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    “CHE CAZZO TI GUARDI ALLO SPECCHIO? TANTO LÀ SOTTO CI STA TUTTO TRANNE I MUSCOLI” – A ROMA UN RAGAZZINO DI 16 ANNI HA ROTTO IL NASO CON UN PUGNO A UN SUO COMPAGNO DI PALLANUOTO CHE DA ANNI LO SFOTTEVA (“TI ALLENI E NON SEI CAPACE DI TIRARE UNA PALLA”) – I COACH, INVECE CHE PUNIRE IL BULLO, SI SAREBBERO ACCANITI ANCHE LORO SUL RAGAZZO (“SEI INCAPACE, SEI MOLLICCIO”), FINO A CHE LUI NON HA RETTO PIÙ E...


     
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    Estratto dell’articolo di Romina Marceca per “la Repubblica - Edizione Roma”

     

    PALLANUOTO PALLANUOTO

    Il bullismo dentro la vasca di una squadra di pallanuoto della provincia di Roma. Un giocatore di 16 anni, alto e robusto, è finito nel mirino di un compagno del club per mesi. «Che cazzo ti guardi allo specchio? Tanto là sotto ci sta tutto tranne muscoli», è una delle offese che Pietro (nome di fantasia, ndr) ha ricevuto da un pallanuotista come lui. «Alludeva al mio grasso corporeo e ci ho sofferto tanto», è quanto ricostruito dal sedicenne.

     

    PALLANUOTO PALLANUOTO

    E, poi, i dispetti con decine di occhialetti scomparsi dal suo zaino. Mesi di sofferenza. «Sono 7 anni che ti alleni e non sei buono nemmeno a tirare una palla», era un altro sfottò a ogni sbaglio. Fino a quando la vittima ha reagito nel peggiore dei modi sferrando un pugno al bullo al termine di un allenamento fratturandogli il naso. Per lui è arrivata la sospensione dalla squadra per 15 giorni e una denuncia per lesioni da parte del suo compagno.

     

    Pietro, a sua volta, ha sporto una querela per violenza privata ai carabinieri in cui racconta il calvario che lo costringe a rimanere a casa e senza più voglia di uscire.

    Nella querela indica anche i nomi di due coach che non avrebbero fatto nulla nei mesi in cui il giovane è stato bullizzato.

     

    PUGNO PUGNO

    […] L’episodio clou che ha scatenato la reazione violenta di Pietro è stato dopo il suo esordio in serie A con la under 20, lo scorso 29 gennaio. «Ero teso ma concentrato a dare il massimo, ero uno dei più piccoli a giocare», ricostruisce in denuncia. «L’allenatore però a ogni mio piccolo sbaglio invece di correggermi mi prendeva in giro davanti ai miei compagni e io mi sono vergognato tantissimo», ha spiegato davanti ai carabinieri.

     

    «Sei incapace, sei molliccio», sarebbero state le parole dell’allenatore. Agli altri compagni, invece, non avrebbe detto nulla anche se sbagliavano. Due giorni dopo Pietro, che milita negli under 18, propone al suo allenatore di usare i pesi anche in piscina. Non dentro la vasca, ovviamente. Il suo compagno-bullo coglie l’occasione per ridicolizzare la sua idea. «Mi ha riso in faccia dicendomi che non ero normale a volere i pesi in acqua». E dice: «Questo c’ha problemi».

     

    PISCINA PISCINA

    Pietro spiega: «Il mio allenatore non è intervenuto né per difendermi, né per far desistere il mio compagno». Accanto al bordo piscina il bullo avrebbe continuato a ridergli in faccia. «Ho reagito alle sue continue provocazioni» e ha sferrato il pugno. In piscina arriva anche l’altro allenatore che si scaglia contro Pietro: «Non ti vogliamo qui se devi fare queste cose, vai a fare boxe». E Pietro ribatte: «Non verrò più qui, non mi voglio allenare con gente come te e in un ambiente che non ha nulla a che fare con lo sport». […]

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