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    A LETTO CON FABIO NOVEMBRE – L’INSTALLAZIONE DEL DESIGNER ALLA STATALE DI MILANO: “BASTA LETTO PICCOLO, ALLA FINE CI TRASCORRIAMO UN TERZO DELLA NOSTRA VITA. IO HO SCELTO DI FARLO MOLTO GRANDE IN OMAGGIO A JOHN LENNON E YOKO ONO E AL LORO BED IN -  IN CASA NON ELIMINEREI NESSUN ARREDO, NEANCHE IL COMO’. LE MIE FIGLIE MI DICONO: “PAPÀ SEI UN ROMPISCATOLE”, IO RISPONDO: “AVETE CAPITO TUTTO”


     
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    PDO. per “il Giornale”

     

    fabio novembre fabio novembre

    Un letto rosso lacca lungo 21 metri campeggia nel loggiato ovest dell' Università Statale. Un po' irreale e molto fiabesco. È l' installazione di Fabio Novembre per il progetto Human Spaces di Interni, che si ispira alle favole (contemporanee): «Ho scelto di scrivere una nuova fiaba in cui un lungo letto permettesse ai buoni e ai cattivi di tutte le storie del mondo di riavvicinarsi e abbattere le barriere del manicheismo», racconta l' architetto che per l' occasione l' ha battezzato «Once upon a time».

     

    Che cosa cambia nella camera da letto?

    «Chissenefrega delle camere da letto, l' importante è il letto! Perché il letto lo butti dove vuoi: io ho vissuto per 10 anni in un capannone industriale e tutti i miei mobili erano su ruote. Io penso quindi a un grande letto su ruote, come questo, che va ovunque in una casa. E non sottovalutiamolo l' oggetto letto, perché alla fine ci trascorriamo un terzo della nostra vita. Io ho scelto di farlo molto grande in omaggio a John Lennon e Yoko Ono e al loro bed in».

     

    Quindi com' è la sua zona notte ideale?

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    «La zona notte è dove decidiamo di dormire, una cuccia, non è un problema di armadio e cabine armadio; tra l' altro io non sono uno che ordina, sono uno che disordina, sono un rivoluzionario caotico, un anarchico...»

     

    Non mi dica che non ha nemmeno una piccola cabina armadio.

    «In realtà ne ho due, due piccole stanze per i vestiti».

     

    Tra il comodino e il comò, cosa butta giù dalla torre?

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    «Io non elimino nulla, sono per includere tutto, mai parlare di gabbie e costrizioni, concetto che deriva da concipere: noi per provare a capire le cose le inscatoliamo, io sono per aprirle. Le mie figlie (Verde e Celeste ndr) mi dicono: «Papà sei un rompiscatole», io rispondo: «Avete capito tutto!».

     

    Allora ci racconti: com' è il suo letto?

    «Il mio letto è fatto su misura e largo 3 metri, a suo tempo doveva contenere tutta la famiglia: me, la mia ex moglie e le mie due figlie. Oggi mia figlia maggiore non dormirebbe mai con me: quello dell' affrancamento dei figli dall' influenza dai genitori credo debba essere un processo naturale e non traumatico, quindi va benissimo che da piccoli dormano nel lettone».

    fabio novembre Once upon a time fabio novembre Once upon a time

     

    Quanto deve essere grande?

    «Il più possibile, il lettino singolo sta morendo, come minimo deve essere da 1 metro e 40. Il nostro corpo si gira durante la notte, cosa vuoi cadere dal letto?».

     

    E che materiali utilizza?

    «I materiali sono come i casting di un film: devi scegliere gli attori giusti per raccontare la storia che vuoi narrare. Devi trovare materiali delle cose come fossero dei film, e sceglierli in base al genere che vuoi raccontare. Devi essere semplicemente un buon regista».

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