Leandro Del Gaudio per “il Messaggero”
CAMORRA OMICIDI
Arrestati grazie alla prontezza di una ragazzina di soli 14 anni. Incastrati dal video fatto da una minorenne, che ha avuto il coraggio di impugnare lo smartphone e di filmare la devastazione messa in atto dalla camorra degli Orlando-Polverino-Nuvoletta. Eccolo il retroscena degli arresti messi a segno ieri dai carabinieri, che hanno sventato una trama di minacce e intimidazioni a carico di un intero nucleo familiare.
Chiara la ricostruzione del nucleo investigativo della compagnia di Castello di Cisterna: dieci affiliati ai Polverino hanno cercato di zittire il pentito Teodoro Giannuzzi, hanno provato a pilotare le sue dichiarazioni per disinnescarne la portata, hanno compiuto ripetute incursioni contro la famiglia del collaboratore di giustizia. Siamo a dicembre scorso, in un domicilio di Quarto.
I TATUAGGI DELLA CAMORRA
Ad essere presi di mira sono Giuseppe Di Pierno, padre della compagna del pentito, e la sua famiglia. Petardi esplosi sotto casa, esplicite minacce («Ti impicco sotto casa»), la devastazione del domicilio di Di Pierno, con un'incursione consumata quando l'appartamento è vuoto, negli stessi minuti in cui Di Pierno, con moglie e figlie, si è ormai deciso a denunciare tutto ai carabinieri.
Ma andiamo con ordine a partire dal blitz firmato dal gip Francesca Ferri, su richiesta del pool anticamorra del procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli. Inchiesta coordinata dal pm Mariella Di Mauro, che ormai da anni firma arresti e condanne a carico delle famiglie Nuvoletta-Polverino, ma anche nei confronti dell'ultima propaggine del clan, che fa capo alla famiglia Orlando.