Paolo Travisi per www.leggo.it
carcere poggioreale
Chi non sogna di vedere le partite della propria squadra di calcio del cuore in chiaro, senza pagare alcun abbonamento? La risposta è scontata, ma non per i detenuti del carcere di Poggioreale, che hanno protestato con la direzione del penitenziario perché intendono guardare le partite del Napoli anche in cella.
Una richiesta che non è caduta nel vuoto, e che ha raggiunto Samuele Ciambriello, il garante dei detenuti della Regione Campania, il quale ha girato la proposta ai vertici di Sky.
Il Napoli in chiaro
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«Come mia abitudine nel giorno di Ferragosto ho visitato il carcere di Poggioreale per un giro di ascolto e perché l'azione dell'Ufficio del Garante non conosce ferie. Ho visitato il padiglione Roma e il centro clinico Sai. Per il carcere occorre fare poco, che diventa molto» sono le parole del garante Ciambriello, in seguito alla visita ferragostana alla struttura penitenziaria di Napoli.
Ciambriello ha annunciato «l'interlocuzione con i vertici Sky» per chiedere di poter offrire ai detenuti di Poggioreale le partite del Napoli in chiaro, ma ha anche rivolto un appello «ad associazioni o sponsor privati che siano disponibili a offrire un supporto economico e li invito a mettersi in contatto con il mio ufficio» ha detto ancora il garante dei detenuti della Regione Campania, avanzando la richiesta anche per «il campo di calcetto, realizzato molti anni fa grazie a un contributo regionale, ha bisogno di un nuovo manto, affinché possa tornare ad essere utilizzato».
Tanti disagi per i detenuti
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Chiaro che le richieste emerse nei colloqui di Ferragosto non hanno riguardato solo la passione calcistica dei detenuti, ma anche le loro esigenze, tra cui una maggiore vivibilità e la possibilità di poter acquistare prodotti femminili per i detenuti trans «in un carcere, che è invece pensato solo al maschile» ha aggiunto Ciambriello, che ha sottolineato anche la difficoltà per i detenuti avanti con gli anni.
«Ho incontrato un uomo di 90 anni che deve scontare poco più di due anni di pena ma per il quale non si trova una struttura che lo possa ospitare. Come lui ci sono diverse persone di età avanzata che, con pochi accorgimenti, potrebbero terminare di espiare la pena in modalità alternativa».
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