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    CHE FARÀ CONTE? NIENTE! – A PALAZZO CHIGI SI GUARDA CON APPRENSIONE AI LITIGI TRA PEPPINIELLO APPULO E LUIGINO DI MAIO. MA NIENTE PANICO: DRAGHI E I SUOI HANNO CAPITO CHE CONTE ABBAIA MA NON MORDE – L’EX AVVOCATO DEL POPOLO DOMANI SI RIMANGERÀ LA RISOLUZIONE CONTRO L’INVIO DI ARMI IN UCRAINA: SA BENISSIMO CHE SE METTESSE IN CRISI IL GOVERNO ORA, NEL BEL MEZZO DI UNA GUERRA, VERREBBE “CANCELLATO” DA MATTARELLA E DAGLI USA. DI MAIO NON PUÒ ESSERE ESPULSO, E LA POCHETTE CON LE UNGHIE CONTINUERÀ AD ATTACCARLO PERCHÉ GLI FA COMODO…


     
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    Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”

     

    MARIO DRAGHI IN CONFERENZA STAMPA A KIEV MARIO DRAGHI IN CONFERENZA STAMPA A KIEV

    C'è preoccupazione a Palazzo Chigi. Non tanto per la risoluzione di maggioranza che dovrebbe essere definita oggi in una nuova riunione tra i capigruppo parlamentari e il sottosegretario con delega agli Affari europei, Enzo Amendola, o, al più tardi, domattina. Piuttosto i timori riguardano il fatto che le divisioni dei 5 Stelle e la lotta all'ultimo sangue tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio possano riverberarsi sul governo con una crisi internazionale in corso.

     

    «Se i conflitti interni arrivano sul tavolo dell'esecutivo in un frangente delicato come questo rischiano di avere effetti negativi anche sul Paese», è il ragionamento che viene fatto a Palazzo Chigi. Non solo: si vuole evitare che quanto sta avvenendo nel M5S mini la «credibilità internazionale del governo».

    di maio conte di maio conte

     

    Del resto, uno scontro tra il leader dei 5 Stelle, che ha i gruppi parlamentari più numerosi, e il ministro degli Esteri che appartiene allo stesso partito, mentre l'Italia è impegnata sul fronte della crisi ucraina, non è roba di tutti giorni.

     

    A Palazzo Chigi ieri gli uomini del premier hanno cercato di capire, parlando con i ministri grillini, Di Maio in testa, le possibili conseguenze delle divisioni tra 5 Stelle.

    Una preoccupazione simile serpeggiava anche tra i dem.

     

    MARIO DRAGHI GIUSEPPE CONTE MARIO DRAGHI GIUSEPPE CONTE

    Enrico Letta si è attaccato al telefono e ha parlato con tutti. Con il governo, con Conte, con Di Maio. Il segretario Pd voleva accertarsi di quanto grave fosse la rottura e se sul serio l'esito della lotta interna al M5S potesse essere la cacciata del ministro degli Esteri. Eventualità, quest' ultima, poi scongiurata.

     

    «Spero che il confronto tra Di Maio e Conte non ingeneri fibrillazioni per il governo in un momento di massima delicatezza per il Paese», spiegava Letta a tutti i suoi interlocutori. «Sono fiducioso che prevarranno le ragioni dell'interesse nazionale».

     

    CONSIGLIO NAZIONALE DEL M5S CONSIGLIO NAZIONALE DEL M5S

    L'impressione di una parte dei dem, ma anche di un pezzo del governo, è che Di Maio non si voglia fermare e intenda tirare dritto per la sua strada. Perciò il timore del Pd e di Palazzo Chigi è che anche se il 21 non ci sarà nessuno strappo, le fibrillazioni all'interno del M5S potrebbero proseguire e finire per ripercuotersi sul governo. E se qualche dem definisce la situazione «grave ma non seria», anche il segretario leghista Matteo Salvini nota che «sicuramente è un problema per il governo e per l'Italia se vanno avanti a litigare per giorni».

     

    Eppure in questo clima circola un certo ottimismo sulla risoluzione di maggioranza.

    Si conta di trovare una mediazione accettabile per tutti. Anche perché a questo punto il voto di quel documento è diventato una sorta di voto di fiducia al governo Draghi. Gli spiragli che inducono a essere fiduciosi e a prevedere un esito positivo ci sono. Conte ha ceduto sul «no» all'invio delle armi in Ucraina.

    mario draghi e luigi di maio alla camera mario draghi e luigi di maio alla camera

     

    Il leader dei 5 Stelle si accontenterebbe del fatto che tutte le novità di peso (incluse le spedizioni di attrezzature militari a Kiev) debbano in qualche modo passare per il Parlamento. La difficoltà consiste nel trovare una formula che possa far dire all'ex premier di aver strappato qualcosa e che nel contempo eviti al premier o ai ministri coinvolti nella crisi ucraina di dover riferire in continuazione in Aula, magari su argomenti sensibili come l'invio delle attrezzature militari. Perciò si sta lavorando su un più generico impegno a mantenere «informato» il Parlamento.

    LUIGI DI MAIO - BEPPE GRILLO - GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO - BEPPE GRILLO - GIUSEPPE CONTE luigi di maio giuseppe conte meme by carli luigi di maio giuseppe conte meme by carli

     

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