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    ABUSI E COSTUMI – A ROMA UN 67ENNE HA TENTATO DI VIOLENTARE UN RAGAZZINO DI 17 ANNI SUI SEDILI POSTERIORI DI UNA MACCHINA MENTRE SU QUELLI ANTERIORI C’ERANO ALTRE DUE PERSONE CHE SOSTENGONO DI NON “ESSERSI ACCORTE DI NULLA” – I FATTI RISALGONO AL 2020 E ORA L’UOMO È STATO CONDANNATO A DUE ANNI – IL RAGAZZO FACEVA LA COMPARSA IN ALCUNI PROGRAMMI TV E, DOPO UNA CENA CON IL PROPRIETARIO DELL’AGENZIA DI CASTING, È SALITO A BORDO DELLA MACCHINA E...


     
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    Estratto dell’articolo di Giulio Pinco Caracciolo per “Il Messaggero"

     

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    Doveva essere un semplice passaggio in macchina dopo una cena di lavoro e invece sui sedili posteriori di quell'auto si è consumata la violenza. Un trauma che ha lasciato nella vittima, all'epoca 17enne, una ferita psicologica troppo profonda da rimarginare. Così sul banco degli imputati è finito Fiore Tenuta 67enne.

     

    Ieri, dopo la richiesta di condanna del pm è arrivata la sentenza: colpevole. Oltre ai 2 anni di reclusione, il collegio della prima sezione del Tribunale presieduta da Alfonso Saballa ha disposto una provvisionale di 9mila euro a fronte del danno subito. L'accusa era di violenza sessuale su minore. «Eravamo in cinque, quattro uomini e una ragazza. Abbiamo portato prima lei da Roma fino ai Castelli dove abitava» racconta ora la vittima.

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    I fatti risalgono al 2020 quando Giacomo (nome di fantasia) insieme a un gruppo di ragazzi, va a una cena in un ristorante della Capitale. Lui biondo, occhi azzurri, viso pulito è appassionato di programmi televisivi e, ogni tanto, anche per guadagnare qualcosa divertendosi, partecipa come pubblico o come comparsa alle registrazioni di alcuni dei principali talk show. Ma quella sera tutto cambia.

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    È il 26 settembre, seduti al tavolo - oltre a Giacomo, difeso dall'avvocato Angelo Coccia - ci sono anche il proprietario dell'agenzia di casting e un suo amico ultrasessantenne. Quattro chiacchiere, qualche risata e la serata trascorre tranquilla. Ma i ragazzi, alcuni minorenni, devono essere riaccompagnati a casa. Le macchine sono poche e così, per non fare un torto a nessuno, il gruppo decide di stringersi.

     

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    Il clima sembra sereno e anche Giacomo acconsente a salire a bordo dell'auto per accompagnare la giovane donna e ritornare indietro. Quando la ragazza scende lascia più spazio sui sedili posteriori dove restano vittima e imputato. Da qui l'atteggiamento dell'uomo, che inizia a cambiare radicalmente. «Con violenza, agendo in modo fulmineo e repentino si legge sul capo d'imputazione - costringeva la vittima a subire atti sessuali».

     

    Giacomo è sorpreso. Quel signore, che fino a poco prima si era mostrato cortese e sorridente, gli piomba addosso tentando in tutti i modi di baciarlo. A bordo dell'auto ci sono altre due persone che però non intervengono.

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    «Abbiamo intravisto qualcosa dallo specchietto retrovisore dichiarano in aula sul banco dei testimoni ma fondamentalmente non ci siamo accorti di nulla». Il ragazzo è spaventato ma riesce ad opporre resistenza. Le mani dell'uomo lo cingono con forza e si infilano nei pantaloni «toccandogli le parti intime - si legge ancora dalle carte per poi costringerlo ad appoggiare la mano del ragazzino sui suoi genitali».

     

    […] E così a dicembre 2020, tre mesi dopo quella terribile serata, il ragazzo decide di cercare aiuto e prenota una visita da uno psicoterapeuta dell'Asl di Roma. A lui confida il suo disagio e riesce a trovare le forze per raccontare la violenza subita a bordo di quell'auto. […]

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