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    SCAPPA, CRIMINALE, NESSUNO TI INSEGUIRA' - A MILANO VIENE IMPOSTO UN BIZZARO DIVIETO DI INSEGUIMENTI IN AUTO: I VERTICI DELLA POLIZIA STRADALE LOMBARDA CHIEDONO ALLE PATTUGLIE DI LASCIAR ANDARE CHI NON SI FERMA AI POSTI DI BLOCCO, PER EVITARE INCIDENTI CHE POSSANO COINVOLGERE PASSANTI - PER IL SINDACATO È "MORTIFICANTE": "VORREMO PREOCCUPARCI DI ASSICURARE I DELINQUENTI ALLA GIUSTIZIA" - COSÌ SI RISCHIA DI DELEGITTIMARE LE FORZE DELL'ORDINE PERCHÉ NESSUNO RISPETTERÀ PIÙ L'ALT…


     
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    Massimo Sanvito per “Libero Quotidiano

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    Uno spacciatore carico di sostanze su quell'auto che corre! Un clandestino con un lungo curriculum criminale! Un ladro con una sfilza di reati alle spalle! Un ubriaco o un tossico al volante! Un ricercato con chissà quali precedenti penali! Magari un terrorista!

     

    Guai però a muoversi. Guai a inseguirlo, anche se non si ferma all'alt delle forze dell'ordine. Guai a farsi sfiorare l'idea di bloccarlo prima che faccia danni. In Lombardia, gli agenti della Polstrada che avranno la sfortuna di vedersi sfrecciare davanti balordi incuranti dei posti di blocco dovranno togliere il piede dall'acceleratore e levarsi dalla testa strani pensieri, come «andiamo a prenderli»...

     

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    Sia mai. Non è uno scherzo, ma il contenuto di una nota (datata 28 marzo) inviata dai piani alti a tutte le sezioni regionali. Il dirigente del compartimento della Polizia Stradale lombarda, Maria Dolores Rucci, ha messo nero su bianco una serie di disposizioni in materia di inseguimenti, che ha fatto letteralmente balzare sul sedile i poliziotti del reparto.

     

    BLOC NOTES

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    Il senso della circolare è molto semplice e chiaro. Dato che acciuffare chi non ha rispettato la paletta alzata, o peggio ancora un posto di blocco, comporta giocoforza imprudenza - mica si può andare a venti all'ora - è meglio lasciar perdere per evitare che ci finisca di mezzo anche qualcuno che non c'entra nulla.

     

    Certo, gli agenti dovranno annotare targa, modello del veicolo e direzione di marcia per comunicarlo alla sala operativa, che a sua volta invierà i dati raccolti a tutte le forze dell'ordine presenti sul territorio.

     

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    Ma quanto tempo prezioso si perderà prima di braccare i fuggitivi, col rischio che scappino con tanti saluti e arrivederci? Nel giro di qualche frazione di secondo i poliziotti dovranno stamparsi in mente lettere, cifre e case automobilistiche, spesso e volentieri di notte, al buio, quando i malviventi hanno più margine d'azione. Eppure sarebbe più facile, e soprattutto immediato, spingere i cavalli delle volanti. Anche un solo attimo può fare la differenza in casi come questi.

     

    Le ragioni della direttiva stanno nelle possibili conseguenze degli inseguimenti. Bisogna tutelare la sicurezza di tutti gli utenti della strada, questa è la riflessione dei vertici, perché quello è il compito primario della Polizia Stradale.

     

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    Giusto. Però, di fatto, si finisce col scegliere di far scappare chi non si ferma all'alt piuttosto che prendersi qualche rischio per bloccarlo. In caso di "danni collaterali", le conseguenze per gli agenti sono anche parecchio pesanti: penali, amministrative, disciplinari ed erariali, nonché etiche e morali nel malaugurato caso che qualcuno si faccia male o ci lasci le penne durante la caccia ai malviventi.

     

    Della serie: occhio anche ai danni che causate alle pattuglie. Così, si finisce per delegittimare le stesse divise. E infatti il Sindacato autonomo di Polizia (Sap) non ci sta.

     

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    «Riteniamo che gli operatori ben conoscono i rischi, anche normativi, di un mestiere sempre più difficile da esercitare, ma abbiano altrettanto chiaro il servizio che devono garantire al Paese.

     

    La consapevolezza di doversi preoccupare maggiormente delle responsabilità piuttosto che delle insidie dei malfattori di turno è davvero mortificante; vorremo preoccuparci di assicurare i delinquenti alla giustizia e non delle conseguenze interne!», spiega il segretario nazionale, Gianpiero Timpano.

     

    Sulle barricate anche la Lega, per voce del consigliere regionale Alessandro Corbetta, che presenterà un'interrogazione all'assessorato alla Sicurezza: «Se il problema è quello di dover affrontare gli effetti collaterali di un inseguimento, adoperiamoci per una collaborazione con il governo centrale al fine di potenziare le tutele alle forze dell'ordine sulle conseguenze che alcune operazioni possono comportare ma senza farle abdicare al proprio ruolo».

     

    AUTOREVOLEZZA ADDIO

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    Il rischio grosso, tra l'altro, è quello di fornire un assist a porta vuota ai delinquenti. Non appena sapranno che la polizia non potrà più inseguirli taglieranno con ancor più leggerezza i posti di blocchi, magari facendo pure una sonora pernacchia fuori dal finestrino all'indirizzo del povero agente di turno con mani e piedi legati. Una beffa in piena regola. Che non si esaurisce certo al mancato rispetto del codice della strada ma va ben oltre.

     

    «Le forze dell'ordine prive di autorevolezza e di serenità operativa non possono assolvere il loro compito istituzionale e non impediranno che taluni soggetti, oltre a fuggire impunemente, compiano reati ben peggiori», sottolineano ancora dal Sap. Con un una giusta convinzione: «Siamo certi che non è questo quello che vogliono i cittadini lombardi dalle loro forze dell'ordine». Eh già...

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