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    FEMMINISMO O CRETINISMO? A PARIGI UN’ASSOCIAZIONE FEMMINISTA SI LAMENTA PERCHÉ SOLO IL 2,6% DELLE STRADE È INTITOLATO ALLE DONNE - E PER PROTESTA “BATTEZZA” VIE, PONTI E PIAZZE CON I NOMI DI SCRITTRICI O ARTISTE FAMOSE


     
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    Anais Ginori per “la Repubblica”

     

    LA TARGA PER LA CANTANTE NINA SIMONE LA TARGA PER LA CANTANTE NINA SIMONE

    Per qualche ora l'Ile de la Cité, nel cuore di Parigi, si è trasformata nell' isola delle donne. Strade, piazze e ponti sono stati ribattezzati con nomi di donne celebri, dalla scrittrice Toni Morrison all' artista Niki de Saint-Phalle, dalla navigatrice Florence Arthaud alla scultrice Camille Claudel.

     

    Come in altre città francesi, ma non solo, la toponomastica della Ville Lumière è monopolizzata da cognomi maschili. «Sembra che le donne non abbiano mai fatto niente di importante. È come se non avessero lasciato nessuna traccia nella Storia e quindi neppure nelle città», osserva Aurélia Speziale, militante di Osez le Feminisme , che promuove una campagna per sollecitare il municipio della capitale a dedicare più vie a personaggi femminili.

    LA TARGA CON IL NOME DELLA SCRITTRICE SIMONE DE BEAUVOIR LA TARGA CON IL NOME DELLA SCRITTRICE SIMONE DE BEAUVOIR

     

    «Oggi solo il 2,6% delle vie e piazze parigine portano un nome di donna», continua la ragazza che nella notte tra martedì e mercoledì ha organizzato la rivoluzione rosa all' Ile della Cité.

     

    Con le stazioni della metropolitana non va meglio: su oltre trecento stazioni solo una è intitolata a Louise Michéle, eroina della Comune di Parigi. Qualcosa si muove. A dicembre prossimo ci sarà una nuova fermata del metrò dedicata questa volta a Rosa Parks, simbolo della lotta contro la segregazione negli Stati Uniti. E alcune stazioni della nuova linea di tramvia sono state riservate a donne: dalla scrittrice Colette alla cantante Ella Fitzgerald. Ma sulle strade la predominanza maschile è assoluta. Il numero di personalità femminili che hanno dato il proprio nome a luoghi pubblici è «ridicolamente basso» continua l' associazione Osez le Feminisme .

     

    Anne Hidalgo Anne Hidalgo

    Non è solo una questione aritmetica. La toponomastica presenta una scelta di figure emblematiche che possono ispirare le nuove generazioni di ragazze. «Per questo - continua l' attivista - le donne dovrebbero essere rappresentate allo stesso modo degli uomini, per non sentirsi svalutate».

     

    L' iniziativa delle militanti femministe, accolta con curiosità dai parigini che si sono fatti fotografare nelle strade ribattezzate, assume una nuova importanza ora che la prima cittadina è una donna. Il sindaco Anne Hidalgo, che si fa chiamare Madame La Maire, Signora Sindaca, ha cercato di esercitare una perfetta parità di sessi nell' assegnazione di nuovi nomi di strade. Anzi, nell' ultima selezione il numero di donne ha superato quello di uomini: 36 contro 22.

     

    anne hidalgo con il marito jean marc germain anne hidalgo con il marito jean marc germain

    Eppure non basta, anche perché il divario è talmente ampio che ci vorrà molto tempo per recuperarlo. C' è poi un problema oggettivo: nuove piazze o strade si trovano spesso in quartieri lontani, nelle periferie che si sono sviluppate da poco. Il tabù più grande resta applicare una parità per le nuove targhe retroattivamente. Una procedura che dovrebbe depennare "grandi uomini" e sostituirli con altrettante donne. Un obiettivo ambizioso, forse troppo. Le militanti femministe contrattaccano: almeno una piazza nel cuore della capitale dovrebbe essere ribattezzata. Sarebbe un piccolo, grande traguardo.

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