Fabio Rossi per "il Messaggero"
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Quattro mesi di attesa, se si ha voglia di spostarsi da un lato all'altro della città. Altrimenti bisogna armarsi di pazienza e aspettare l'estate. Oppure, per i cittadini di alcuni municipi, abbandonare ogni speranza e affidarsi al passaporto, per chi ce l'ha. Scadute le proroghe di validità dei documenti, varate nel 2020 a causa dell'emergenza Covid, il rinnovo della carta d'identità (nella nuova versione elettronica) è diventato una vera maledizione per i romani.
Carta identita
Prima di presentarsi agli uffici anagrafici municipali è necessario, dal 2019, prenotarsi sull'agenda online del ministero dell'Interno, valido, per tutti i Comuni italiani, all'indirizzo web https://www.prenotazionicie.interno.gov.it. Ma la disponibilità di appuntamenti agli sportelli è al momento piuttosto scarsa, a essere buoni, anche volendo tener conto della possibilità di fissarli in qualsiasi sede della Capitale, indipendentemente dal Municipio di residenza.
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LA SITUAZIONE L'agenda degli uffici, aggiornata a ieri sera, è in overbooking. I primi appuntamenti disponibili sono fra quattro mesi, il 31 maggio, nelle sedi di via Marino Mazzacurati al Corviale (Municipio XI), via Enrico Bassano alla Storta (XV) e via Fabiola a Monteverde (XII). Per le altre finestre si va ai mesi estivi, se si è fortunati. Già, perché al momento non ci sono proprio date utilizzabili in ben sette dei 15 municipi romani: I (centro storico-Prati), II (Parioli-Trieste-San Lorenzo), III (Monte Sacro), V (Prenestino-Centocelle), VI (Tor Bella Monaca-Casilino), IX (Eur-Spinaceto) e X (Ostia-Acilia). Una situazione oggettivamente preoccupante, anche perché gli appuntamenti - anche qualora si riesca a prenderli - non sono più modificabili, a meno di cancellarli e ricominciare la caccia da zero.
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E sono tanti i cittadini che, a distanza di mesi, sono costretti a non presentarsi per impedimenti sopraggiunti nel frattempo (in questo periodo spesso a causa di isolamenti e quarantene per il Covid) oppure, semplicemente, se ne dimenticano.
I RIMEDI L'amministrazione di Roberto Gualtieri ha deciso di mettere la soluzione a questo problema tra le priorità del processo di digitalizzazione della macchina comunale, creando una cabina di regia guidata dal direttore generale di Palazzo Senatorio, Paolo Aielli, con l'assessore capitolino al decentramento, Andrea Catarci. «Tra ottobre e novembre abbiamo trovato una situazione molto difficile - sottolinea Catarci - con 115 giorni di attesa media necessari per richiedere la carta d'identità elettronica e solo 95 postazioni attive su 147, nei 32 uffici municipali. E la pandemia non ci sta aiutando, tra isolamenti, quarantene e smart working».
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Il Comune punta su due linee di intervento, a breve e medio termine. «Innanzitutto offriremo ai dipendenti la possibilità di fare più lavoro straordinario - spiega l'assessore - Poi vogliamo accelerare le procedure per l'assunzione e l'inserimento di nuovo personale in questi uffici, fermo restando che per emettere documenti d'identità c'è bisogno di un percorso di formazione particolare». Ma l'amministrazione comunale punta anche ad ampliare fisicamente il numero degli sportelli: «Utilizzeremo le strutture di tre punti di informazione turistica (Pit) del centro storico - annuncia Catarci - Ma soprattutto installeremo nuove postazioni per l'emissione di carte d'identità elettroniche in 14 biblioteche comunali sparse in tutte le aree della città».
CARTA DI IDENTITA
LE PRATICHE Entro l'inizio della primavera il Campidoglio avvierà un nuovo servizio digitale: sarà possibile effettuare completamente online i cambi di residenza. Da oggi questa possibilità è attiva in alcune decine di Comuni, tra cui Bologna, Firenze, Trento e Potenza. Attualmente a Roma è necessario scaricare il modulo dal sito dal Comune, compilarlo e inviarlo via mail. «Ma fra poco sarà possibile svolgere tutta la pratica sul web - dice Catarci - E, in mancanza di risposte entro 72 ore, il cambio di residenza sarà da ritenersi completato a tutti gli effetti». Il software è già pronto, bisogna solo attivarlo e mettere gli uffici in grado di farlo funzionare.