F.B. per il “Corriere della Sera”
EMANUELE IL 16ENNE AGGREDITO A SCAMPIA
Le due immagini del viso insanguinato di suo figlio campeggiano sulla pagina Facebook della mamma di Emanuele. Le foto gliele ha scattate lei mentre lui era steso sul lettino del pronto soccorso in attesa che gli applicassero quattro punti di sutura per poi dimetterlo con una diagnosi di ferita lacero contusa e trauma maxillo facciale.
Emanuele ha 16 anni, e al di là del linguaggio medico, il suo è l'ennesimo sfregio che un minorenne subisce a Napoli in pieno giorno da parte di ragazzi forse della sua stessa età, sicuramente comunque giovanissimi anche loro. Stavolta non è solo un atto di bullismo ma anche una rapina. Sabato, intorno alle quattro del pomeriggio, Emanuele stava tornando a casa.
EMANUELE IL 16ENNE AGGREDITO A SCAMPIA
Abita in periferia, aveva preso la metro ed era sceso alla stazione di Scampia. Fatti pochi passi si è trovato davanti due su un motorino. Volevano il cellulare che stringeva tra le mani, e lui ha provato a impedirglielo. Si è messo a correre, ma uno dei rapinatori lo ha raggiunto subito, e per prima cosa lo ha colpito con una bastonata al viso. Poi, mentre il ragazzo barcollava, l' altro gli ha strappato il telefono e gli ha portato via anche lo zaino con i libri di scuola.
Ad allontanarsi i due rapinatori ci hanno messo un attimo. A Scampia le strade sono larghe e sempre mezze vuote, non hanno avuto bisogno nemmeno di fare slalom nel traffico. Emanuele è stato soccorso e portato in ospedale, dove, insieme alla mamma Lina, ha deciso che il suo viso andava mostrato, nella speranza che un' immagine così cruenta possa contribuire in qualche modo a combattere la violenza di strada che troppi episodi drammatici ha provocato negli ultimi mesi a Napoli.
EMANUELE IL 16ENNE AGGREDITO A SCAMPIA
Raccontata ieri dal Mattino, questa storia cade alla vigilia della decisione del tribunale per i minorenni di fissare al 4 luglio prossimo la data di inizio del processo con rito abbreviato nei confronti dei tre ragazzi accusati di aver accoltellato nel dicembre scorso il diciassettenne Arturo, il cui caso, anche grazie all' impegno della madre, Luisa Iavarone, sollevò il velo sulle violenze sempre più frequenti ai danni di giovanissimi.
Anche nel caso di Emanuele, ora, c' è una mamma che si espone direttamente. La signora Lina lo fa ricorrendo anche lei a Facebook, dove difende il suo quartiere, pure se il figlio è stato aggredito proprio lì: «La mia Scampia non è questa», scrive. Perché quello che è accaduto a Emanuele «poteva accadere ovunque». E poi spiega il perché di quel post che ha già raccolto circa 10 mila condivisioni: «Meglio conoscere queste oscenità».