Estratto dell’articolo di Massimiliano Panarari per “la Stampa”
fedez e roberto saviano contro matteo salvini e mario giordano
E in Italia finisce sempre tutto in caciara. Come l'alterco tra Fedez e Mario Giordano, con contorno di tifoserie urlanti e prese di posizione di ministri. […] Breve riassunto della querelle su Instagram delle scorse ore. Il rapper svela che una giornalista del talk show di Giordano sta tentando di acquisire da loro conoscenti informazioni sul suo "vero" orientamento sessuale. Il conduttore televisivo reagisce negando duramente. Fedez replica facendo ascoltare un audio con la voce della sua collaboratrice.
A quel punto Giordano la definisce una «scheggia impazzita», lasciando intendere che il disegno di rimestare nel torbido costituisse una sua iniziativa personale. Il tutto in tripudio di contumelie e sotto una gragnuola di insulti che dai duellanti tracima […] verso le rispettive tifoserie social l'una contro l'altra armata. […] in soccorso del giornalista amico il vicepresidente del Consiglio (e grande frequentatore di media sociali) Matteo Salvini.
SALVINI DIFENDE MARIO GIORDANO
E, sull'altro fronte, a dar manforte a Fedez giungeva Roberto Saviano, allungando ancora gli strascichi della singolar tenzone. Per niente cavalleresca, giustappunto, e debordante di una volgarità e di una voglia di andare sopra le righe e "menare le mani" che è diventata la cifra distintiva di ampi settori del discorso pubblico di questo nostro Paese avvelenato dall'hooliganizzazione da comunicazione istantanea.
Il circuito vizioso in cui siamo sprofondati è presto descritto. La crisi di consenso della politica – "bollinata" in modo inquietante, da ultimo, dall'astensionismo in Lazio e Lombardia – spinge ancor più molti politici alla ricerca di visibilità laddove si ritrova l'opinione pubblica, ovvero le piattaforme e i canali comunicativi.
RISPOSTA DI FEDEZ A MARIO GIORDANO
Dove la competizione per l'attenzione (e per bypassare il rumore di fondo) ha già abolito da tempo la nota distinzione di Erving Goffman fra la ribalta e il retroscena, inducendo tutti gli attori – dall'influencer e il vip sino all'utente comune – a salire sul palco comportandosi come fossero nel backstage allo scopo di attirare un pubblico.
Senza freni e senza filtri […] in un'escalation incessante giustificata […] dalla trasparenza. E quanto più si è ultrà ed esagitati, tanto più si viene percepiti come "sinceri" e autentici. Screditando, lanciando anatemi, demonizzando i rivali, e correndo a perdifiato sino a rotolare nel baratro di quella che le sociologhe Sara Bentivegna e Rossella Rega hanno chiamato (in un loro libro per Laterza) la «politica dell'inciviltà».
RISPOSTA DI MARIO GIORDANO A FEDEZ MARIO GIORDANO RISPONDE A FEDEZ mario giordano