Roberta Bezzi per corrieredibologna.corriere.it
Bibione ha fatto scuola diventando la prima spiaggia senza fumo dal 2019. Tre anni dopo, il suo esempio viene seguito da Riccione dove da oggi sarà vietato fumare anche se solo in riva al mare, per promuovere un ambiente ed ecosistema marittimo più pulito e di un’aria più sana. Lo ha deciso la sindaca Daniela Angelini, accogliendo le richieste di tutti gli operatori di spiaggia, con un’ordinanza comunale che entra in vigore oggi, sabato 1 aprile, fino al prossimo 29 settembre.
Le «prove generali» già nel 2015
SIGARETTE VIETATE IN RIVA AL MARE A RICCIONE 1
In realtà, chi ha buona memoria, ricorderà che un avvicinamento più ‘soft’ in tale direzione c’era già stato nel 2015 con il progetto “Respira aria di mare” adottato dal Marano Beach di Riccione, che garantiva uno sconto del 20% su lettini e ombrelloni per chi rinunciava alla “cicca”. Ma pur sempre di una scelta si trattava. Ora invece c’è una svolta, almeno per quanto riguarda la battigia, ossia quel tratto di spiaggia larga 5 metri dalla linea di mare dove di solito si passeggia. Resterà, almeno per quest’anno, la possibilità di accendersi una sigaretta sotto il proprio ombrellone, poi in futuro sarà da vedere. Lo scopo principale della nuova regola è quello di evitare l’abbandono di mozziconi di sigaretta, che rappresentano uno dei rifiuti più diffusi in riva al mare.
Tutte le spiagge smoke free
A ogni modo la crociata contro il fumo di Riccione è cominciata e non è destinata a fermarsi. Lo hanno già fatto le vicine spiagge di Rimini e Ravenna e Cesenatico, tra le località della riviera romagnola, e anche Pesaro, San Benedetto del Tronto e Sirolo nelle Marche, Bibione (come già detto, la prima in assoluto ad aver introdotto il divieto) e Chioggia in Veneto.
SIGARETTE VIETATE IN RIVA AL MARE A RICCIONE 1
Ma la lista, fra l’altro in continuo aggiornamento, è lunghissima e comprende anche Alba Adriatica in Abruzzo; Arenzano, Lerici, Sanremo e Savona in Liguria; Anzio, Ladispoli, Ponza, Sperlonga, Gaeta, Fiumicino e Torvaianica nel Lazio; Manduria e Porto Cesarea in Puglia; Capaci, Lampedusa e Linosa in Sicilia; Olbia, Sassari, Stintino, Cabras e l’intera Costa Smeralda in Sardegna. e diverse altre località in Liguria, Sardegna e Sicilia.
Multe e controlli
I trasgressori, a questo punto, rischiano multe salate che possono variare dai 25 ai 500 euro a seconda dei casi, un po’ come in tutti i comuni dove vige il divieto di fumo. Se si paga la multa entro 5 giorni si ha diritto a uno sconto del 30%, ai sensi della legge 98/2013. Autorizzato a fare controlli e sopralluoghi è il comando di polizia municipale che, in caso di irregolarità e violazione del divieto di fumo in riva al mare, può mettere a verbale quanto riscontrato.