribuibile appena il 10% degli sbarchi, mentre tutte le altre navi e in particolare quelle della Guardia costiera muovono sempre verso i porti siciliani più vicini».

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