Giampiero Valenza per “il Messaggero”
TURISTI CHE MANGIANO AL COLOSSEO
È l'una meno un quarto di ieri mattina. Il sole picchia forte a quell'ora e non basta un cappellino a ripararsi dai raggi cocenti di questa fine di giugno. A un certo punto della loro visita al Colosseo, quattro turisti trovano un angolo un po' più ombreggiato e appartato degli altri e si mettono a mangiare. L'apparecchiata è di quelle in piena regola: senza prendere in considerazione gli sguardi di disappunto di chi si trovava lì ad ammirare l'Anfiteatro Flavio, i quattro stendono un telo a terra, si siedono per diverso tempo con la schiena poggiata da un muro antico e banchettano.
Lo fanno per ripararsi da quel caldo e trovare ristoro in un pasto veloce, prima di continuare nella loro visita turistica. Loro sono i turisti che hanno accesso all'Arena: li si riconosce dall'adesivo arancione che dà loro la possibilità di entrare nel cuore di una delle aree archeologiche più belle e straordinarie del pianeta. La scena non dura poco. Anzi.
Colosseo
La sosta è, per il gruppetto di visitatori, un momento gradevole di ristoro. Due di loro aprono altrettante ciotole di plastica che avevano negli zainetti e, con una forchettina usa e getta, iniziano a mangiarsi un'insalata. Il pasto sarà poi completato da una banana (la cui buccia è stata poggiata in terra per il tempo del pasto, prima di avere il buon gusto di toglierla mentre stavano per andar via) e da un po' di ceci (la cui confezione vuota è stata messa accanto al muro antico mentre una delle quattro persone stava guardando le notifiche del cellulare).
degrado al colosseo e a colle oppio 1
BIVACCHI AL VITTORIANO L'episodio del Colosseo fa ritornare alla memoria lo scempio sulla scalinata del Vittoriano di poco più di un mese fa. Il 15 aprile bivacchi al sole e panini smangiucchiati sull'Altare della patria vennero immortalati dai romani che, passando per piazza Venezia, si resero conto di come una (seppur minoranza) di turisti stava trattando il monumento che celebra l'Italia nel cuore della sua capitale.
LA SORVEGLIANZA Nathalie Naim, consigliera del I Municipio, capogruppo della Lista Gualtieri, non ci sta a vedere i monumenti della città presi d'assalto da un turismo che li devasta, li sfregia, li considera senza il rispetto che meriterebbero.
«Bisogna assolutamente mettere più controlli in campo per preservare il nostro patrimonio culturale che viene aggredito in questo modo - spiega - Ci sono esempi che coinvolgono anche le fontane storiche. Eppure, nel regolamento di polizia urbana è scritto chiaramente che non ci si può tuffare dentro, sedere sopra o banchettare. Ma lì si mangia o si accende la musica a tutto volume con gli amplificatori». La consigliera municipale, poi, sottolinea: «I monumenti sono forse la cosa più importante che abbiamo ed è nell'interesse di tutta la città tutelarli, altrimenti perdiamo tutti».
Arena Colosseo
Naim parla dell'opportunità di installare un maggior numero di «telecamere in tutti i luoghi in cui ci sono problemi di ordine pubblico» in città, ma anche «dove ci sono beni culturali». I danni a Roma e ai suoi monumenti si sono fatti sentire in passato, un po' come quando venne staccata la zanna all'elefantino della Minerva. Era il novembre del 2016 quando venne distrutta la punta della zanna di sinistra: un frammento a forma di cono, lungo più di dodici centimetri e largo otto. Un danno che si sarebbe consumato in una notte, tra domenica e lunedì.
«La polizia locale indagò, ma non c'erano telecamere a tutela del monumento. Sono passati anni e mancano ancora. Il rischio è che l'elefantino può essere rotto di nuovo». «Basta con queste persone che non sanno come comportarsi e non rispettano la città. Bisogna fare una grande azione di educazione civile - commenta il presidente del I Municipio, Lorenza Bonaccorsi Il turismo deve necessariamente fare un salto di qualità, sia nell'offerta sia nella domanda».
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