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    A INCASTRARE IL PROFESSORE ANGELO SCALA, DOCENTE DI PROCEDURA CIVILE ALLA “FEDERICO II” DI NAPOLI, CI SONO NUMEROSI FILMATI, GIRATI DA UNA TELECAMERE NASCOSTA NEL SUO UFFICIO - SONO VENTI GLI ALUNNI A FINIRE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI - GLI ACCORDI PER SUPERARE GLI ESAMI E LA PROVA DI AVVOCATO, IL LINGUAGGIO IN CODICE PER NASCONDERE GLI INCONTRI SESSUALI, PATTI, PIANI B E LE PUNIZIONI AGLI STUDENTI…


     
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    1 - GIURISPRUDENZA, FILMATI GLI SCAMBI DI SESSO E VOTI

    Leandro Del Gaudio per “il Mattino”

     

    ANGELO SCALA ANGELO SCALA

    Inutile abbassare le tapparelle della stanza d' ufficio, inutile chiudere la porta, se c' è una telecamera in grado di immagazzinare ogni scena, di bloccare ogni immagine, di registrare anche le parole sussurrate all' orecchio, quando la ragazza è lì seduta sulle gambe.

    Inutile farsi dare del lei e pretendere di pagare il caffè in pubblico, se poi c' è una «videocamera segreta» inserita dalla Finanza nel computer del proprio ufficio.

    Stanza quaranta, settimo piano, via Porta di Massa. Giurisprudenza. È qui che è entrata in funzione una telecamera che ha ripreso scene che stanno alla base dell' inchiesta culminata nella sospensione per nove mesi del docente universitario Angelo Scala.

     

    HENRY JOHN WOODCOCK HENRY JOHN WOODCOCK

    Cinquantadue anni, docente a Giurisprudenza (Federico II) di Diritto di procedura civile ma anche rettore reggente della università Beneventana Giustino Fortunato, noto in città anche per le sue partecipazioni in convegni scientifici e per aver assunto la difesa in favore di Diego Armando Maradona. Induzione indebita a dare o promettere utilità e falsità ideologica sono le accuse che hanno spinto il gip Simona Cangiano a sospendere per nove mesi il prof (per il quale era stata avanzata richiesta di arresti domiciliari), al termine delle indagini condotte dai pm Francesco Raffaele e Henry John Woodcock, dall' aggiunto Giuseppe Lucantonio, sotto il coordinamento del procuratore Gianni Melillo.

     

    ANGELO SCALA ANGELO SCALA

    Sono venti gli alunni - sia uomini che donne - a finire nel registro degli indagati, in uno scenario in cui non viene ipotizzata l' accusa di violenza sessuale, di fronte al carattere consenziente di accordi, promesse, prestazioni, utilità. Decisivo il lavoro condotto dal nucleo di polizia economico finanziaria agli ordini del colonnello Domenico Napolitano, grazie al quale sarebbe emerso un «modus operandi» rappresentato da decine di accordi con alunni e alunne.

     

    WOODCOCK WOODCOCK

    In sintesi, il più delle volte gli esami non venivano sostenuti, ma finivano per comparire nel sistema telematico dell' università grazie ad accordi presi al telefono o, vis a vis, nel chiuso della stanza del prof, grazie al numero di matricola e al pin per accedere al proprio libretto universitario. In meno di un anno di indagini, si scopre così il caso della ragazza che chiedeva aiuto al prof, perché pressata dai genitori per i ritardi nel conseguimento della laurea; ma anche accordi con alunni a cui veniva chiesto di offrire il proprio corpo in cambio di voti, oppure di portare studentesse universitarie nella propria stanza.

     

    L'ESAME DI AVVOCATO

    E non è finita. Inchiesta terremoto, almeno per quanto riguarda una delle facoltà universitarie più antiche del sud Italia, Scala si sarebbe offerto anche di aiutare i propri alunni in altre discipline, grazie a mediazioni o raccomandazioni ad altri colleghi docenti.

    ANGELO SCALA ANGELO SCALA

    Doverosa una premessa: fino a questo momento non sono emersi comportamenti scorretti da parte di altri docenti, né è possibile ipotizzare scambio di favori all' ombra di altre cattedre della Federico II.

     

    Ma torniamo ai casi finiti sotto inchiesta. Sono decine le trame intrecciate dal docente Scala con studenti e studentesse, in un arco di indagine che va dallo scorso giugno in poi, con accordi che ruotavano - secondo il pm - su prestazioni sessuali realmente consumate e su semplici promesse. Poi, lo scorso gennaio, la svolta. E lo stop in verticale del volume di messaggi, quando hanno inizio le prime perquisizioni, alcune convocazioni in Procura di studenti indagati e la consapevolezza di essere finiti da parte del prof e dei suoi alunni al centro di uno scandalo giudiziario.

     

    Una inchiesta che ora punta a verificare quanti sono gli esami realmente truccati, dal momento che - in alcuni casi - gli accordi venivano presi in dipartimento per fissare dei voti (come ad esempio 25 o 27) da registrare in un secondo momento. Stando ai servizi di appostamento dei finanzieri, in alcune sedute di esame erano assenti proprio quegli alunni che risultavano aver sostenuto prove con tanto di voti lusinghieri.

     

    studentessa birichina 5 studentessa birichina 5

    Alunni puntualmente intercettati giorni prima al telefono con il prof. Combine e accordi a sfondo sessuale che ora potrebbero incidere anche sulla carriera di alcuni studenti laureati o prossimi alla laurea. Non a caso, a leggere la misura cautelare, spunta la storia di una tesista che si affida al prof Scala come presidente della commissione di laurea; mentre c' è un aspirante avvocato fresco di laurea, che si rivolge al docente amico per ottenere un aiuto a superare l'esame di abilitazione professionale. Anche qui ci sono allusioni sessuali, ma è lo stesso gip ad avvertire che non in tutti i casi di volta in volta analizzati - al di là di un atteggiamento poco consono - è possibile rinvenire riscontri legati a controprestazioni realmente avvenute.

     

    Difeso dal penalista napoletano Claudio Botti, Angelo Scala ora attende l' esame più difficile, quello al cospetto del gip per l' interrogatorio di garanzia. Lo scorso febbraio era stato interrogato dai pm, si era difeso, respingendo le accuse più gravi: quelle che lo colpiscono sul piano umano, professionale e accademico.

     

    ANGELO SCALA ANGELO SCALA

    2 - IL GIP: «PATTI, PIANI B, PUNIZIONI MANIE DEL PROF PER GLI STUDENTI»

    Leandro Del Gaudio per “il Mattino”

     

    In alcuni casi prendono tempo e cercano di assecondare le avance solo attraverso dei messaggi, magari facendo finta di condividere un certo linguaggio, sempre e comunque consapevoli di ragionare su una corsia privilegiata (e scorretta) del proprio cursus honorum. In altri casi, invece, le cose prendono la piega diversa. E per il gip di Napoli non ci sono dubbi: ci troviamo di fronte a comportamenti dettati dalla «costrizione ambientale» (tipica di chi ha bisogno di soldi per riscriversi all' università, per pagare la retta annuale, per superare l' esame scoglio in vista della laurea che tarda ad arrivare) o da induzione psicologica.

    ANGELO SCALA ANGELO SCALA

     

    LE ACCUSE

    Falsi verbali di esame grazie a pin e numeri di matricola, volavano i 25 o i 26 di «stima» a seconda della media dello studente o della studentessa. Perché non usare altri metodi per aiutare un alunno? Perché non convocarlo alla cattedra dinanzi a decine di testimoni per fargli ripetere parole a memoria? Domande che restano inevase per un docente fin troppo padrone nelle dinamiche relazionali con alunni di corsi speciali o candidate in difficoltà perenne. Spunta un frasario, secondo il giudice Simona Cangiano, alla luce di decine di intercettazioni licenziose: «Il professore Angelo Scala propone continuamente patti, piano B e punizioni ai suoi alunni».

     

    PAROLE IN CODICE

    E non è tutto. In alcuni dialoghi finiti agli atti delle indagini, spunta anche il riferimento a termini giuridici come «litisconsorzio», che - nella ricostruzione operata dai magistrati, nulla avrebbe a che vedere con l' istituto civilistico, ma riguarderebbe una sorta di allusione a sfondo sessuale.

    FACOLTA DI GIURISPRUDENZA - FEDERICO II NAPOLI FACOLTA DI GIURISPRUDENZA - FEDERICO II NAPOLI

     

    Battute? Reali scambi di sesso e voti? Doverosa una premessa: il prof Scala vanta una lunga carriera universitaria, stima incondizionata da parte di colleghi, si dice pronto - carte alla mano - a dimostrare la differenza tra un linguaggio sbarazzino e poco appropriato e le ipotesi di reato che gli vengono contestate. Quando nelle prime ore di ieri mattina, le edizioni on line dei quotidiani napoletani hanno battuto la notizia della sua sospensione c' è stata incredulità da parte di tanti amici e colleghi.

     

    Tra questi, l' avvocato Francesco Barra Caracciolo, che ricorda al Mattino di «conoscere Angelo Scala da venti anni e di stimarlo per la lealtà, per la generosità e per la indiscussa professionalità». Parole che ovviamente non entrano nel merito delle contestazioni penali che vengono mosse al prof Scala in queste ore. Ma quali sono state le valutazioni del giudice? Ha respinto gli arresti domiciliari, ma ha applicato una sospensione per nove mesi. E lo ha fatto anche e soprattutto tenendo in considerazione quanto emerso dall' interrogatorio di febbraio, quando aveva reso esplicita la sua volontà di dimettersi dall' insegnamento e dalla cattedra a Giurisprudenza.

     

    Francesco Barra Caracciolo Francesco Barra Caracciolo

    Un punto controverso, quest' ultimo, dal momento che, pur avendo lasciato la propria docenza in via Porta di Massa, aveva comunque conservato un incarico di peso e di prestigio come quello di rettore della università telematica beneventana Giustino Fortunato.

     

    LE MOTIVAZIONI

    Ha scritto il giudice nel motivare le esigenze cautelari: «Resta docente a Benevento», ma potrebbe anche rientrare alla Federico II. E non è tutto. C' è una valutazione da parte del giudice anche per il delicato periodo attraversato negli ultimi tempi dagli studenti universitari. Scrive il giudice: «Il periodo di emergenza collegato al Covid 19 non gli ha consentito di incontrare gli alunni, ma ora questa possibilità gli torna ad essere consentita».

    In linea puramente teorica, nulla impedirebbe al docente napoletano di continuare a strumentalizzare - con atteggiamenti bollati come subdoli - il proprio ruolo di docente o di rettore «in vista della prossima sessione di esame».

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