CARABINIERI SEQUESTRANO GHIRI GHIRO
Carlo Macrì per www.corriere.it
Da sempre è considerato il piatto principale delle «tavolate» tra ‘ndranghetisti. Il ghiro, specie protetta, fa parte del rituale arcaico e non c’è pranzo o incontro pacificatore, dove non si pasteggia a base di questi roditori. Sabato i carabinieri di Delianuova (Reggio Calabria) ne hanno sequestrato 235, imbustati in sacchetti di plastica e conservati nel congelatore.
Molti altri sono stati trovati vivi in gabbie per essere ingrassati e poi uccisi. Tre persone sono state arrestate con l’accusa di cattura ed uccisione di animali di specie protetta. A loro si è arrivati nell’ambito di un’altra indagine che ha portato alla scoperta di 730 piante di marijuana, scoperta in un terreno comunale, alla periferia di Delianuova, paese dell’Aspromonte.
GHIRO
Il ghiro è un roditore che si caccia di notte, quando nessuna attività venatoria è consentita. Sono in tanti a violare la legge e a correre i rischi anche pesantissimi, pur di procurarsi questo roditore.
Negli anni scorsi la Lipu di Reggio Calabria aveva inviato decine di esposti all’autorità giudiziaria per segnalare le centinaia di bracconieri che, soprattutto nella Locride, percorrono in lungo e in largo l’Aspromonte e la Ferdinandea, nelle Serre catanzaresi per piazzare trappole sugli alberi e catturare i ghiri.
GHIRO ARROSTO
Un pasto che viene poi venduto illegalmente anche in molti ristoranti. In molte inchieste come l’operazione «Solare» della direzione antimafia di Reggio Calabria, che ha portato nel 2008 all’arresto di 200 trafficanti di droga, in Italia e all’estero, gli ‘ndranghetisti intercettati discutevano oltre che di affari illeciti, anche di come trascorrere in compagnia una giornata in montagna con gli amici «stranieri».
E gli interlocutori si raccomandavano con i gli organizzatori del banchetto affinchè agli amici venissero offerti a pranzo ghiri arrostiti.
GHIRO
Piatto prelibato e ricercato tra gli affiliati alle cosche: per il ghiro gli ‘ndranghetisti nutrono una vera e propria venerazione. E’ narrazione ormai contemplata che i boss della ‘ndrangheta prendono le decisioni più importanti davanti a un piatto di ghiro arrostito.
La leggenda riporta che quando ci si riunisce per decidere su una condanna a morte, il capo tavola (il boss più alto in carica), azzanna il ghiro per la testa e poi indica il nome di colui che deve essere soppresso.
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